La
100 Miglia dell'Istria è considerata la corsa ultra trail più difficile in
Croazia. Dal 2016 la gara fa parte dell'Ultra-Trail World Tour (UTWT), il
campionato mondiale della corsa ultra-trail. Quasi 170 km e quasi 7.000 metri
di dislivello positivo, tra gli uomini vince lo scozzese Paul Giblin mentre
arriva in seconda posizione Luca Moro. Tra
le donne vince Francesca Canepa.
Roberto
Mastrotto vince la gara minore, circa 110 km e più di 4.000 metri di dislivello
positivo, precedendo lo slovacco Martin Halasz e l’Italiano Carlo Salvetti. Nel
complesso un bel bottino per gli atleti Italiani alla 100 miglia ultratrail di
Istria.
Di
seguito approfondiamo la conoscenza di Luca, dell’Emme running team, attraverso
risposte ad alcune mie domande.
Matteo Simone
http://www.psicologiadellosport.net/eventi.htm
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=357&controller=product
Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Atleta fin da piccolo con ciclismo,
calcio, canoa fluviale e corsa.”
Ti sei sentito campione nello sport? “Mi son sempre sentito un buon atleta, nella canoa fluviale sono stato in nazionale juniores e ho una presenza internazionale in quella senior.”
Nello sport chi ha contribuito alla tua performance? “Ha contribuito in buona parte la mia testa.”
Qual è stata la gara della tua vita? La tua gara più difficile? “La gara della vita devo ancora farla...la gara più difficile il 4k 2016.”
In effetti il 4K Endurance Trail è una gara in regime di semi-autosufficienza di 350 km e Luca è arrivato 15° in 106 ore circa.
Ti va di descrivere un episodio divertente della tua attività sportiva? “Episodi divertenti nella ultratrail ce ne sono tantissimi ricordo sempre un ristoro in piena notte al 4k dove sono arrivato in questo rifugio in mezzo al bosco un ragazzo mi viene incontro con musica e birra erano tutti in festa e belli brillanti.”
In gare di endurance considerate estreme dove si corre anche per quattro giorni di seguito può succedere di tutto, si contatta il vero sé, si hanno strane percezioni, si fanno incontri strani e bizzarri con animali e persone.
Nello sport chi ha contribuito alla tua performance? “Ha contribuito in buona parte la mia testa.”
Qual è stata la gara della tua vita? La tua gara più difficile? “La gara della vita devo ancora farla...la gara più difficile il 4k 2016.”
In effetti il 4K Endurance Trail è una gara in regime di semi-autosufficienza di 350 km e Luca è arrivato 15° in 106 ore circa.
Ti va di descrivere un episodio divertente della tua attività sportiva? “Episodi divertenti nella ultratrail ce ne sono tantissimi ricordo sempre un ristoro in piena notte al 4k dove sono arrivato in questo rifugio in mezzo al bosco un ragazzo mi viene incontro con musica e birra erano tutti in festa e belli brillanti.”
In gare di endurance considerate estreme dove si corre anche per quattro giorni di seguito può succedere di tutto, si contatta il vero sé, si hanno strane percezioni, si fanno incontri strani e bizzarri con animali e persone.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport? “Le sensazioni facendo sport sono di
benessere fisico e mentale.”
Lo
sport permette di sperimentare benessere sia fisico nonostante la fatica e la
stanchezza, sia mentale nonostante a volte possono intervenire dei pensieri
negativi e sabotanti. Il benessere fisico può essere dovuto proprio
all’esprimere la propria atleticità, forza e resistenza, al sentirsi liberi di
correre, fiondarsi, catapultarsi in sentieri e discese, nell’arrampicarsi con
affanno sulle salite, nel contattare proprio la vera essenza delle possibilità
e capacità umane compresi i propri limiti cercando possibilmente di
rispettarli. Il benessere mentale può essere dovuto al senso di libertà che si
sperimenta, il senso di fuga dall’ordinario e dal rutinario, il senso di
autoefficacia, di riuscita, di resilienza nell’attraversare situazioni e
momenti difficili, affrontarli, gestirli, superarli.
Quali sono le difficoltà e i rischi? “Difficoltà nelle ultra ci sono sempre bisogna imparare a superarle.”
E questo è il segreto, se sei al di fuori di questo mondo può sembrare tutto rischioso, difficile, stressante, ma dal di dentro diventa tutto più fattibile, sfidante, raggiungibile gradualmente e progressivamente.
Quali condizioni ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale? “Prestazioni non ottimale sbagliando allenamenti o l’alimentazione in gara.”
E questo è il segreto, se sei al di fuori di questo mondo può sembrare tutto rischioso, difficile, stressante, ma dal di dentro diventa tutto più fattibile, sfidante, raggiungibile gradualmente e progressivamente.
Quali condizioni ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale? “Prestazioni non ottimale sbagliando allenamenti o l’alimentazione in gara.”
Tutto
può influire in gare di endurance dove sei a contatto con te stesso per lunghi
periodi, di giorno e di notte, dove c’è bisogno di alimentarsi, c’è bisogno di
arrivare al giorno della gara pronti e non troppo stanchi e nemmeno troppo
allenati. C’è sempre da apprendere, da imparare, da sorprendersi.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Crisi sconfitte infortuni le ho
superate resettando tutto e ripartendo dagli sbagli.”
Luca
è salito su tanti treni dello sport e ha sperimentato tante volte un’alta
performance e quindi sa bene ciò che comporta questo, sa che a volte minimi
errori fanno perdere podi importanti, sponsor importanti, convocazioni
importanti, sa che bisogna ripartire sempre con nuovo entusiasmo.
Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? "Un messaggio ai giovani fate sport fin da piccoli.”
Concordo,
bisogna incrementare la cultura dello sport nelle famiglie, nelle scuole e poi
anche negli ambienti lavorativi, ma è da piccoli che lo sport deve diventare la
vera scuola di vita oltre alle nozioni scolastiche che servono pure ma non
bastano.
C’è stato il rischio doping? Quale può essere un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Rischio doping mai... Per sconsigliare
uso pensate alla salute e cercate di migliorarvi con i mezzi che avete.”
Certo,
per migliorare perché ricorrere al doping, vi sono tanti mezzi a disposizione,
tanti allenatori, amici esperti che consigliano, psicologi dello sport,
attrezzature adeguate.
Famigliari e amici cosa dicono circa il tuo sport? “Famiglia e amici di questo sport
pensano che non sono tanto normale.”
La
normalità è relativa e soggettiva, certo servono i feedback e ii consigli,
l’ideale sarebbe un sano equilibrio, accontentare se stessi e chi sta vicino.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Nella pratica dello sport ho scoperto
come ascoltare il proprio corpo.”
Questa
è una cosa importante, infatti è importante imparare a conoscersi, ascoltare il
proprio corpo e anche dialogarci, chiarirsi, mettere in chiaro quello che si
vuole dal proprio corpo e come si può ricompensarlo per quello che ci concede,
per esempio dandogli in cambio coccole, massaggi, nutrimento.
In che modo la mente ti aiuta a superare i momenti difficili? "La mia mente mi aiuta dicendomi: ti sei
allenato tanto e anche gli altri hanno due gambe.”
Diventa
importante essere sereni e consapevoli, fidarsi di sé stessi ed essere più
tranquilli con meno pressioni e tensioni.
Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti
ed in quali fasi?
“La psicologia la ritengo utile per non mollare però anche se non sono uno
psicologo penso che potrei farlo sono abbastanza forte mentalmente.”
Quali sono i sogni realizzati? “Sogni realizzati sono tanti dalla
semplice partecipazione ad un ultratrail a degli obiettivi da podio e via via.”
Matteo Simone
http://www.psicologiadellosport.net/eventi.htm
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