Matteo SIMONE
Diventare campioni è il risultato di tanto lavoro e tanta passione che aiuta a impegnarsi duramente e a crederci andando sempre avanti.
Di seguito, Puoti Gianfranco racconta la
sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito
campione nello sport? “Mi sono sentito campione più volte quando, sotto
pressione per la partita o la competizione da affrontare, ho saputo far
prevalere la concentrazione ed accumulare le forze con successo soprattutto
quando i compagni di squadra erano esausti.”
Qual
è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Ho iniziato con il calcio, a 10 anni,
per passare i pomeriggi assieme al mio migliore amico. Col tempo è cresciuta la
passione che mi ha accompagnato per 6 anni dopo i quali ho deciso autonomamente
di fare uno sport che mi permettesse di sfidare me stesso e concentrare tutto
sulle mie forze e sui miei allenamenti: l'atletica leggera. Dopo cinque anni di
gare e di soddisfazioni ho iniziato con la palestra e il bodybuilding.”
Chi
contribuisce alla tua performance? “Alla mia performance contribuiscono
soprattutto gli amici che alleviano gli allenamenti e rendono tutto più
divertente, oltre al grande sostegno degli allenatori e degli istruttori.”
Qual
è stata la gara della tua vita? La gara più difficile? “La gara più difficile
e importante della mia vita risale a molti anni fa, quando ero ancora un
bambino. Era la semifinale di un torneo nazionale di calcio in cui ebbi la
grande responsabilità di portare avanti una squadra esausta da capitano.”
E’ una grande messa alla prova sentire la responsabilità di motivare una
squadra di atleti nei momenti difficili e in situazione di sconforto.
Quale
esperienza ti dà la convinzione di potercela fare? “Ciò che mi dà la forza
e la sicurezza di poter raggiungere alti traguardi e di farcela è la
consapevolezza che con il giusto allenamento, una corretta alimentazione e un
buon impegno chiunque può migliorare la propria prestazione. Questi punti
chiave mi hanno permesso di diventare campione regionale di salto triplo e
quarto di pentathlon.”
C’è
un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Mi è capitato di dover
sospendere degli allenamenti per una forte dissenteria.”
Quali
sensazioni sperimenti nello sport: allenamenti, pre-gara, gara, post-gara? “Gli allenamenti sono
il momento più difficile in assoluto. La gara dura un attimo, la preparazione
mesi e non c’è nessuno che ti incoraggia o fa il tifo per te ma solo la tua
forza di volontà e la stanchezza prevalentemente. Ma l'arma vincente è prendere
ogni allenamento come una gara personale da vincere.
Terminare in allenamento
nei tempi prestabiliti è fondamentale per ottenere risultati vincenti. Più si
soffre ogni giorno meglio si affronta la prestazione finale. Nel pre-gara si
pensa soltanto a tutti i sacrifici e le sofferenze degli allenamenti, si sa
bene quali sono le proprie capacità e nel profondo, senza ammetterlo, si
conosce già il risultato, buono o meno che sia. Basta soltanto riscaldarsi bene
e mantenere la calma. Nel post gara ci si rilassa veramente e ci si gode tutte
le soddisfazioni.”
Quali
sono difficoltà e rischi? “Le difficoltà sono innumerevoli. Per
ottenere risultati l’impegno non termina a fine allenamento. Non termina mai.
La parte più difficile è l’alimentazione, sempre, e il riposo adeguato persino
nei fine settimana e alle feste.”
Come
superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Credo che il miglior modo sia non
pensarci e passarci sopra prendendosi qualche giorno di meritato riposo e di
piena libertà. Gli infortuni sono molto temuti e si affrontano con
professionalità fermandosi e per il tempo necessario.”
Quale
può essere un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? “Lo sport migliora
l'ego, aiuta a maturare e da vantaggi in tutto al di fuori degli allenamenti.
Migliora la qualità di vita e stimola le funzionalità del corpo.”
C’è
stato il rischio di incorrere nel doping? “Mai. Il doping è sempre discusso e
criticato negli ambienti sani e professionali.”
Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Sono dannosi per la salute ed è in
primis una presa in giro personale.”
Famigliari
e amici cosa dicono del tuo sport? “Sono molto fieri e mi sostengono in
qualsiasi modo, sia economico che morale.”
Cosa
hai scoperto di te stesso nel praticare sport? “Ho capito che posso raggiungere anch’io
risultati alti e inaspettati e che non bisogna essere fenomeni o predisposti.”
Ritieni
utile lo psicologo dello sport? “In alcuni casi può essere molto utile.”
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “Sono molto soddisfatto
del mio passato da atleta. Ho ricevuto dei riconoscimenti e sono stato
apprezzatissimo dalla mia società e da tutto lo staff nonché da tutti compagni.
Per il momento non ho obiettivi particolari ma pratico sport per benessere
personale e per “staccare" dagli impegni quotidiani.”
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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