Un
bel bottino per gli atleti Italiani alla 100 miglia ultratrail di Istria, La
fortissima Francesca Canepa vince tra le donne la gara più dura di distanza
maggiore e con il dislivello più alto cioè 100 miglia, 168 km con dislivello positivo
di 6.539 m, tra gli uomini vince lo scozzese Paul Giblin mentre arriva in seconda
posizione Luca Moro.
Nella
gara minore di circa 110 km e più di 4.000 metri di dislivello è Roberto
Mastrotto che vince la gara con una bella gara in progressione e rimonta, precedendo
lo slovacco Martin Halasz mentre al terzo posto ancora un atleta Italiano, Carlo Salvetti.
La 100 Miglia dell'Istria è considerata la corsa ultra trail più grande e più difficile in Croazia. Dal 2016, la gara fa parte dell'Ultra-Trail World Tour (UTWT), il campionato mondiale della corsa ultra-trail.
La 100 Miglia dell'Istria è considerata la corsa ultra trail più grande e più difficile in Croazia. Dal 2016, la gara fa parte dell'Ultra-Trail World Tour (UTWT), il campionato mondiale della corsa ultra-trail.
Di
seguito riporto alcune testimonianze di Francesca Canepa e Roberto Mastrotto
attraverso risposte a mie domande più o meno recenti.
Francesca Canepa: Cosa vuoi dire ai
ragazzi e genitori per farli avvicinare allo sport? “Ai ragazzi
non voglio dire nulla, perché credo che le parole non siano così utili.
Suggerirei loro piuttosto, di leggere le biografie di atleti che raccontano la
loro storia. Credo sia molto più potente apprendere grazie all'esempio. Leggere
e poi costruirsi un pensiero proprio. Leggere e arrivare a chiedersi ‘perché
non io?’. Leggere e poi provare a scrivere la propria storia. Ai genitori
vorrei proporre di aiutare i ragazzi ad individuare i propri talenti naturali,
anziché magari seguire le masse e fare lo sport che fanno tutti solo per moda.
E se si trova questo talento o comunque almeno un interesse, impegnarsi a eliminare
la parola IMPOSSIBILE dal vocabolario e ragionare solo sul modo per rendere
possibili i sogni. Lavorandoci, ovvio. Ma credendoci tutti: i ragazzi
hanno bisogno di sentire il tifo della famiglia. Hanno bisogno di sapere che
qualcuno crede in loro.” Vuoi ringraziare qualcuno per il tuo
benessere e la tua performance? “Ovviamente sì!!!
Abbiamo Renato, mamma e papà, Matteo e Tobia. Per citare chi ha fornito un aiuto sostanziale. Secondo me, solo chi divide con me anche la vita normale, quella senza corsa, può essere realmente capace di ESSERCI quando la corsa dura 350 km. Servono persone che sappiano leggere nel mio cuore e che, soprattutto, tengano al mio risultato quanto ci tengo io. E poi ci sono anche tutti coloro che, seppur da lontano hanno voluto starmi vicino, tifare, e sperare nella mia vittoria.” Nel mio libro “Ultramaratoneti e gare estreme” riporto un’intervista a Francesca Canepa: mettere un piede davanti all’altro sapendo che se la testa tiene il corpo segue.
https://www.amazon.it/Ultramaratoneti-gare-estreme-Matteo-Simone/dp/8874189443
Abbiamo Renato, mamma e papà, Matteo e Tobia. Per citare chi ha fornito un aiuto sostanziale. Secondo me, solo chi divide con me anche la vita normale, quella senza corsa, può essere realmente capace di ESSERCI quando la corsa dura 350 km. Servono persone che sappiano leggere nel mio cuore e che, soprattutto, tengano al mio risultato quanto ci tengo io. E poi ci sono anche tutti coloro che, seppur da lontano hanno voluto starmi vicino, tifare, e sperare nella mia vittoria.” Nel mio libro “Ultramaratoneti e gare estreme” riporto un’intervista a Francesca Canepa: mettere un piede davanti all’altro sapendo che se la testa tiene il corpo segue.
https://www.amazon.it/Ultramaratoneti-gare-estreme-Matteo-Simone/dp/8874189443
Roberto
Mastrotto, Vicenza Marathon: Quali
meccanismi psicologici contribuiscono al benessere o performance? “La testa conta molto nello sport in generale, ed ancor più se parliamo
di sport d’endurance. La testa aiuta a non mollare, tanto in gara quanto in
allenamento, a spingere l’asticella sempre un po’ più in su. Ho trovato molte
similitudini se devo essere sincero con l’approccio che ho impiegato durante
gli anni di ingegneria.” Cosa ti fa continuare a fare sport? “La ricerca del mio limite, che cerco di spingere
sempre un po’ più in la.
Nello sport come nella vita quando tengo ad una cosa mi ci butto a capofitto fino a che non ne esco pienamente appagato. Poi la corsa, soprattutto in natura, mi aiuta a stare meglio con me stesso e scaricare/riazzerare le tensioni della giornata.” Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? “Non abbiate paura di provare, di fallire, di non essere all’altezza o peggio senza talento. L’allenamento batte certamente il talento se questo non viene allenato, quindi se ci credete a sufficienza potete raggiungere qualunque obiettivo.” Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? “Non ho mai avuto occasione di confrontarmici, forse la figura più vicina a questa la vedo nel mio allenatore Dario Meneghini che considero più un fondamentale punto di confronto e di discussione nei momenti critici/di debolezza che non un mero riferimento tecnico sul lavoro da pianificare in allenamento.” Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Quali sono i sogni realizzati e da realizzare? “Purtroppo ho appena sfiorato di poco il mio sogno/obiettivo della maglia azzurra che riproverò ad inseguire ancor con più ardore il prossimo anno. Ora ho due importanti obiettivi: migliorare il mio crono alla Lavaredo Ultra Trail e poi affrontare nel migliore dei modi la mia prima 100 miglia all’Ultra Trail du Mont Blanc a fine Agosto, ci sarà da divertirsi! Ti ringrazio del questionario anche perché nel risponderti ho ripreso visione del cammino che mi ha portato fin qui e mi lascia con ancor più motivazioni per affrontare le prossime sfide.”
http://www.psicologiadellosport.net/eventi.htm
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=357&controller=product
Nello sport come nella vita quando tengo ad una cosa mi ci butto a capofitto fino a che non ne esco pienamente appagato. Poi la corsa, soprattutto in natura, mi aiuta a stare meglio con me stesso e scaricare/riazzerare le tensioni della giornata.” Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? “Non abbiate paura di provare, di fallire, di non essere all’altezza o peggio senza talento. L’allenamento batte certamente il talento se questo non viene allenato, quindi se ci credete a sufficienza potete raggiungere qualunque obiettivo.” Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? “Non ho mai avuto occasione di confrontarmici, forse la figura più vicina a questa la vedo nel mio allenatore Dario Meneghini che considero più un fondamentale punto di confronto e di discussione nei momenti critici/di debolezza che non un mero riferimento tecnico sul lavoro da pianificare in allenamento.” Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Quali sono i sogni realizzati e da realizzare? “Purtroppo ho appena sfiorato di poco il mio sogno/obiettivo della maglia azzurra che riproverò ad inseguire ancor con più ardore il prossimo anno. Ora ho due importanti obiettivi: migliorare il mio crono alla Lavaredo Ultra Trail e poi affrontare nel migliore dei modi la mia prima 100 miglia all’Ultra Trail du Mont Blanc a fine Agosto, ci sarà da divertirsi! Ti ringrazio del questionario anche perché nel risponderti ho ripreso visione del cammino che mi ha portato fin qui e mi lascia con ancor più motivazioni per affrontare le prossime sfide.”
Importante
è continuare a essere sereni e propositivi sempre con una progettualità sfidante,
treni passano ma arrivano altri e bisogna farsi trovare pronti per poterli
prendere.
http://www.psicologiadellosport.net/eventi.htm
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