Lo sport in generale e soprattutto la maratona diventa una scuola di vita, si apprende sempre. La maratona insegna a essere riflessivi e pacati, a non essere impulsivi.
E’ importante conoscersi
bene, sviluppare consapevolezza delle proprie capacità e limiti e saper gestire
le proprie forze e le proprie energie per non svuotare troppo presto i serbatoi
di carburante. La maratona ti cambia la vita, fortifica, incrementa
autoefficacia e resilienza.
Raffaele
Luciano: Quali saranno le strategie di gara? “L'Idea è quella di partire tranquillo e poi
fare la gara in progressione, cercando di evitare la sofferenza dello scorso
anno, dove dal 23° al 39° ho spinto troppo e poi ho pagato nel finale.”
Tanti
sono i fattori che possono influenzare l’atleta nella sua prestazione. Importante è un’autoconoscenza personale ed interiore, ad
iniziare dal proprio respiro, dall'osservazione interna ed esterna,
dall'ascolto delle proprie sensazioni.
René Cunéaz: “Ho una sensibilità incredibile del mio limite. Sento se sto correndo
più piano o più forte della mia soglia. In maratona è un pregio. Quando provo
ad andare oltre faccio talmente tanta fatica che rischio di pagare lo sforzo
calando notevolmente il ritmo. Per questo, molte volte, in gare anche più
corte, mi stacco dal gruppo e continuo col mio passo. Molti atleti,
solitamente, li riprendo nel finale di gara.”
La maratona ti fa sperimenta sensazioni
uniche.
Qual è stata la gara della tua vita, dove
hai sperimentato le emozioni più belle?
Vito
Cafaro: “L'emozione
più intensa è stata senza ombra di dubbio la prima maratona. A 1 km dall'arrivo
non trattenevo le lacrime.”
Domenico Anzini: "In tutte le 25 maratone di Roma, arrivando ai Fori Imperiali, mi sono sempre sentito un gladiatore che conquista Roma”.
Michele
Fiale: “La
gara del mio cuore è stata nel 2007 la maratona di New York che mi ha dato
sensazioni ed emozioni indescrivibili che tutt'ora porto nel cuore e racconto
con piacere ad amici e conoscenti."
Elisa
Tempestini: “Ovvio
l'emozione più grande è stata la mia prima Maratona a 50 anni!”
Flora
Alicino: “La mia
prima maratona a Roma, la prima sfida che ho vinto con me stessa.”
William
Alfredo: “Maratona di
Roma 2013, la mia prima maratona in un anno da quando ho iniziato a correre,
mai avrei immaginato finire una regina, questo mi ha dato spinta per far altre
4 maratone.”
La maratona è un’esperienza che ti rende
forte nello sport come nella vita di tutti i giorni.
Silvia
Bortolotti: “La maratona,
corrine una e ti cambia la vita dico sempre io ... per me nulla ti rende forte
come l'esperienza della maratona ... ti rende forte nello sport come nella vita
di tutti i giorni.”
E’ importante avere chiari gli obiettivi
che devono essere difficili e sfidanti ma raggiungibili gradualmente e
progressivamente. Inoltre bisogna avere una motivazione adeguata che ti
permette di impegnarti con determinazione e convinzione per raggiungere
l’obiettivo stabilito.
Eligio
Lomuscio: Cambia qualcosa dopo questa maratona? “Il traguardo di questa maratona mi ha fatto
capire che con un po’ di buona volontà tutto è raggiungibile, in una maratona
per me non ci vuole solo la forza delle gambe, ma ci vuole anche e soprattutto
una grande forza mentale.”
E’ importante porre tanta attenzione
nelle cose che si fanno e sviluppare consapevolezza di sé e fiducia in se
stessi. La motivazione deve essere solida. E’ necessario attingere alle risorse
interne per perseguire le mete desiderate e cavalcare l’onda del cambiamento
per seguire la direzione che porta a trasformare sogni in realtà e raggiungere
obiettivi sfidanti ma non impossibili. Siamo tutti in grado di perseguire i
nostri sogni.
Liberato
Pellecchia (Maratona di Berlino PB 2h14'28): “Spesso negli allenamenti o nei momenti che
mi prendo per me stesso visualizzo o immagino spesso le gare che preparo con
l'idea: ‘se lo sogni lo puoi fare’.”
La self efficacy è la convinzione di
possedere le capacità per raggiungere i risultati prefissati. Le fonti delle
convinzioni di efficacia: esperienze di successo, modelli di riferimento,
persuasione verbale, sensazioni sperimentate in esperienze di successo. Le
persone con un alto senso di autoefficacia percepiscono le difficoltà come
sfide.
Lorena
Brusamento: Cosa ti aiuta in gare importanti? “Sicurezza in me stessa, forza mentale,
determinazione, voglia di dimostrare a me stessa che il limite si può sempre
superare...e che quindi il limite non esiste.”
E’ importante considerare l’eventuale
ansia di prestazione saperla affrontare, accettarla, gestirla, superarla.
Eleonora
Bazzoni (2h45’ prima Italiana alla maratona di Roma):
Pensieri, sensazioni, emozioni, prima della gara? “I giorni precedenti la gara ero molto emozionata, tesa, nervosa,
diciamo che chi mi incontrava percepiva il mio stato d'animo, non riuscivo a
pensare ad altro. Il giorno stesso della gara ero molto tranquilla, felice e
curiosa trasformando quell’agitazione in concentrazione e determinazione.
Inoltre accanto a me avevo il mio allenatore e questo ha contribuito alla mia
tranquillità.”
La maratona è il coronamento di un
sogno, il resoconto di un periodo di lavoro dove si raccolgono i frutti.
Vito
Cafaro: Sogni realizzati?: “Un sogno realizzato è sicuramente la
maratona.”
Benedetto
Scarpellino: Quali sono i tuoi pensieri? “I pensieri più belli e forti sono nel
rettilineo finale di una maratona, quando ti rendi conto di aver raccolto
quanto seminato nei mesi precedenti.”
I maratoneti vanno alla continua ricerca di
sondare le proprie possibilità, osano ma sono convinti di farcela e hanno dalla
loro parte le sensazioni di benessere che sperimentano mentre fanno quello che
vogliono con passione e dedizione.
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