L’eudaimonìa è lo scopo più elevato
di una vita vissuta bene.
Aristotele
Quando mi sono accinto a svolgere questo approfondimento riguardante le emozioni, sono rimasto deluso e irritato dal fatto che esistono poche ricerche su quanto mi interessava.
Comincio da un fatto curioso: lo studio delle emozioni in sé è stato per lungo trascurato dalle scienze cognitive che hanno intrapreso la più grande ricerca scientifica mai avvenuta sulla storia della mente. Per molto tempo trattarono la mente come un computer e si interessarono solamente del come le persone o le macchine risolvano problemi logici o giocano a scacchi, trascurando del tutto l’interesse del perché le stesse persone siano felici o tristi. Successivamente tentarono di rimediare ridefinendo le emozioni come freddi processi cognitivi, spogliandole di ogni passione.
Tuttavia, sembra che le emozioni che suscitano più interesse, per la scienza e in generale, sono le emozioni tristi, in special modo l’ansia, la paura e la rabbia e la tristezza correlata alla depressione.
Poco o nulla quasi è stato fatto per le emozioni positive quali la gioia e la felicità.