Matteo Simone
Lo sport rende felici nonostante la fatica, nonostante le salite, nonostante le avverse condizioni climatiche.
Per ottenere qualcosa bisogna crederci; fidarsi
e affidarsi; essere consapevole delle proprie capacità e limiti; impegnarsi
duramente; essere determinato; mettere in conto infortuni, avversari più forti,
sconfitte e momenti bui; rialzarsi sempre e ripartire con pazienza, senza
fretta, con modestia e umiltà, rispettando gli altri e apprezzando sempre
l'esperienza che da frutti importanti da portare a casa con serenità.
Questo
è lo sport che vogliamo, si può fare tutto con cautela e attenzione, fidandosi
e affidandosi, iniziando a piccoli passi lenti con minimi obiettivi e poi
ognuno prende la sua strada più o meno lunga, più o meno difficile.
Quello
che raccontano tante persone è che lo sport rende felici, ti libera la mente da
tensioni e problemi accumulati durante la giornata o nel corso di altre
attività quotidiane meno piacevoli.
Sto
approfondendo argomenti che hanno a che fare con la consapevolezza, la passione
e motivazione, il mettersi in moto, il costruire mete, obiettivi, realizzare
sogni.
Si sperimenta qualcosa che ha a che fare con la gioia di vivere, vivere
intensamente, vivere situazioni forti, superare crisi e problemi, uscire dalle
situazioni più disperate e più difficili.
Tutto ciò diventa una palestra di
vita, si trasferisce tutto sulla quotidianità familiare e lavorativa, si
affronta la vita con più sicurezza, con meno ansie e paure, si riesce ad andare
avanti con quello che c’è.
Si
possono fare grandi cose e se arriva un impedimento per qualsiasi motivo
bisogna essere resilienti e pronti al cambiamento, non abbattersi ma cambiare
solamente gli obiettivi, rimodularli in base alle proprie condizioni fisiche
attuali.
Per ogni problema c’è almeno una soluzione, chiuso un portone se ne
possono aprire tanti altri, comunque l’esperienza fatta fa parte del bagaglio
culturale ed esperienziale dell’individuo e serve nel futuro a darti sempre una
mano per andare avanti con pazienza, un passo alla volta, con consapevolezza e
rispettando i propri limiti.
E’
risaputo e sperimentato che lo sport incrementa consapevolezza, sviluppa
autoefficacia consolidando la fiducia in se stessi di poter far qualcosa, di
riuscire in qualcosa; inoltre lo sport incrementa la resilienza, si affrontano
e si superano meglio i problemi, le crisi, le difficoltà, si è più attenti e
gentili.
L’avvicinarsi a gare estreme diventa un investimento in termini di arricchimento personale, incremento di consapevolezza, di autoefficacia e resilienza.
Bisogna
mettere in conto una buona preparazione fisica e mentale, una preparazione
nutrizionale ma anche aver cura di se stessi, del proprio corpo, della propria
salute.
Ci vuole
convinzione, grinta, forza, determinazione per dedicarsi ad un periodo di
preparazione atletica, in base agli obiettivi, può richiedere sacrifici enormi,
rinunce, spese, difficoltà, rischi, infortuni e non tutti sono disposti a
questi impegni.
Quindi,
la cosa importante è decidere le priorità, gli obiettivi e impegnarsi per il
raggiungimento, da soli è difficile, più è alto l’obiettivo più sono le
pretese, più è alto l’impegno, il costo in termini di soldi, di investimento di
tempo. Il talento non basta per raggiungere l’eccellenza, l’impegno è di rilevanza
fondamentale.
Resilienza
ed autoefficacia per non arrendersi mai e per raggiungere i propri obiettivi. Gli
atleti sperimentano sicurezza nel riuscire a portare a termine tali
competizioni estenuanti, sentono di valere, di avere forza mentale, di saper
prendere decisione, di sentirsi leader, aumenta autoefficacia nell’ambito
sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri, si scopre di possedere capacità
insospettate.
Si
diventa più pazienti, insomma è un mondo da sperimentare quello delle gare
estreme, da sperimentare gradualmente, con attenzione. Come tutte le cose
ammetto che si corre dei rischi, si può osare, ci si può avvicinare al limite,
ma bisogna far attenzione a non strafare.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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