Impegnatevi per ottenere ciò di
cui avete bisogno, e quando non riuscite a ottenerlo, ebbene, sorridete e
tentate ancora, in un modo diverso. William Hart (1)
È indispensabile fare progetti credibili a
se stessi, un ottimo punto di partenza è credere di essere in grado di fare
qualcosa, perché si è sperimentato gradualmente dei miglioramenti.
Bisogna capire come impiegare le proprie
risorse, su chi si può puntare, su chi fare affidamento.
La preparazione per la
maratona richiede un impegno notevole di tempo e di fatica fisica. Preparare
una maratona diventa un investimento di energie fisiche e di tempo finalizzati
alla miglior resa nel giorno della competizione.
La preparazione va
programmata con la massima accuratezza considerando il proprio potenziale
atletico relativo alle precedenti competizioni e ai precedenti programmi di allenamento.
Va considerato il periodo di preparazione, estivo, invernale per poter
programmare le uscite di allenamento più lunghe o più faticose.
È auspicabile stilare un
programma di massima di allenamento che comprenda alcuni test importanti di
allenamento o di gara, per valutare il grado di preparazione e in modo da
capire i ritmi da poter sostenere nella competizione-obiettivo.
Bisogna sapersi monitorare nel corso del
tempo, sapersi testare o farsi testare.
Va considerato il periodo di
preparazione, estivo, invernale per poter programmare le uscite di allenamento
più lunghe o più faticose.
Percorrere una maratona
significa anche fare un’esperienza e, cioè, organizzarsi per partire, per
andare in un posto, mettersi d’accordo con gli amici di viaggio, con gli
eventuali amici da incontrare nel luogo della maratona.
L’esperienza maratona
significa sperimentare l’alimentazione pre gara, preoccuparsi del tempo
atmosferico, pensare all’abbigliamento adatto. L’esperienza maratona comprende
l’eventuale partecipazione agli eventi collaterali, il presentarsi alla
partenza, osservare e fare attenzione al territorio che si attraversa, ai
colori, alle abitazioni, ai corsi d’acqua, alla gente lungo il percorso,
soprattutto ai bambini che applaudono e che aspettano che gli batti il “cinque”
con il palmo della mano.
Percorrere la maratona
significa anche vivere l’esperienza di una giornata di eccessivo caldo oppure
una giornata di pioggia, sentire l’acqua addosso, inzupparsi le scarpe nelle
pozzanghere, insomma, osservare, sentire, percepire, giocare, tutto questo è
anche maratona. (1)
La maratona, un obiettivo che
va maturando nel corso degli anni
È importante partire dalla
consapevolezza dell’atleta nell’impegno che si appresta a prendere.
Si può invitare l’atleta a
considerare le precedenti preparazioni a
competizioni simili considerando i momenti di difficoltà, di eventuali crisi,
di eventuali infortuni, di eventuali rinunce e pensare a come sono stati
affrontati, superati.
Si può invitare l’atleta a
confrontarsi con altri atleti che hanno sperimentato una preparazione simile, a
persone più esperte.
Ci si arriva a step, è
importante la gradualità, l’impegno, l’adattamento progressivo. Bisogna sapersi
monitorare nel corso del tempo, sapersi testare o farsi testare. E’ importante
considerare la preparazione fisica, la preparazione nutrizionale, la
preparazione mentale.
La preparazione mentale può
curare diversi aspetti che contribuiscono alla migliore riuscita della
prestazione. È importante partire dalla consapevolezza dell’atleta nell’impegno
che si appresta a prendere. Si può invitare l’atleta a considerare le
precedenti preparazioni a competizioni simili considerando i momenti di
difficoltà, di eventuali crisi, di eventuali infortuni, di eventuali rinunce e
pensare a come sono stati affrontati, superati.
Si può invitare l’atleta a
confrontarsi con altri atleti che hanno sperimentato una preparazione simile, a
persone più esperte. Si può invitare l’atleta ad immaginare di visualizzare gli
allenamenti più impegnativi, quando si svolgeranno, in quali condizioni
atmosferiche, in quali percorsi, con eventuali amici di allenamento, in quali
orari.
Una volta fissato
l’obiettivo-maratona, è importante per l’atleta prestare attenzione ai suoi
allenamenti, alle sue sensazioni, è importante sapersi ascoltare, capire quando
e quanto fatica, come fatica, come è la sua respirazione, come sente le sue
gambe, è importante accorgersi di ogni minimo fastidio e capire a cosa possa
essere dovuto, in modo da poter intervenire in tempo e rimediare per evitare di
perdere importanti sedute di allenamento e compromettere la
prestazione-obiettivo.
L’atleta durante la
preparazione per la maratona deve essere attento ai suoi bisogni e cercare di
farli coincidere con l’obiettivo prefissato, l’atleta può avere bisogno di partecipare
ad una competizione durante il periodo di preparazione, però deve essere
attento a non distrarsi dall’obiettivo previsto, quindi avere un occhio
orientato al presente ed uno al futuro prossimo.
Una maratona oltre ad essere
una competizione atletica è un esercizio fisico prolungato nel tempo che supera
le 2 ore e che può protrarsi anche per 6-8 ore, pertanto affrontare/sostenere
questo sforzo prolungato nel tempo comporta una preparazione fisica e mentale,
direi una preparazione totale dell’essere umano che comprende l’alimentazione,
il corretto gesto atletico, una programmazione oculata degli allenamenti per un
congruo periodo di tempo che può essere dai 2 ai 6 mesi a seconda della
preparazione di base, delle caratteristiche, delle ambizioni dell’atleta.
Altro suggerimento è il
credere in quello che si fa, essere convinti di quello che si fa, visualizzare,
soprattutto ad inizio gara, di partire con il freno a mano tirato e rilasciarlo
un po’ per volta, cercare di avere la sensazione di correre con il freno a mano
leggermente sollevato in modo da non bruciare eccessivamente benzina già dai
primi km.
Pertanto, a pochi giorni dalla partenza della maratona,
l’atleta non può far altro che fare il punto delle sue condizioni in base ai
test di allenamento e alle sue percezioni di benessere fisico/mentale.
Questa è la volta buona per non fare errori, per
esempio:
- non partire troppo veloce rispetto alle proprie
potenzialità di prestazione per evitare la solita crisi del dopo 30/35 km, in
questo caso il suggerimento è di immaginare di percorrere una competizione di
37 km e 197 metri, considerando altri 5 iniziali di riscaldamento ad una
andatura di una decina di secondi al km più lenti del ritmo gara in modo da
evitare di correre i primi km ad una velocità troppo sostenuta rispetto al
ritmo prefissato, perché il sentirsi freschi e l’adrenalina in circolo invitano
a strafare. Si sa che la partenza ad una velocità superiore a quella prefissata
brucia subito le riserve di zucchero e il grasso diventa il carburante ma non è
altrettanto redditizio.
- Non rischiare la disidratazione, a causa della mancanza
di sete durante la prima parte di gara e il non voler sforzarsi a bere per non
perdere secondi ritenuti preziosi o per evitare di inciampare nei pressi dei
tavolini del ristoro o nel non rischiare di perdere il gruppo di amici che
hanno lo stesso ritmo di corsa. Un consiglio potrebbe essere nell’allearsi
dall’inizio con un altro atleta che ha più o meno la stessa andatura di gara e
decidere di alternarsi nel recuperare bevande ai ristori.
- Errore che in genere potrebbe incorrere il maratoneta è
un ritmo non costante, può capitare che si viene superati e allora si cerca di
seguire l’altro ad una velocità che anche se è leggermente superiore, alla
lunga fa pagare le conseguenze.
- Altro errore è di partecipare alla competizione anche se
non ci si sente preparati, e questo perché si e già organizzato il viaggio, si
sono presi degli impegni, ecc., il rischio è di farsi del male, pertanto si fa
sempre in tempo a rinunciare rimettendoci anche qualche soldo ma, in compenso,
si preserva la propria salute nonché la propria forma fisica in modo da potersi
preparare per una successiva competizione. Se non si è pronti si può anche
valutare di optare per un test di distanza minore ma importante per una
successiva maratona, tale distanza potrebbe essere tra i 21km 97 metri e i
25/35 km, in considerazione anche del fatto che ci sono poche gare di distanze
intermedia tra mezza e maratona.
Un utile suggerimento è il credere in quello che si fa,
essere convinti di quello che si fa, e ancora più importante mostrare di essere
convinti quando si parla con gli altri, è importante trasmettere sicurezza di
se stessi anche agli altri, perché se, per scaramanzia o per abitudine, agli
altri viene detto di non essere in forma, di non aver potuto fare il massimo
nella preparazione, si rischia di far credere a se stessi di questo ed è più
facile il fallimento.
Quindi, riepilogando, il suggerimento è di visualizzare,
soprattutto ad inizio gara di partire con il freno a mano tirato e rilasciarlo
un po’ per volta, cercare di avere la sensazione di correre con il freno a mano
leggermente sollevato in modo da non bruciare eccessivamente benzina già dai
primi km.
Questi suggerimenti non costano niente, sono semplicemente
delle proposte di piccoli cambiamenti che a qualcuno potrebbe essere utile,
potrebbe fruttare una migliore prestazione o una qualsiasi altra decisione,
anche decidere di rinunciare alla competizione.
(1) Hart W., LA MEDITAZIONE VIPASSANA come insegnata da S.N. Goenka Un’arte di
vivere, Edizioni ARTESTAMPA, Modena, 2011.
(2) Simone M., O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per
raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Edizioni ARAS, Fano, 2013, p. 124.
(3) Simone M., Psicologia
dello sport e non solo, Aracne Editrice, 2011, pp. 40-43.
Matteo SIMONE
21163@tiscali.it 3804337230
www.psicologiadellosport.net
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