martedì 3 aprile 2018

Alberto Di Muzio: Tante gare da affrontare spingendo i nostri amici in carrozzina

Matteo SIMONE 

Lo sport a volte aiuta ad andare a avanti, a rimettersi in gioco, a trovare un scopo nella vita. Alberto è presidente dell’associazione “Andrea e i corsari della maratona” i cui volontari spingono le carrozzine in occasione delle gare podistiche vestiti da clown.

Di seguito, Alberto racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport?Non certamente per i tempi ottenuti, ma per l'idea di correre al fianco di ragazzi con disabilità motorie, mi sento un atleta realizzato e felice per aver costituito un bellissimo gruppo di atleti che donano le loro gambe, i loro polmoni ed il loro cuore ad altri ragazzi, permettendo loro di vivere esperienze di sport e di vita molto intense ed emozionanti.

Questo è lo sport che vogliamo, a misura di tutti e per tutti, un’opportunità per condividere gioie e fatica tutti insieme, ognuno con le proprie capacità, caratteristiche , possibilità e limiti.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?La passione giovanile si è trasformata in un vero e proprio stile di vita nel momento in cui ho deciso di ricordare mio figlio Andrea, mancato per un tumore cerebrale, fondando un gruppo podistico che con il tempo si è trasformato in onlus per realizzare progetti sportivi e sociali in aiuto di minori in difficoltà.”

Una bella passione attraverso lo sport, per contribuire a un mondo fatto di persone che si aiutano e si mettono in gioco apprendendo dalla scuola dello sport.
Chi contribuisce alla tua performance? Il ricordo di mio figlio e la voglia di dedicare a Lui tutto ciò che riesco a realizzare.”

Questo pare essere un buon segnale di ripresa, la vita è dura e cruda e a volte bisogna reagire in qualche modo, bisogna andare avanti in qualche modo, bisogna ritornare alla quotidianità.
La gara della tua vita? La gara più difficile?La mia prima maratona a Reggio Emilia, anno 2007, delicatissima al mio Andrea, scomparso da pochi mesi, è stata emozionante e piena di sensazioni positive....la più bella. La più difficile deve ancora venire e penso sarà quella in cui capirò che è arrivato il momento di smettere.”
Quale esperienza ti dà la convinzione che ce la puoi fare?L'esperienza della vita vissuta e le difficoltà incontrate e superate mi hanno convinto che tutto ciò che si può sognare, si può realizzare. Basta volerlo con tutto se tessi.”

Questo pare essere un’interessante testimonianza utile un po’ per tutti coloro che attraversano momenti difficili, situazioni, difficili, eventi stressanti.
C’è un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Gli episodi curiosi e divertenti li creiamo insieme al mio gruppo con i travestimenti, i suoni la musica e l'allegria con cui affrontiamo ogni gara ed è bello essere riconosciuti, incitati e invitati a molte gare appunto per quello che siamo e soprattutto facciamo di bello ed emozionante in gara.”

Una bella storia! Ho avuto modo di incontrare il gruppo in occasione della mezza maratona da Roma a Ostia, persone eccezionali che spingono atleti eccezionali, tutti ricchi di entusiasmo, volontà, gioia di esserci e faticare insieme.
Quali sensazioni sperimenti nello sport (allenamenti, pre-gara, gara, post gara?Allenamenti di gruppo, pre-gara senza tensione, gara in allegria e ovviamente il meraviglioso terzo tempo!

Questo è lo sport che vogliamo, uno sport che accomuna tutti, uno sport dove ti senti protetto e coccolato, uno sport dove accanto alla fatica, all’impegno, allo stress c’è tanta condivisione e tanti momenti ludici e ricreativi.
Quali sono difficoltà e rischi?La difficoltà è quella di restare sempre allegri e spensierati e allo stesso tempo concentrati per permettere ai nostri amici in carrozzina di godersi la gara senza rischi.

Una bella storia davvero e non è semplice fare lo sport in questo modo, non è semplice dedicarsi completamente agli, altri, bisogna fare attenzione alle esigenze degli altri, al loro umore, prepararsi adeguatamente, davvero una bella storia.
Come superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Le crisi si affrontano in gruppo e nessuno deve restare indietro, le sconfitte non esistono e gli infortuni si affrontano con naturalezza, senza tensione ma con la voglia di rientrare per ritrovare gli amici.
Quale può essere un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport?Lo sport è salute, è amicizia, è libertà e soprattutto può e deve essere solidarietà. Lo sport, in poche parole è vita.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping?  Assolutamente no....non esiste.”
Un messaggio per sconsigliarne l’uso?Il doping è, al contrario dello sport, morte!
Famigliari e amici cosa dicono del tuo sport?Lo apprezzano perché è uno sport naturale e semplice che tutti possono praticare come e quando vogliono, all'aria aperta, senza limiti di tempo e spazio.”
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport?Che ho carattere e non mi arrendo mai.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport?Non ne ho mai sentito il bisogno, per come interpreto io lo sport, penso sia superfluo.”
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare?Ho in programma tante gare da affrontare con gli amici spingendo i nostri amici in carrozzina e la prossima grande avventura sarà la terza 100 km del Passatore....una gara veramente unica che può essere paragonata a un viaggio.”

Sempre più numerosi sia i podisti “spingitori” che i disabili che chiedono di partecipare alle maratone. Chi desidera sostenere le iniziative del gruppo può trovare tutte le informazioni necessarie sul sito www.andreaeicorsaridellamaratona.it
Un’intervista ad Alberto è riportata nel mio libro La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. 
È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. 
Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta
Autore di libri psicologia e sport

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