La mia alimentazione vegana mi fa sentire molto meglio
Matteo SIMONE
Il 25 aprile 2024, si è svolta la 50 Km di Romagna, corsa su strada, con partenza e arrivo a Castel Bolognese (RA).
Tra le donne ha vinto la finlandese Noora Honkala 3h23’43”, precedendo la ceca Petra Pastorova 3h25’41” e Sarah Giomi, all’esordio sulla distanza, 3h26’31”. A seguire Eva Grisoni (seconda italiana) 3h30’01”, la giapponese Hina Shiozaki 3h35’47”, Serena Natolini (terza italiana) 3h35’51”, Luz Nadine De La Cruz Aguirre (quarta italiana) 3h41’27”.
Il vincitore assoluto è stato lo spagnolo Chakib Lachgar in 2h48’48”, precedendo il francese Guillaume Ruel 2h53’42” e il keniano Simon Kamau Njeri 2h54’48”. A seguire (primo italiano) Luca Parisi, all’esordio sulla distanza, 2h55’56”.
Di seguito approfondiamo l’esperienza di Eva Grisoni (Atl. Paratico) attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao Eva, complimenti per la 50km? Soddisfatta? Ciao Matteo! Anzitutto mille grazie perché le tue domande mi danno sempre modo di tornare sui miei passi e fare riflessioni interessanti. Si, davvero soddisfatta. Ho corso qui la mia prima gara ultra esattamente un anno fa, e ho constatato quanto quest'anno davvero intenso abbia migliorato la mia condizione generale.
Il 25 aprile 2023, Eva ha fatto il debutto in ultramaratona correndo la 50 Km di Romagna, classificandosi quarta donna e seconda italiana in 3h31’21”. La gara era valida quale Campionato Italiano FIDAL. La vincitrice assoluta fu la giapponese Mai Fujisawa 3h22’37”, precedendo la ceca Petra Pastorova 3h28’29” e Federica Moroni 3h29’18” che ottenne il titolo di Campionessa Italiana FIDAL.
Potevi fare meglio? Non si finisce mai di imparare… ero vestita un po' troppo leggera, il che forse ha influito sulla mia pancia e mi è costato un minuto circa di stop tecnico prima di iniziare la salita del Monte Albano. A parte questo, ho dato tutto per tutto.
Problemi, criticità? Nessuna, a parte il non aver avuto tempo di preparare le cose con calma. Ho iniziato un nuovo lavoro proprio questa settimana, e avevo decisamente la testa concentrata su altre cose.
La partecipazione a gare di ultramaratone, considerate anche estreme, comporta una focalizzazione in gara soprattutto sulle proprie sensazioni corporee per far sì che tutto proceda bene e si intervenga in tempo in caso di condizioni climatiche avverse o integrazione alimentare, in ascolto del proprio ritmo da modulare in base al percorso e alla fase di gara.
Quali allenamenti e alimenti sono risultati fondamentali? Quest'anno ho già corso 2 maratone (Crevalcore il 6 gennaio e Brescia il 10 marzo. Quest'ultima l'ho vinta per la terza volta e resterà nella memoria perché pioveva forte e c’erano raffiche di vento oltre i 100 km/h!) In febbraio ho corso la 100 km del Conero, dunque il fondo di base c'era già ampiamente. Ho fatto però un bellissimo lungo collinare di 42 km una domenica mattina, da sola, e me lo sono davvero goduta: ho corso a sensazione, ed ero andata molto forte. Il pomeriggio poi avevo fatto un allenamento facile in bicicletta, altri 42 km. È stata una di quelle giornate intense ma belle, di cui poi si conservano i ricordi.
La mia alimentazione vegana mi fa sentire in generale molto meglio rispetto a quando ero onnivora. Per quanto riguarda invece l'alimentazione in gara, da quando utilizzo gel senza aroma ho meno problemi nel digerirli.
Il 6 gennaio 2024, Eva è arrivata seconda alla maratona di Crevalcore in 3h02’47”, preceduta da Federica Moroni 2h55’34. Tra gli uomini ha vinto da Matteo Vecchietti 2h35’06”, precedendo David Colgan 2h37’22” e Filippo Bovanini 2h37’42”.
Il 10 marzo 2024, Eva ha vinto per la terza volta la maratona di Brescia in 2h58’59”, precedendo Francesca Ferraro e Chiara Bonassi. Il vincitore assoluto è stato Davide Angilella 2h34’12”, precedendo Luca Girelli e Mattia Ceccarelli.
Inoltre, il 17 febbraio 2024, Eva ha corso la 100km del Conero - terzo Memorial Mimmo Strazzullo, con lo straordinario crono di 7h52’23”, classificandosi seconda dopo Federica Moroni che ha stabilito il record nazionale in 7h27’50”, prima detenuto da Monica Casiraghi. Il vincitore assoluto fu lo svizzero Pascal Rüeger 6h41’32”, precedendo Marco Menegardi 6h49’03” e Massimo Giacopuzzi 6h50’57”.
Paura, tensione, ansia durante la corsa? Un piccolo dolore al dorso del piede destro mi inquieta da un po' di tempo. Non ero nemmeno sicura di gareggiare, ma stavo meglio e ho deciso di partire, proprio il giorno prima. Durante la corsa ho cercato di stare nel gruppo di testa, ma mi sono arresa quando ho visto che le prime tre avevano un passo che tenere mi affaticava troppo. Ho iniziato a godermi la gara quando, dopo la sosta bagno, sono rimasta sola.
Si fa quel che si può dando il massimo con la consapevolezza che la prossima volta si può far meglio allenandosi e potenziando aspetti critici riscontrati in gara.
Cosa hai scoperto di più su te stessa? Che rendo di più quando sono sola: soffro molto la competizione diretta, e sto cercando di lavorare proprio su quest'aspetto: imparare a isolarmi e correre per me stessa, perché nelle lunghe distanze devi tenere il tuo passo, non quello delle avversarie, altrimenti rischi di scoppiare.
In effetti potrebbe far comodo la compagnia, ma forse vale più per chi è un po’ più forte che può approfittare a rilassarsi la prima parte e incrementare il ritmo la seconda parte, altrimenti meglio seguire il proprio ritmo senza correre il rischio di saltare e godendosi la gara fino alla fine.
Cosa hai portato a casa? Cosa hai lasciato lì? La mia prima ‘ultra’ chiusa con forza e grinta. Ho lasciato lì il piatto che spero di guadagnarmi il prossimo anno.
Cosa cambia ora? Che mi devo fermare un po' e curare questo piede. Diminuiranno i km di corsa e aumenteranno quelli in bici…
Il vantaggio di fare triathlon è che si può spostare l’attenzione e il carico di lavoro da uno sport all’altro, in modo che muscoli e articolazioni recuperino bene in vista di nuovi impegni sfidanti e difficili.
Prossimi obiettivi? Sfide? Spero di presentarmi in buone condizioni alla Pistoia Abetone.
Un’altra bella sfida di ultramaratona in salita per giocarsi il titolo italiano, arrivandoci preparati e in forma fisica e mentale.
Cosa dicono di te familiari, amici, colleghi di lavoro, fan? I miei familiari mi sono molto vicini, e con il tempo hanno imparato a capire i sacrifici che faccio per vivere il mio sport. Al di fuori della mia famiglia c'è chi apprezza e chi critica. Le lunghe distanze affascinano e creano timore, e chi le corre è spesso visto come strano.
Un mondo considerato strano e bizzarro ma che affascina a chi si approccia con cautela e gradualità, osando senza strafare e apprendendo in ogni allenamento e in ogni gara da se stesso e dagli altri.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Nessun commento:
Posta un commento