giovedì 26 aprile 2018

Domenico Barbone, runner: Nello sport la mente è il fattore cardine

Correre una Maratona è da pazzi, ma ti lascia un bagaglio di esperienza notevole
Matteo Simone 

Concludere una maratona è il coronamento di un sogno per molti runner, è il raggiungimento di una meta a seguito di una pianificazione accurata di allenamenti e buone prassi per arrivare pronti e preparati il giorno della gara senza trascurare nessun dettaglio. 

Dopo la maratona ci si sente soddisfatti e con nuove consapevolezze di riuscita. Di seguito, Domenico Barbone racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport?Si, mi sono sentito campione nello sport, a confronto di chi non ha mai voluto credere in sé stesso. Per me chi si cimenta in una disciplina, a prescindere dal risultato, se è determinato e raggiunge lo scopo finale è sempre un campione.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Un percorso nato per seguire le orme di mio padre, ex maratoneta. Quando poi ho scoperto il benessere che si prova nell’attività fisica non ne ho più fatto a meno praticando anche più sport.

A volte le passioni si incontrano per caso, a volte si apprendono dai genitori. Conosco Ettore, papà di Domenico, un grande maratoneta incontrato in alcune gare.
Quali fattori e persone che hanno contribuito al tuo benessere?Come anticipavo, è nato tutto da mio padre. Poi, dopo un lungo periodo di stop, un carissimo amico fraterno mi ha riportato a praticare attività fisica regolare e facendo seguito al detto che 'l’allievo deve superare il maestro'. Con il passare degli anni ho nutrito forti conoscenze nell’ambito sportivo che mi hanno portato a continuare giorno dopo giorno, soprattutto perché trovavo benessere nel praticare attività fisica.”
Quale tua esperienza ti da la convinzione che ce la puoi fare?Decisamente il concludere una maratona. Affermo sempre che correre 10km è fattibile da tutti, correre una mezza maratona è fattibile da una schiera di appassionati. Ma correre una Maratona è da pazzi, ma ti lascia un bagaglio di esperienza notevole, ricco di emozioni e gioie/dolori che solo chi riesce ad arrivare al 40° km può capire.”
Cosa pensano famigliari e amici della tua attività sportiva?Il loro incoraggiamento è l’arma segreta per andare avanti. Quando rientro da una gara è bello sentire le parole di mia figlia quando mi chiede: 'Papi hai vinto tu?' e la mia risposta è sempre uguale: 'Oltrepassare il traguardo è la vittoria più bella, a prescindere se si arriva primi o ultimi, l’importante è arrivare'".

Lo sport diventa il completamento di una persona, qualcosa da sperimentare per conoscersi meglio, per mettersi alla prova dal punto di vista sportivo che contempla non solo la prestazione fisica ma anche saper gestire risorse mentali e nutrizionali. E’ importante per l’atleta essere sereni e condividere con altri la propria passione.
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Forse quello che non dimenticherò mai è lo sprint finale ai campionati italiani sui 10km nel 2010. Ero con il mio carissimo amico, negli ultimi 400mt circa abbiamo improvvisato uno sprint come due avversari che si odiavano a morte. Correvamo all’estremo delle forze e dopo il traguardo, e tanti sorpassi avvenuti con successo, ci siamo abbracciati ridendo, con il cuore che impazziva un po’ per lo sforzo ma altrettanto per l’emozione provata.

Lo sport permette di sperimentare sensazioni ed emozioni uniche, ricche e intense, ci si ritrova a competere con amici e avversari, si cerca di impegnarsi al massimo per emergere e per sconfiggere se stessi e gli avversari, sempre nuove sfide, tante gare per mettersi alla prova per provare paure, ansie ma anche gioie all’arrivo.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica?Quando si pratica un’attività fisica molto intensa come la corsa sulle lunghe distanze, al primo segnale di sofferenza la nostra mente ci consiglia subito di gettare la spugna. Il mio carattere ha acquisito, sia nello sport ma soprattutto nella vita quotidiana, la facoltà di stringere i denti di fronte a qualsiasi situazione, sia lavorativa, familiare, ma anche nelle emozioni che si provano quotidianamente.”

Lo sport diventa una grande palestra di vita, un’opportunità di formarsi sulla strada e sui campi di atletica, andando incontro a difficoltà, crisi e cercando di superare andando avanti nei propri propositi sempre con nuove consapevolezze.
Quali capacità, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere?La mia capacità migliore è quella di essere molto costante e caparbio nelle cose che faccio, una caratteristica notevole che mi ha caricato di meraviglie, soprattutto quando sono a confronto con altre persone e questa ha migliorato la mia qualità di vita su tutti i fronti.

Quello che si apprende nello sport si trasferisce poi nella vita quotidiana, famigliare e lavorativa, si aquisiscono nuovi  strumenti e strategie per cavarsela nella vita ordinaria.
Che significa per te praticare attività fisica?Da anni pratico attività fisica nelle prime ore del giorno, quando la città ancora dorme. Questo mi porta a concedere alla mia mente ed al mio fisico il giusto equilibrio per affrontare al meglio la giornata.

Una buona pratica mattutina, che permette di riflettere e organizzarsi per affrontare la giornata, mi è capitato di condividere questi momenti con Domenico alcune volte a Manfredonia correndo sulle strade del lungomare di Manfredonia e Siponto sempre frequentate da corridori e camminatori.
Quali sensazioni sperimenti facendo attività fisica?Nella corsa o negli altri sport, durante il loro svolgimento, si provano sensazioni di libertà mentale e fisica, che trasmettono ad ogni parte del nostro corpo beneficio e rilassamento allo stesso tempo.
A cosa devi fare attenzione nella pratica del tuo sport? Quali sono le difficoltà e i rischi?  “Arrivare in vetta è sempre un’impresa ardua, tutti alle prime difficoltà sono consapevoli che il gettare la spugna risulta la strada più semplice. Purtroppo, ogni attività fisica è logorante per il nostro corpo, ma questi rischi possono essere risolti con la giusta compensazione.

Si può fare tutto ma è importante un monitoraggio e attenzione costante al proprio corpo essendo sintonizzati sempre sulle proprie motivazioni che diventano il motore per spingere corpo e mente verso obiettivi, mete e direzioni sfidanti.
Quali condizioni, fisiche o ambientali, ti ostacolano nella pratica del tuo sport?Non ho avuto mai paura delle condizioni ambientali. L’attività fisica che svolgo si può effettuare con qualsiasi situazione, tant’è che ho corso ben due maratone con vento forte, pioggia e freddo. Purtroppo cosa contraria sono le condizioni fisiche. Bisogna fare tanta attenzione perché gli infortuni sono dietro l’angolo. Resto sempre del parere che chi pratica attività fisica deve prima imparare ad ascoltare il proprio corpo.”

In Kenya ad Iten, la città dei campioni, usano dire: “Listen your body” (ascolta il tuo corpo); concordo, è essenziali ascoltarsi e comprendere proprie capacità e possibilità, è importante riconoscere propri limiti e cercare di alzare l’asticella gradualmente senza forzarla troppa per non spezzarsi ma per modellarsi alle difficoltà e per cercare di sviluppare sempre più resilienza per affrontare, gestire e superare le situazioni più difficili uscendone sempre più rafforzati.
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica?Ormai non riesco a farne a meno. Senza, mi manca qualcosa di importante, una sorta di droga che deve soddisfare il corpo. Nuove esperienze e obiettivi, anche a lungo termine (mesi), mi portano ad organizzare ed entusiasmare l’attività fisica, continuando ad intraprendere sfide con me stesso ma anche riuscire a concludere l’obiettivo prefissato.

Lo sport diventa una pratica che permette di organizzarsi nel tempo e nello spazio decidendo obiettivi da raggiungere e direzioni da prendere.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi all’attività fisica?Ricordo quando ero ragazzino, l’unico sport che si praticava era il calcio. Adesso osservo con gioia che molti ragazzi praticano tanti altri sport. Il mio messaggio è quello di praticarlo con lo scopo di crescere meglio, educarsi a vicenda con sportività e lealtà, il giusto equilibrio per affrontare la vita nel miglior modo riuscendo ad arrivare più facilmente agli scopi della vita stessa.
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi?
Come anticipavo, nello sport la mente è il fattore cardine del suo svolgimento. Non tutti siamo predisposti alla sofferenza e nella maggior parte dei casi, l’arrendersi è più semplice del provare a crederci. In questi casi un aiuto sarebbe utile per rafforzare questi elementi, per caricarsi di autostima e soprattutto della voglia di arrivare fino in fondo.
Quali sogni hai realizzato e quali sono da realizzare?Se dovessi elencare i sogni realizzati non avrei tempo disponibile ed annoierei chi me lo ha chiesto. Tutte le volte che ho preso parte ad una gara, manifestazione o corsa collettiva, per me è stato un sogno realizzato. Purtroppo, penso sempre a chi non può praticare un’attività fisica libera, per motivi fisici o di altra natura, e questo resta sempre il mio sogno nel cassetto, rendere possibile, almeno una volta a chi non può concedersi questa gioia, far provare oltre a far praticare attività fisica a chi mi sta vicino.”

Belle parole di una persona molto sensibile che ha trovato la propria dimensione attraverso lo sport.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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