Matteo Simone
La compagnia diventa una grande risorsa per affrontare allenamenti e gare, soprattutto se si tratta di sport di endurance che comporta tante ore di allenamento in condizioni anche avverse.
Di seguito, Alessandro Damato racconta la
sua esperienza di trail runner rispondendo ad
alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport? “Sì, ogni
allenamento o gara mi fa sentire campione nella consapevolezza che senza sport
non riuscirei ad ottenere i medesimi risultati di benessere. Il confronto è con
la mia persona.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Ho iniziato a correre per
ragioni di benessere, poi ho partecipato ad una gara non competitiva e sono
arrivato III al podio, nell’occasione ho ricevuto un invito a correre la
mattina insieme ad un gruppo di podisti. Dopo circa un anno e mezzo, e qualche
gara su strada, ho visto la pubblicità di una gara di trail running vicino
Baunei (NU) con un percorso mozzafiato; mi sono iscritto senza esitare nonostante
mancassero diversi mesi e le mie capacità atletiche fossero ben lontane da
quell’obiettivo. Ho affrontato la gara con successo arrivando 18° al traguardo
e non ho più smesso.”
Chi contribuisce alla tua performance? “Mi alleno
insieme ad atleti di esperienza e più forti di me, mi danno forte motivazione. In
ogni caso la compagnia in generale aiuta ad affrontare gli allenamenti con
maggiore volontà.”
La gara della tua vita? La gara più difficile? “Ricordo Baunei
perché è stato il mio primo obiettivo, ma ogni gara è sempre un nuovo stimolo.
La più difficile è stata Montiferru; le condizioni climatiche avverse (pioggia
e neve) unite ad uno scarso livello di organizzazione (prima edizione), hanno
reso la competizione sportiva un evento ai limiti dell’estremo. Sono stato
comunque felice di aver fatto quell’esperienza.”
Quale esperienza ti dà la convinzione di potercela fare? “E’ la pratica
dello sport in generale che fa comprendere agli atleti che ogni cosa è
possibile se supportata dal giusto impegno. Il concetto diviene applicabile ad
ogni obiettivo di vita.”
Concordo,
se decidi il tuo obiettivo è perché sai che ti puoi impegnare, che hai le
capacità di portarlo a compimento, che hai le motivazioni giuste che ti
permettono di prendere la direzione per arrivare dove vuoi.
C’è un episodio curioso o divertente della tua attività
sportiva? “Durante un allenamento ho visto uscire un grosso cane
da un cancello aperto di un terreno adiacente alla strada; il cane si è messo
all’inseguimento del mio compagno di squadra che correva avanti a me.
Inizialmente ho urlato al mio amico di prestare attenzione e lui ha iniziato a
correre all’impazzata urlando ripetutamente “vattene via”, io nel frattempo
avevo compreso che si trattava di un giocoso labrador ma i miei tentativi di
tranquillizzare il mio amico sono stati vani per molte centinaia di metri, tra
le risate e l’elevata velocità di corsa nel percorrere la ripida discesa non riuscivo
neanche a vedere la strada; dopo 8 km ci siamo ritrovati a fare il bagno in un
fiume situato al termine del circuito, insieme a quel bel cagnone che spero
abbia ritrovato la strada di casa!”
E
questo è il fantastico mondo dello sport che non ti fa stressare ma che
comunque ti fa uscire fuori dalla zona di confort.
Quali sensazioni sperimenti nello sport (allenamenti, pre-gara,
gara, post.gara? “Gli allenamenti non sono sempre divertenti, a volte
divengono anche un sacrificio affrontato con la consapevolezza dei benefici,
altre volte, invece, rappresentano dei meravigliosi momenti ludici. In qualche
occasione si parte ancora al buio e si vede sorgere il sole, tutto ha luogo
prima dell’inizio di una giornata lavorativa come tutte le altre ma dentro
resta quella cognizione di sapere che il tuo giorno è iniziato con un’avventura
meravigliosa. Le gare hanno per me un triplice scopo: mi portano in nuovi
luoghi; costituiscono una forma di allenamento importante (si da sempre un po’
di più); rappresentano il metodo per far conoscere agli altri ciò che noi
facciamo e quanto questo sia bello, con l’auspicio che la mentalità sportiva
possa coinvolgere sempre più persone. Nel pre-gara vivo sempre una sensazione di
emozione mista ad apprensione; nonostante in teoria si tratti di una uscita
come le altre vengono un sacco di dubbi su come vestirmi, quali saranno i
tratti dove preservarmi o dare di più, una serie di sofisticati studi teorici
che mi portano a scelte strategiche che spesso vengono vanificate dopo il VIA.
Parlare di post-gara mi fa pensare subito all’assonanza tra “post” e “postumi”;
battuta a parte l’emozione di raggiungere il traguardo è sempre fortissima,
spesso bisogna trattenere la commozione ed il ricordo di ogni singolo evento,
che rappresenta anche un importante momento di socializzazione e condivisione,
resta sempre ben impresso nella mente.”
Quali sono difficoltà e rischi? “Il trail running è uno sport
duro, gli sforzi per affrontare le salite e i terreni accidentati necessitano
di una forte spinta emotiva e preparazione atletica. I rischi sono correlati
all’ambiente ed ai luoghi che spesso non sono facilmente raggiungibili da mezzi
di soccorso qualora si dovesse incorrere in un infortunio.”
Come superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Le crisi si
superano con la resilienza, il nostro organismo è una macchina eccellente ma,
come tutte le macchine, richiede una giusta conoscenza per essere condotta. Le
sensazioni di crisi si avvertono sempre con anticipo, quando siamo sott’acqua
in apnea, ad esempio, dal momento in cui avvertiamo la sensazione di aver
terminato l’aria avanti a noi abbiamo ancora molti secondi. L’esperienza
insegna che la macchina può ancora andare avanti e che la crisi a volte è solo
momentanea. Le sconfitte non esistono, ognuno di noi ha alti e bassi e questo
fa parte della vita dell’atleta, in ogni caso esiste sempre qualcuno più forte
e questo è solo un aspetto positivo, uno stimolo per fare meglio. L’infortunio,
come i momenti di calo prestazionale sono parte integrante dell’allenamento, un
momento di riposo obbligato che ha in ogni caso effetti benefici sul fisico,
ogni tanto non guasta mai!”
Tutto
vero, le crisi arrivano e aiutano a conoscersi meglio e a temprarsi, si
apprende che ogni volta si esce fuori più rafforzati e preparati per la prossima
volta, ci si conosce sempre di più anche attraverso le crisi.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo
sport? “Lo sport è sinonimo di benessere fisico e mentale,
soprattutto se svolto all’aria aperta. Insegna a superare le difficolta,
stimola una condotta di vita salutare e nutre la vita sociale.”
Lo
sport diventa un’ottima scuola di vita, soprattutto se praticato all’aria
aperta e in buona compagnia.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? “Fuori
discussione per quanto mi riguarda! Si fa sport per benessere e per migliorare
se stessi. La competizione esiste come stimolo, non per apparire o sopraffare
gli altri. La ritengo una pratica di assoluta scorrettezza etica.”
Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Lo sport migliora la qualità
della vita dell’uomo in molti ambiti, il doping ha effetti perfettamente
antitetici.”
Familiari e amici cosa dicono del tuo sport? “Qualcuno sembra
spaventato evidenziando insidie di ogni tipo, altri si complimentano e
apprezzano l’attività.”
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport? “Di sicuro
evidenzia la caparbietà e la passione che sono solito mettere in campo in ogni
ambito della vita. Aggiungo che in un contesto quotidiano fatto di tanti
impegni lavorativi e familiari, lo sport sia una fonte di energia che si
riflette negli altri contesti di vita fermo restando il rapporto di reciprocità
esistente nei vari ambiti.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport? “Ritengo che la
psicologia sia determinante in ogni campo ancorché in modo differente. Nello
sport, a mio parere, è utile per superare le criticità nonché a migliorare la
propria autostima per sopperire alle disimmetrie esistenti tra il se ideale, se
reale e se percepito. Ogni evento della vita ha sempre un lato positivo che a
volte non tutti sono in grado di vedere, l’aiuto di una figura autorevole in
tale ottica diventa fondamentale per evitare che la passione e la gioia per
qualcosa diventi a volte motivo di dispiacere a causa di sopravvenuti
impedimenti.”
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da
realizzare? “In questo periodo sono focalizzato nello start up di
un’associazione sportiva di trail running, un desiderio che ho avuto da quando
ho iniziato a conoscere questo sport. Il mio sogno in questo ambito è quello di
divulgare il più possibile qualcosa in cui io credo e che ritengo possa
apportare beneficio alla vita.”
Questo
sembra essere un ottimo intento per uno sport per se stessi e per la comunità.
Un particolare ringraziamento agli autori delle foto: Paolo Melis, Fabio Moro e Tore
Orru.
Un intervista ad Alessandro è riportata nel libro Cosa spinge le persone a fare sport?
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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