giovedì 12 aprile 2018

Eolo Team, atleti ultratrail: Andrea Macchi, Stefano Rinaldi, Fabio Di Giacomo


C’è un mondo di persone dietro un atleta, c’è la famiglia che ti sostiene ed è apprensiva e si preoccupa per il benessere e per eventuali infortuni, ci sono gli amici di squadra che aiutano negli allenamenti e in gara, fanno gruppo, stimolano; ci sono allenatori e altre figura professionali che servono per il benessere e la performance dell’atleta, e tanto altro. Bello tutto questo, importante sentirsi aiutati, sostenuti, riconosciuti, coccolati. Importante avere qualcuno che si occupa di te e si preoccupa per te. Di seguito le testimonianze di alcuni atleti ultratrail dell’Eolo Team a seguito di risposte ad alcune mie domande.

C’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance nello sport?

Andrea: “Sì Luca Spada con Eolo che è il mio sponsor. Lui in primis è un amico ed il fondatore di Eolo (internet wifi ultraveloce) che quando ho conosciuto m’ha invitato a cena a casa sua con la famiglia e m’ha chiesto se potevamo condividere insieme la nostra passione, da qui son partite le nostre avventure e lui mi da la possibilità di farle portandomi anche moglie e figlio, quindi mantenendomi il più tranquillo possibile, poi insieme abbiamo organizzato un trail da noi ed insomma ogni giorno se ne inventa una, è difficile stargli dietro perché è davvero una persona unica, attaccatissimo al proprio territorio! Sicuramente Gianni Carletti seguendomi sia mentalmente che alimentarmente con la sua linea di prodotti biologici Kratos m’ha insegnato a prendermi cura di me stesso, perché parliamoci chiaro quello che faccio, tra km in allenamento e lavoro sulle piante è un pochino stressante per il fisico, anzi fa proprio male, quindi m’ha fatto capire che bisogna prendersi cura del proprio corpo per poi trovare un grande equilibrio in modo da non creare una parabola di distruzione e allo stesso modo Fulvio Massa che crea il mio allenamento lo gestisce su misura per me, per i nostri obbiettivi, gestendo con professionalità quelli che sono i carichi.”

Stefano: “Sicuramente a livello mentale la mia famiglia che mi supporta in tutto quello che faccio, il team per cui corro (EOLO),  i miei compagni di team, più che compagni dei veri e propri amici. Per quanto riguarda il fattore sia fisico (performance) che mentale non posso che ringraziare Gianni Carletti di Kratos che con pazienza ci segue con l’alimentazione e con importanti nozioni di vita.”

Fabio: “Le persone che frequento abitualmente: Debora, la mia compagna che mi supporta e sopporta, e poi il gruppo dell’Eolo Team, a cominciare da i miei compagni di allenamento Andrea e Stefano; passando al boss Luca, Giorgio che ci accudisce, Gianni che ci segue nell’alimentazione e non solo, Fulvio che cura la parte tecnica; senza poi dimenticare il mio principale, Stefano, che mi permette una certa libertà di orario al lavoro così che posso gestire allenamenti e gare. Senza questo, sarebbe tutto molto più difficile!”

Il giusto equilibrio lavoro, famiglia, passione è un’alchimia magica, sapersi districare nel vortice della vita fatta di impegni, doveri, passioni e motivazioni non è facile. Importante avere uno sponsor o un sostegno e soprattutto qualcuno a cui ci si può fidare e affidarsi, perché lo sport a certi livelli diventa impegnativo come tempo e come spesa, e condividerlo con la famiglia che vuole essere presente ti dà più serenità e più energie. Ben venga lo sponsor in uno sport che impegna tanto tempo e prevede materiali e attrezzature adeguate.

Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?

Andrea: “Be sicuramente la mia proposta di matrimonio che ho deciso di farla al Tor des Geants del 2014, 330 km con 24000 di d+, Ho preso l’anello, l’ho incartato bene con anche del domopack per non rovinarlo con sudore o acqua e l’ho portato con me nello zainetto della corsa, quando sono arrivato al 280km circa a Niel in un rifugio, Chiara, futura moglie, m’aspettava per farmi assistenza ma io ero davvero a pezzi e volevo ritirami in quel ristoro, allora le ho dato il pacchettino e lei dalla scatoletta ha intuito e rimettendomelo nello zaino m’ha detto che qualsiasi cosa fosse se avevo deciso di dargliela all’arrivo lì dovevo farlo, quindi ho ripreso la corsa e son giunto fino all’arrivo a Courmayeur dove poi finalmente gliel’ho dato!”

Stefano: “Un episodio davvero curioso è capitato all’Eco trail di Firenze quando ho scoperto di aver vinto assieme ad Andrea praticamente sulla linea del traguardo.”

Fabio: “La scorsa estate, in vista dell’UTMB, come rifinitura di preparazione ho fatto una parte di Via Francigena, da Siena a Roma. Solo che non propriamente con lo spirito calmo del Pellegrino, ma piuttosto con l’animo dell’Ultra Runner, e quindi invece della canonica tappa giornaliera, ne mettevo assieme 3, per un totale di circa 60/65km giornalieri. Alla sera quando arrivavo nel dormitorio e incontravo gli altri pellegrini, ci si metteva a parlare e le domande erano le solite, da dove sei partito, fin dove arrivi, e quando scoprivano che facevo 3 tappe al giorno vedevo sguardi stupiti e sentivo commenti increduli da una parte era divertente, dall’altra mi imbarazzava, perché consideravano un’impresa quella che io e gli altri Runners che conosco riteniamo tutto sommato normale.”

Le sensazioni che si sperimentano facendo sport prolungato ritenuto estremo è il piacere del momento presente mentre lo si fa, la soddisfazione finale dell’essere riuscito in una grande sfida e poi i racconti alle persone che restano sbalorditi e increduli.

Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport?

Andrea: “Il messaggio è che sarebbe l’occasione buona di mollare il cellulare, orologio e prendersi del tempo con se stessi per conoscersi meglio e aprire gli occhi sul vero mondo che ci circonda, sulla natura, ascoltarla e comunicarci a proprio modo insieme."

Stefano: “Lo sport è fatica sacrificio, ma lo sport è la miglior palestra di vita che si può avere, perché conoscere davvero cosa significa fare sacrifici e saper soffrire ti aiuta nella vita di tutti i giorni per farti affrontare al meglio tutti i problemi della vita extra sportiva.”

Fabio: “Sarà banale, ma fare sport in generale è salutare, qualunque esso sia! E che lo sport sia uno sprone per mettersi in gioco anche nella vita! Per quanto riguarda il mio di sport, l’uomo è fatto per stare in movimento, camminare o corsa che sia, usciamo di casa e mettiamoci in moto.”

Bella testimonianza, ottimi spot, lo dico spesso che bisogna uscire fuori dalla zona di confort e mettersi in moto per prendere treni dello sport che passano ed è sempre il momento per fare ciò

I tuoi famigliari ed amici cosa dicono circa il tuo sport?

Andrea: “Non saprei, domanda difficile perché quello che faccio mi costringe a correre sempre non solo nelle gare ma nella vita quotidiana, tanti sacrifici e rinunce che onestamente sì vengono capite, apprezzate ma penso mai in maniera del tutto concreta. La domanda che penso si facciano è perché? Ed anche io a volte me la faccio! E poi ne faccio subito un'altra, perché no? Cerco di fare quello che mi rende felice, quando non sarà più così cambierò.”

Stefano: “I miei familiari mi supportano in tutto, soprattutto mia moglie Daniela che è veramente una santa donna.”

Fabio: “Fortunatamente familiari ed amici sono tutti un po’ dentro a questo mio sport, e ricevo solo sostegno.”

Diventa difficile trovare un sano equilibrio tra le propri passioni, il lavoro e gli impegni famigliari.

Posso pensare che il meglio deve ancora venire per gli atleti ultratrail dell’Eolo Team grazie alla loro grande passione, la loro grande squadra, familiari e amici che li sostengono e li supportano.

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http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html

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