C’è
un mondo di persone dietro un atleta, c’è la famiglia che ti sostiene ed è
apprensiva e si preoccupa per il benessere e per eventuali infortuni, ci sono
gli amici di squadra che aiutano negli allenamenti e in gara, fanno gruppo,
stimolano; ci sono allenatori e altre figura professionali che servono per il
benessere e la performance dell’atleta, e tanto
altro. Bello tutto questo, importante sentirsi aiutati, sostenuti,
riconosciuti, coccolati. Importante avere qualcuno che si occupa di te e si
preoccupa per te. Di seguito le testimonianze di alcuni atleti ultratrail dell’Eolo Team a seguito di risposte ad alcune mie
domande.
C’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance
nello sport?
Andrea:
“Sì Luca Spada con Eolo che è il mio sponsor. Lui in primis è un amico ed il
fondatore di Eolo (internet wifi ultraveloce) che quando ho conosciuto m’ha
invitato a cena a casa sua con la famiglia e m’ha chiesto se potevamo
condividere insieme la nostra passione, da qui son partite le nostre avventure
e lui mi da la possibilità di farle portandomi anche moglie e figlio, quindi
mantenendomi il più tranquillo possibile, poi insieme abbiamo organizzato un
trail da noi ed insomma ogni giorno se ne inventa una, è difficile stargli
dietro perché è davvero una persona unica, attaccatissimo al proprio
territorio! Sicuramente Gianni Carletti seguendomi sia mentalmente che
alimentarmente con la sua linea di prodotti biologici Kratos m’ha insegnato a
prendermi cura di me stesso, perché parliamoci chiaro quello che faccio, tra km
in allenamento e lavoro sulle piante è un pochino stressante per il fisico,
anzi fa proprio male, quindi m’ha fatto capire che bisogna prendersi cura del
proprio corpo per poi trovare un grande equilibrio in modo da non creare una
parabola di distruzione e allo stesso modo Fulvio Massa che crea il mio
allenamento lo gestisce su misura per me, per i nostri obbiettivi, gestendo con
professionalità quelli che sono i carichi.”
Stefano:
“Sicuramente a livello mentale la mia famiglia che mi supporta in tutto quello
che faccio, il team per cui corro (EOLO),
i miei compagni di team, più che compagni dei veri e propri amici. Per
quanto riguarda il fattore sia fisico (performance) che mentale non posso che
ringraziare Gianni Carletti di Kratos che con pazienza ci segue con
l’alimentazione e con importanti nozioni di vita.”
Fabio:
“Le persone che frequento abitualmente: Debora, la mia compagna che mi supporta
e sopporta, e poi il gruppo dell’Eolo Team, a cominciare da i miei compagni di
allenamento Andrea e Stefano; passando al boss Luca, Giorgio che ci accudisce,
Gianni che ci segue nell’alimentazione e non solo, Fulvio che cura la parte
tecnica; senza poi dimenticare il mio principale, Stefano, che mi permette una
certa libertà di orario al lavoro così che posso gestire allenamenti e gare. Senza
questo, sarebbe tutto molto più difficile!”
Il
giusto equilibrio lavoro, famiglia, passione è un’alchimia magica, sapersi
districare nel vortice della vita fatta di impegni, doveri, passioni e
motivazioni non è facile. Importante avere uno sponsor o un sostegno e
soprattutto qualcuno a cui ci si può fidare e affidarsi, perché lo sport a
certi livelli diventa impegnativo come tempo e come spesa, e condividerlo con
la famiglia che vuole essere presente ti dà più serenità e più energie. Ben
venga lo sponsor in uno sport che impegna tanto tempo e prevede materiali e
attrezzature adeguate.
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività
sportiva?
Andrea:
“Be sicuramente la mia proposta di matrimonio che ho deciso di farla al Tor des
Geants del 2014, 330 km con 24000 di d+, Ho preso l’anello, l’ho incartato bene
con anche del domopack per non rovinarlo con sudore o acqua e l’ho portato con
me nello zainetto della corsa, quando sono arrivato al 280km circa a Niel in un
rifugio, Chiara, futura moglie, m’aspettava per farmi assistenza ma io ero
davvero a pezzi e volevo ritirami in quel ristoro, allora le ho dato il
pacchettino e lei dalla scatoletta ha intuito e rimettendomelo nello zaino m’ha
detto che qualsiasi cosa fosse se avevo deciso di dargliela all’arrivo lì
dovevo farlo, quindi ho ripreso la corsa e son giunto fino all’arrivo a
Courmayeur dove poi finalmente gliel’ho dato!”
Stefano:
“Un episodio davvero curioso è capitato all’Eco trail di Firenze quando ho
scoperto di aver vinto assieme ad Andrea praticamente sulla linea del
traguardo.”
Fabio:
“La scorsa estate, in vista dell’UTMB, come rifinitura di preparazione ho fatto
una parte di Via Francigena, da Siena a Roma. Solo che non propriamente con lo
spirito calmo del Pellegrino, ma piuttosto con l’animo dell’Ultra Runner, e quindi invece della canonica tappa
giornaliera, ne mettevo assieme 3, per un totale di circa 60/65km giornalieri.
Alla sera quando arrivavo nel dormitorio e incontravo gli altri pellegrini, ci
si metteva a parlare e le domande erano le solite, da dove sei partito, fin
dove arrivi, e quando scoprivano che facevo 3 tappe al giorno vedevo sguardi
stupiti e sentivo commenti increduli da una parte era divertente, dall’altra mi
imbarazzava, perché consideravano un’impresa quella che io e gli altri Runners che conosco riteniamo tutto sommato normale.”
Le
sensazioni che si sperimentano facendo sport prolungato ritenuto estremo è il
piacere del momento presente mentre lo si fa, la soddisfazione finale
dell’essere riuscito in una grande sfida e poi i racconti alle persone che
restano sbalorditi e increduli.
Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo
sport?
Andrea:
“Il messaggio è che sarebbe l’occasione buona di mollare il cellulare, orologio
e prendersi del tempo con se stessi per conoscersi meglio e aprire gli occhi
sul vero mondo che ci circonda, sulla natura, ascoltarla e comunicarci a
proprio modo insieme."
Stefano:
“Lo sport è fatica sacrificio, ma lo sport è la miglior palestra di vita che si
può avere, perché conoscere davvero cosa significa fare sacrifici e saper
soffrire ti aiuta nella vita di tutti i giorni per farti affrontare al meglio
tutti i problemi della vita extra sportiva.”
Fabio:
“Sarà banale, ma fare sport in generale è salutare, qualunque esso sia! E che
lo sport sia uno sprone per mettersi in gioco anche nella vita! Per quanto
riguarda il mio di sport, l’uomo è fatto per stare in movimento, camminare o
corsa che sia, usciamo di casa e mettiamoci in moto.”
Bella
testimonianza, ottimi spot, lo dico spesso che bisogna uscire fuori dalla zona
di confort e mettersi in moto per prendere treni dello sport che passano ed è
sempre il momento per fare ciò
I tuoi famigliari ed amici cosa dicono circa il tuo sport?
Andrea:
“Non saprei, domanda difficile perché quello che faccio mi costringe a correre
sempre non solo nelle gare ma nella vita quotidiana, tanti sacrifici e rinunce
che onestamente sì vengono capite, apprezzate ma penso mai in maniera del tutto
concreta. La domanda che penso si facciano è perché? Ed anche io a volte me la
faccio! E poi ne faccio subito un'altra, perché no? Cerco di fare quello che mi
rende felice, quando non sarà più così cambierò.”
Stefano:
“I miei familiari mi supportano in tutto, soprattutto mia moglie Daniela che è
veramente una santa donna.”
Fabio:
“Fortunatamente familiari ed amici sono tutti un po’ dentro a questo mio sport,
e ricevo solo sostegno.”
Diventa
difficile trovare un sano equilibrio tra le propri passioni, il lavoro e gli
impegni famigliari.
Posso
pensare che il meglio deve ancora venire per gli atleti ultratrail dell’Eolo Team
grazie alla loro grande passione, la loro grande squadra, familiari e amici che
li sostengono e li supportano.
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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