Matteo SIMONE
Lo sport a volte aiuta ad andare a avanti, a rimettersi in gioco, a trovare un scopo nella vita. Alberto è presidente dell’associazione “Andrea e i corsari della maratona” i cui volontari spingono le carrozzine in occasione delle gare podistiche vestiti da clown.
Di
seguito, Alberto racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie
domande.
Ti sei sentito campione nello sport? “Non certamente
per i tempi ottenuti, ma per l'idea di correre al fianco di ragazzi con
disabilità motorie, mi sento un atleta realizzato e felice per aver costituito
un bellissimo gruppo di atleti che donano le loro gambe, i loro polmoni ed il
loro cuore ad altri ragazzi, permettendo loro di vivere esperienze di sport e
di vita molto intense ed emozionanti.”
Questo
è lo sport che vogliamo, a misura di tutti e per tutti, un’opportunità per
condividere gioie e fatica tutti insieme, ognuno con le proprie capacità,
caratteristiche , possibilità e limiti.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “La passione giovanile si è
trasformata in un vero e proprio stile di vita nel momento in cui ho deciso di
ricordare mio figlio Andrea, mancato per un tumore cerebrale, fondando un
gruppo podistico che con il tempo si è trasformato in onlus per realizzare
progetti sportivi e sociali in aiuto di minori in difficoltà.”
Una bella passione attraverso lo sport, per contribuire a un mondo
fatto di persone che si aiutano e si mettono in gioco apprendendo dalla scuola
dello sport.
Chi contribuisce alla tua performance? “Il ricordo di mio
figlio e la voglia di dedicare a Lui tutto ciò che riesco a realizzare.”
Questo
pare essere un buon segnale di ripresa, la vita è dura e cruda e a volte
bisogna reagire in qualche modo, bisogna andare avanti in qualche modo, bisogna
ritornare alla quotidianità.
La gara della tua vita? La gara più difficile? “La mia prima
maratona a Reggio Emilia, anno 2007, delicatissima al mio Andrea, scomparso da
pochi mesi, è stata emozionante e piena di sensazioni positive....la più bella.
La più difficile deve ancora venire e penso sarà quella in cui capirò che è arrivato
il momento di smettere.”
Quale esperienza ti dà la convinzione che ce la puoi fare? “L'esperienza
della vita vissuta e le difficoltà incontrate e superate mi hanno convinto che
tutto ciò che si può sognare, si può realizzare. Basta volerlo con tutto se
tessi.”
Questo
pare essere un’interessante testimonianza utile un po’ per tutti coloro che
attraversano momenti difficili, situazioni, difficili, eventi stressanti.
C’è un episodio curioso o divertente della tua attività
sportiva? “Gli episodi curiosi e divertenti li creiamo insieme
al mio gruppo con i travestimenti, i suoni la musica e l'allegria con cui
affrontiamo ogni gara ed è bello essere riconosciuti, incitati e invitati a
molte gare appunto per quello che siamo e soprattutto facciamo di bello ed
emozionante in gara.”
Una
bella storia! Ho avuto modo di incontrare il gruppo in occasione della mezza
maratona da Roma a Ostia, persone eccezionali che spingono atleti eccezionali,
tutti ricchi di entusiasmo, volontà, gioia di esserci e faticare insieme.
Quali sensazioni sperimenti nello sport (allenamenti, pre-gara,
gara, post gara? “Allenamenti di gruppo, pre-gara senza tensione, gara
in allegria e ovviamente il meraviglioso terzo tempo!”
Questo
è lo sport che vogliamo, uno sport che accomuna tutti, uno sport dove ti senti
protetto e coccolato, uno sport dove accanto alla fatica, all’impegno, allo
stress c’è tanta condivisione e tanti momenti ludici e ricreativi.
Quali sono difficoltà e rischi? “La difficoltà è
quella di restare sempre allegri e spensierati e allo stesso tempo concentrati
per permettere ai nostri amici in carrozzina di godersi la gara senza rischi.”
Una
bella storia davvero e non è semplice fare lo sport in questo modo, non è
semplice dedicarsi completamente agli, altri, bisogna fare attenzione alle
esigenze degli altri, al loro umore, prepararsi adeguatamente, davvero una
bella storia.
Come superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Le crisi si
affrontano in gruppo e nessuno deve restare indietro, le sconfitte non esistono
e gli infortuni si affrontano con naturalezza, senza tensione ma con la voglia
di rientrare per ritrovare gli amici.”
Quale può essere un messaggio per avvicinare i ragazzi allo
sport? “Lo sport è salute, è amicizia, è libertà e
soprattutto può e deve essere solidarietà. Lo sport, in poche parole è vita.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? “Assolutamente no...….non esiste.”
Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Il doping è, al
contrario dello sport, morte!”
Famigliari e amici cosa dicono del tuo sport? “Lo apprezzano
perché è uno sport naturale e semplice che tutti possono praticare come e
quando vogliono, all'aria aperta, senza limiti di tempo e spazio.”
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport? “Che ho
carattere e non mi arrendo mai.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport? “Non ne ho mai
sentito il bisogno, per come interpreto io lo sport, penso sia superfluo.”
Prossimi obiettivi? Sogni da
realizzare? “Ho in programma tante gare da affrontare con gli
amici spingendo i nostri amici in carrozzina e la prossima grande avventura
sarà la terza 100 km del Passatore...….una gara veramente unica che può
essere paragonata a un viaggio.”
Sempre
più numerosi sia i podisti “spingitori” che i disabili che chiedono di
partecipare alle maratone. Chi desidera sostenere le iniziative del gruppo può
trovare tutte le informazioni necessarie sul sito www.andreaeicorsaridellamaratona.it
Un’intervista ad Alberto
è riportata nel mio libro La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e
resilienza.
La 100km del Passatore.
Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km?
Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e
resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a
piedi da Firenze a Faenza.
È un libro che racconta di atleti di livello
nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa
di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi
diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela,
attenzione, preparazione.
Sono trattati aspetti della psicologia dello sport
quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il
grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari,
difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale
fare affidamento su se stesso.
Matteo SIMONE
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta
Autore di libri psicologia e sport
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