giovedì 12 aprile 2018

Rinaldo Marioli: La gara più difficile la Polardistans 2015, 170 km Pulka 2 cani

Le crisi sono “mentali” quando gareggi in continuazione per 24/30 ore
Psicologo, Psicoterapeuta

Il mondo dello sport è molto variegato e sorprendente, ci sono tante modalità di fare sport, dagli sport individuali a quelli di squadra, ci sono sport al chiuso e all’aperto, sport con mezzi, strumenti, attrezzature e sport con animali dove l’uomo collabora con l’animale per raggiungere obiettivi insieme conoscendosi sempre di più, affiatandosi, diventando team insieme.

Di seguito Rinaldo Marioli, Presidente Associazione Italiana Mushers, racconta le sue esperienze rispondendo ad alcune mie domande.

Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “È stato un processo naturale dettato dalla passione per la montagna, i cani, il vivere la natura, vivere fuori dai soliti schemi quotidiani e dettati dalla nostra società.”

Chi contribuisce alla tua performance? “I miei obbiettivi.”

Qual è stata la gara più difficile? “La gara più dura e difficile nello stesso contesto è stata la prima gara di lunga distanza Polardistans 2015, 170 km Pulka 2 cani. Più difficile in quanto era la prima esperienza in una situazione simile senza avere riferimenti diretti sia su di me che sulla performance dei miei due cani quale capacità di lavoro, il loro mantenimento dovuto al consumo energetico che tale gara richiede. Se il tuo corpo lo conosci, se la tua mente la consoci, lo stesso non vale per i tuoi cani. Tu devi pensare a loro, al loro benessere, sforzo, fatica, integrazione.  La nostra diviene una squadra un team ma mai uno sport collettivo.”

Quale esperienza ti dà la convinzione che ce la puoi fare? “L’aver vissuto e voluto esperienze sempre come singolo atleta, forse l’individualità, il riscoprire la capacità del nostro istinto ormai precluso dalla quotidianità della società.”

C’è un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Curioso sì, la prima Polardistans mi costrinse per inesperienza alla sosta prolungata presso il ckpoint, sistemati i miei cani, preparato il giaciglio di paglia, riposare nel sacco a pelo abbracciato a loro che vigilavano sotto un cielo stellato a -25 è stato vivere un momento di vita indimenticabile che va oltre al gara, la performance.”

Bella storia, esperienze uniche, lo sport a volte permette di trovarsi n situazioni che da una parte possono essere considerate estreme, estenuanti, dure e difficili, e dall’altra parte permette di sperimentare momenti e situazioni uniche e ricche di emozioni forti soprattutto quando si tratta di cavarsela in ambienti naturali avendo cura del tuo team formato di animali da accudire e coccolare.

Quali sensazioni sperimenti nello sport: allenamenti, pre gara, gara, post gara? “La sensazione prioritaria è la determinazione di voler riuscire in un progetto in un sogno, visualizzarlo, pensarlo, prepararlo nei minimi dettagli sia tecnici che di preparazione, sia per me ma soprattutto per i miei cani partner inseparabile delle nostra preparazione, pensare a come allenarli, quanto allenarli, quanto non sovraccaricarli di lavoro, rendere la loro preparazione /lavoro un divertimento mantenere in loro il (desire to run) parte integrante del loro essere.”

Quali sono difficoltà e rischi? “Le difficoltà sono dettate dall’ambiente in cui si svolge la competizione, siamo a ½ Svezia in un territorio di foreste e montagne completamente senza presenza alcuna, il primo ckpoint lo trovi a 96 km, le condizioni meteo spesso non sono favorevoli, nevicate, basse temperature -20-25, la nebbia che potrebbe precludere il corretto orientamento sul trail.  Rischi, questi sono dovuti alle incognite fisiche sia per me che per i miei cani, devi essere preparato a “sopravvivere”, essere in grado di gestire qualsiasi problema contando solo sulle tue capacità e forze, sicuramente puoi far riferimento ai soccorsi, ma devi far conto con i tempi e le modalità di questi per le distanze.”
Come superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Le crisi sono “mentali” quando gareggi in continuazione per 24/30 ore qualsiasi problema diventa sconforto, solo la tua determinazione ti porta all’arrivo.  Le sconfitte e gli infortuni fanno parte del gioco, della nostra vita, diventano un punto di stop da dove pensare di ripartire.”

Quale può essere un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? “Un messaggio non è facile …. Lo sport, qualsiasi esso sia, deve essere dentro di te, parte di te, parte del tuo DNA, lo sport individuale ti porta a crescere ed ha essere più cosciente delle tue capacità.”

Quale può essere un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Non serve a nulla e non a te stesso ingannare per vincere facile.”
Famigliari e amici cosa dicono del tuo sport? “Ho la loro stima per ciò che faccio, e nello stesso momento sento il loro timore.”

Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport? “La capacità di credere in un progetto e portarlo a termine, vivere lo stesso come un momento di vita indissolubile.”

Ritieni utile lo psicologo dello sport? “Anche se mai avuto credo sì.”
 
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “I prossimi obbiettivi ancora non sono tracciati, sicuramente saranno indirizzati al nord, sempre su lunghe distanze, ormai è un mio live motive. Sogni realizzati l’alpinismo che ho praticato, la passione per i mie cani che mi ha portato a vivere questo sport a 360 gradi, il sogno da realizzare assistere con loro alla aurora boreale.”

Psicologo, Psicoterapeuta
380-4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html

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