mercoledì 22 giugno 2022

Sfide difficili ma non impossibili per tutti i componenti delle joelette

 

I componenti delle joelette sono squadre di eroi, da chi occupa la joelette e viene spinto in allenamento e in gara per strade e sentieri, salite e discese, agli spingitori che si mettono in gioco facendo esperienza con apprensione e generosità. 

Insieme è sempre molto meglio per affrontare, gestire, attraversare percorsi, strade, situazioni sempre praticabili con consapevolezza, fiducia e resilienza. Si fatica nella vita e nello sport, si attraversano momenti difficili, situazioni impreviste e improvvise, si incontrano salite che sembrano non percorribili fini alla fine, ma insieme si può apprezzando la gioia e la soddisfazione che tutto passa e tutto cambia. 
Perché partecipare? Per esserci con il cuore, il corpo e la mente; per condividere lo sforzo e la fatica insieme raggiungendo traguardi importanti o simbolici; un'occasione per conoscere gente uguale a noi, diversa da noi, ordinaria o straordinaria, veloce o lenta, abile o con altre abilità. Tanti incontri, tanti amici per fare parte di un team e condividere fatica e divertimento. 

martedì 21 giugno 2022

L’autoefficacia spinge a fissare obiettivi sempre più difficili


Sicuramente a spingere una persona a raggiungere i record è una elevata motivazione intrinseca, cioè il piacere di fare, ma vi è anche una componente di motivazione estrinseca, cioè il piacere derivante dall’avere un riconoscimento dagli altri; le persone si interessano al recordman, si parla di lui.

Inoltre, vi è l’autoefficacia che spinge una persona a fissare obiettivi sempre più difficili, cioè sapere di saper fare, il riuscire in qualcosa incrementa l’autoefficacia e la persona ci crede nella realizzazione delle sue imprese.
La persona anticipa mentalmente i propri successi e si convince di riuscire in quello che si prefigge e per questo si impegna al massimo utilizzando sia le risorse personali: dotazioni fisiche e mentali; sia risorse di allenatori, staff medico, psicologo eventualmente.
Lo psicologo dello sport lavora su diversi ambiti; sul goal setting, cioè contribuisce a stabilire obiettivi condivisi, raggiungibili anche se difficili.

domenica 19 giugno 2022

Fabrizio Severini, 7° alla Nove Colli Running: Traguardo sognato mille volte

 Una soddisfazione enorme, un Sogno che inseguivo con un po’ di timore 
Matteo Simone 
Psicologo, psicoterapeuta  


Il 21 e 22 Maggio 2022, si è svolta l’ultramaratona Nove Colli Running vinta da Fabio Delbuono in 24h03′41″ che ha preceduto Andrea Guiducci 24h50′03″. 

La gara femminile è stata vinta da Alice Modignani Fasoli in 25h12′05″ che ha preceduto Giulia Ranzuglia 28h04’01″ e Maria Pinto 28h45′17″. 
Completa il podio maschile Massimo Zimbardo 26h06′30″. Da menzionare Fabrizio Severini M55, 7^ assoluto in 27h05′04″, alla sua prima partecipazione e Antonio Mammoli, 12^ assoluto in 28h30′31″, alla sua 19^ partecipazione.
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Fabrizio attraverso risposte ad alcune mie domande. 

sabato 18 giugno 2022

Stella Firinu: Corro a sentimento, un po’ alla Forrest Gump

 Fumavo, ho smesso e ho iniziato a correre per “ripulire i polmoni 
Matteo Simone 
Psicologo, psicoterapeuta 
 

A volte ci si accorge di qualcosa da voler cambiare, incrementa la consapevolezza del proprio stile di vita e si può passare all'azione, per esempio cambiando stile di vita, rinunciando a qualcosa o iniziando, per esempio, la pratica di un’attività sportiva come la corsa. 

Di seguito, Stella racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 
Qual è stato il tuo percorso sportivo? Ho giocato a calcio durante gli anni delle superiori ma ho smesso quando mi sono trasferita altrove per frequentare l’università. Fino alla laurea ho praticato arti marziali (judo) e, come per il calcio, ho smesso quando ho terminato gli studi e mi sono trasferita altrove.   

Laura Biagetti: Vorrei una maglia azzurra nei prossimi due anni

  Matteo Simone 
Psicologo, psicoterapeuta 
 

In genere, il sogno di ogni atleta sono le olimpiadi o la maglia azzurra, ci vuole talento, impegno, costanza, per allenarsi e gareggiare cercando di migliorare gradualmente, confrontarsi con altri atleti avversari, avvalersi di professionisti che ti seguono e lavorano per il tuo benessere e performance. 

Di seguito, Laura (GS Lammari) racconta la sua esperienza attraverso risposte ad alcune mie domande. 

Qual è stato il tuo percorso nello sport? Ho iniziato a 16 anni e mi sono appassionata subito ero una ragazzina come tante ma la costanza mi ha portata e mi porterà fino a dove voglio. 

Il 4 giugno 2005, a 15 anni, Laura corre i 1000 metri in 3h26’32” a La Spezia. L’8 aprile 2006, a 16 anni, corre i 600 metri in 1’45”8 a Terni. Nel 2007, a 17 anni, il 7 giugno, corre i 1500 metri in 5’00”27 a Imola; il 20 giugno corre gli 800 metri in 2’26” e il 7 ottobre corre i 3000 metri in 10’37”54 a Cesenatico.  

Angelo Martucci: Iniziai la mia corsa verso quel senso di libertà

 Matteo Simone 
Psicologo, psicoterapeuta 
 

A volte la corsa aiuta a fuggire da qualcosa o verso qualcosa, a volte la corsa diventa un’opportunità per riflettere, per organizzarsi, per accettare, per progettare.  

A volte la corsa diventa davvero terapeutica, da soli o in gruppo, si contatta se stessi, il proprio ambiente, risorse da mobilitare per soddisfare proprie esigenze e bisogni. 

Di seguito, Angelo racconta la sua esperienza. 

Fu una serata di tanti anni fa quando il medico pronunciò per la prima volta il termine “autistico”, si certo, immaginavo che c’era qualche problema in mio figlio, ma mai pensavo di imbattermi contro un muro così duro e doloroso, ebbene, da allora ho cercato di fare tutto ciò che mi è possibile affinché mio figlio viva una vita serena, e io? Io ho praticato quasi sempre sport, tennis, pallavolo, basket, ma il giorno della diagnosi, turbato ancora dalla notizia, la prima cosa che feci fu quella di indossare un paio di scarpette, una maglietta e un pantaloncino, insomma, iniziai la mia corsa verso quel senso di libertà, una libertà momentanea che ancora oggi mi dà la possibilità di pensare e avere nuovi obiettivi per mio figlio e per me.

10 km, mezze maratone, maratone, e si, più km facevo, più mettevo sotto stress il mio corpo, più la voglia di combattere aumentava...iniziai così la lettura del mio primo libro sulle ultra “ultramaratoneti e gare estreme” magnifico libro dottore, davvero complimenti, non le nego che dopo una attenta lettura, il passaggio dalle maratone alle lunghe distanze fu imminente e oggi non ne posso fare a meno, anche se per alcuni problemi personali ho dovuto rallentare la corsa. Le 6 ore, la 65 km, il Passatore, la 24h e spero vivamente di poter proseguire quello che oggi è diventata una passione.


Qualche anno fa Angelo mi chiese dei consigli a seguito della pubblicazione di alcuni miei libri: “Vorrei scoprire il mondo delle ultramaratone. Mi potrebbe indicare un libro che mi possa aiutare, a esempio gli allenamenti, alimentazione e altro. Grazie mille in anticipo. Saluti”. 

All’epoca gli diedi la seguente risposta: “Che io sappia in giro ci sono libri che parlano della propria esperienza personale come i più forti ultrarunner, Michele Graglia, ecc., gli allenatori sono poco propensi a consigliare e allenare per le ultramaratone, credo si scriva poco per curare diversi aspetti, si impara dii più ascoltando e frequentando i più esperti, comunque è un mondo dove è importante entrarci gradualmente e non farsi  prendere dalla foga dei tanti chilometri e tante gare, meglio puntare a obiettivi di gare e fare un percorso graduale per arrivarci, per gli allenamenti bisogna fare i chilometri, bisogna abituarsi alla fatica e a superarla, per l'alimentazione, bisogna abituarsi a mangiare sempre e poco in allenamento e in gara, bisogna capire quello che il nostro organismo ha bisogno in gara, in gare lunghe il fisico ci sorprende ci richiede le cose più strane, anche birra e vino.

Importante è l'approccio mentale focalizzato sull'avanzare senza guardare il traguardo lontanissimo, vivere l'esperienza presente. Tutto ciò lo spiego anche in altri testi quali O.R.A. Obiettivi Risorse Autoefficacia; e ultramaratoneta, un'analisi interminabile scritto con Daniele Baranzini. Buona strada con attenzione”.  


E così che Angelo continua a documentarsi per pensare di mettere in cantiere una ultramaratona con una preparazione adeguata fisica, mentale e nutrizionale:

Grazie come sempre dei preziosi consigli … Saranno i miei prossimi testi da leggere. Guardo con estrema ammirazione tutti runner che riescono a percorrere tanti chilometri… Un giorno riuscirò, per ora non posso fare altro che documentarmi… A presto dottore…Grazie ancora”.


È importante avere consapevolezza delle proprie possibilità e capacità ma soprattutto dei propri bisogni e sogni da voler cercare di trasformare in realtà e così che Angelo riesce a decidere di sfidare se stesso in una ultramaratona:

Dopo aver letto i suoi libri e dopo aver considerato tantissime situazioni, domenica percorrerò le vie di ‘Scorrendo con il Liri’... la voglia di correre è tanta, la testa c’è, le gambe quasi, perché non ho mai percorso tanti km. Dottore grazie per la sua spinta anche se non ci conosciamo, stavo pensando da giorni di renderla partecipe di questa avventura… grazie mille”.  


Angelo raggiunge la consapevolezza di essere pronto a mettersi in gioco documentandosi e in formandosi su libri e atleti riesce a decidere di poter compiere uno sforzo prolungato per portare a termine una ultramaratona prevedendo sforzi e sacrifici ma cercando di non mollare come lui è abituato: “La mia prima ultra è stata conclusa nel migliore dei modi… scorrendo con il Liri 7.49... grazie e saluti”.  


Tutto passa, si fanno programmi, si hanno sogni e bisogna impegnarsi mobilitando energie per portare a compimento proprie mete, obiettivi e sogni e nel 2019 Angelo porta a termine anche la 100km del Passatore dove riusciamo a incontrarci.  

Ma Angelo non si ferma qui, lui che è abituato a essere paziente e fiducioso, lui che è abituato a faticare e a non mollare, lui ha portato avanti un altro progetto ambizioso molto utile per la causa di un’associazione di cui fa parte, di seguito le sue parole:

Da padre di un bambino autistico e da amante della corsa, mi è venuta l’idea di unire le cose ed è venuto fuori che il 19 marzo parteciperò ad una 24 ore, gara unita ad una raccolta fondi e per dare pubblicità alla nostra associazione che attraverso il lavoro quotidiano di alcuni genitori, in particolare della Presidente Chiara Guerriero, che sin dalla nascita dell’associazione è sempre stata in prima fila al fine di assicurare il rispetto dei diritti civili in favore delle persone autistiche, favorisce una maggiore conoscenza dell’autismo. Qualcuno dice che l’autismo è come una maratona, io credo che sia peggio di una ultra, il sacrificio che si fa durante una 24 ore è il sacrificio che le tante famiglie portano avanti, 24 ore su 24, 7 giorni su 7”.  


Questo è lo sport che vogliamo senza troppa competizione ma con tanto benessere individuale e collettivo e anche molto terapeutico come afferma Angelo:

Fare sport in generale e in particolare correre, mi dà la possibilità di proseguire il mio percorso di vita pensando a un domani migliore. Ho raggiunto l’idea che praticate sport è vitale, se posso permettermi consiglio con il cuore di praticarlo, perché con il passare del tempo, potrebbe diventare terapeutico”.


Matteo SIMONE

380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

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