giovedì 4 giugno 2020

Grande merito a Giovanni Cotugno per dedicarsi allo sport a 360 gradi

Matteo SIMONE

Grande merito a Cotugno Giovanni che si occupa del mondo dello sport a 360 gradi, prima grande atleta poi allenatore, scopritore di talenti, organizzatore di gare soprattutto memorial dedicati ad atleti che non sono più con noi ma che hanno lasciato un segno positivo alle loro famiglie e al mondo dello sport di Manfredonia.

Grande merito a Giovanni per dedicarsi allo sport organizzando gare e occupandosi di atleti dalle più tenere età per trasmettere la passione e l'arte della corsa che non è solo fatica ma anche opportunità di affrontare meglio la vita. 
L'atleta va sostenuto, incoraggiato, motivato, consigliato, indirizzato. È sempre un piacere vedere una coppia allenatore e atleta all'opera che diventano una squadra con comuni intenti, mete e obiettivi.

lunedì 1 giugno 2020

Simonetta, running: Ho scoperto di essere forte, di non mollare mai

La corsa mi ha insegnato a credere in me stessa
Matteo SIMONE 21163@tiscali.it

Lo sport aiuta a conoscere se stesi, a incrementare fiducia nel riuscire in qualcosa, a definire obiettivi da raggiungere seguendo piani e programmi di allenamento con costanza e impegno. 

Di seguito Simonetta racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Si certo. Quando a 58 anni sono riuscita a correre la mezza di Valencia sotto i 5 a km”.
Qual è stato il tuo percorso nello sport?Prima di dedicarmi quasi completamente alla corsa, cui sono arrivata tardi (a 49 anni) ho fatto sempre palestra e giocato a tennis (ci gioco tutt’ora)”.

Lo sport è un aspetto della vita che da tanto in termini di benefici sul corpo e sulla mente, aiuta a crederci, ad avere un sano stile di vita, a confrontarsi con difficoltà e con avversari.

domenica 31 maggio 2020

Roberto Tognalini, maratoneta: Sogni da realizzare? Fare le 3 major che mi mancano

Non date retta a chi vi dice di non sporcarvi, di non saltare, di non correre, fatelo
Matteo SIMONE 

La maratona è una grande esperienza di sport e di vita, è una dura prova da portare a termine con adeguata preparazione altrimenti può lasciare il segno, è una grande lunga esperienza di sensazioni ed emozioni uniche e preziose che spesso fa uscire le lacrime di gioia all’arrivo. 

Roberto ha dedicato parte della sua vita alla maratona e continua ancora ad avere sogni da maratoneta, fa parte della grande società, l’A.S.D. Marathon Roma Castelfusano e inoltre dal 1998 cura un sito web molto seguito: “Il Maratoneta in linea” (Notizie, informazioni, curiosità di atletica, podismo e maratona) http://www.maratoneta.it/
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Roberto attraverso risposte ad alcune domande.
Come è cambiato nel tempo il tuo approccio allo sport? “Lo faccio dall'età di 10 anni e quello che è cambiato è solo la intensità”.

sabato 30 maggio 2020

Intervista doppia ai gemelli runner Vito e Giuseppe Cafaro

Matteo SIMONE 21163@tiscali.it

Nella mente di un ultramaratoneta ci sono tante mete e obiettivi, tanti dubbi e convinzioni, tanti pensieri. 

Di seguito Vito e Giuseppe raccontano le loro impressioni, sensazioni ed emozioni rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?
Vito: “Ho preso un paio di scarpe da ginnastica che avevo, dovevo perdere un po' di peso, e ho iniziato a correre.”
Giuseppe: “Ho iniziato a correre perché volevo modellare il mio corpo. Pian piano la corsa mi ha appassionato e ho trovato degli amici nuovi che mi hanno spinto, stimolato, sorretto, aiutato e incitato.”

venerdì 29 maggio 2020

Alessandra Ciuffa: Ho sempre creduto di poter ricominciare a tornare a correre

Sai che dopo la sofferenza c’è uno stato di grazia che niente al mondo può regalarti
Matteo SIMONE 

Si è sempre in tempo per volersi bene e occuparsi di sé stessi anche con lo sport che è un ottimo strumento per sperimentare benessere e per apprendere lezioni importanti. 

Di seguito Alessandra racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica?A 14 anni ero praticamente obesa, pesavo 84 kg, grazie all’aiuto di un dietologo endocrinologo sono riuscita nel giro di un anno a tornare ad essere una persona normopeso, da lì è iniziato il mio avvicinamento allo sport. Per vari anni ho fatto solo lezioni di fitness ma poi ho scelto il nuoto, e per molti anni è stato il mio unico sport. Un giorno (avevo circa 40 anni), una mia amica ciclista mi convince ad uscire in bici con il suo gruppo e da lì ho iniziato a praticare ciclismo, non è durato molto perché le uscite erano lunghe e troppo faticose per me, sempre con lei ho iniziato a correre, qualche gara così per divertirci e da lì ho scoperto di avere una passione per la corsa, cosa che non avrei mai immaginato. 

martedì 26 maggio 2020

Giulia Tardivello, atletica: Sono molto competitiva e severa con me stessa

Matteo SIMONE 

Nello sport non bisogna solo vincere ma anche stare bene, è importante sperimentare benessere prima di tutto e poi se si riesce anche performance. 

Di seguito Giulia racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune domande di un po’ di tempo fa, prima della pandemia.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Si, quando ho vinto il titolo regionale, ma non solo, mi è capitato anche quando ho raggiunto i miei obiettivi stando bene.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva?Ho iniziato a correre nel 2016 per gioco.”

C’è sempre un momento, un’occasione, un’opportunità per provare a praticare sport soprattutto per gioco inizialmente e poi lo sport diventa una pratica costante quasi giornaliera per alcuni anche bigiornaliera. 

lunedì 25 maggio 2020

Mirko Ganz Caravita, ciclista: Pedalare è un gesto che fa parte della mia quotidianità

Ci vuole passione, convinzione nei propri mezzi e determinazione

A volte, andare in bici diventa uno stile di vita salutare e raccomandabile per sperimentare sensazioni piacevoli e contribuire alla salvaguardia del pianeta con minor inquinamento rispetto ad andare con altri mezzi inquinanti come le moto o auto. Di seguito Mirko racconta la sua esperienza in bici rispondendo ad alcune mie domande.

Come è cambiato nel tempo il tuo approccio allo sport? Il mio approccio con lo sport è cambiato in modo abbastanza radicale. Dagli anni del ciclismo agonistico, ho corso nelle categorie giovanili, dalla categoria giovanissimi fino alla categoria juniores, poi dopo una ‘pausa’ ho ripreso seriamente a pedalare una decina di anni dopo. Bike to work (nel 2012 ho venduto l'auto), cicloturismo poi nel 2018 un cicloviaggio di oltre 10.000 chilometri. La bicicletta da mezzo per fare agonismo è diventata un mezzo di trasporto, poi di viaggio. Attività fisica costante ma senza forzare cercando di migliorare i propri limiti come quando facevo agonismo, ma per mantenersi in salute e trarne benefici per il corpo e per la mente”.

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