lunedì 20 aprile 2015

La 100 km del Passatore: il battesimo per gli ultramaratoneti

Nel 1973, nasce la 100Km del Passatore Firenze-Romagna (Faenza)”. Approfondendo la conoscenza degli ultramaratoneti, emerge che la 100km del Passatore costituisce una sorta di prova per entrare a far parte di questo mondo degli ultrarunner, infatti alla domanda: “Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta?” molti riportano l’aver percorso la 100km del Passatore:
“Chi cammina ha fede. In alcuni cammini religiosi ho incontrato alcuni amici ultramaratoneti e parlando delle mie e delle loro esperienze, mi hanno invitato spesso a uscire con loro tutti i giorni facendo mediamente almeno 10 chilometri. Giù di lì mi hanno invogliato a partecipare a una ‘gara’ (più che gara lo chiamerei evento) altri la chiamano la più bella del mondo, e cosi ci andai. Da quella poi sono scaturite altre.”
 “LA MIA PRIMA 100KM DEL PASSATORE (un lungo viaggio ……) Erano almeno due anni che coltivavo l’idea di partecipare a questo evento, chiamarla gara sarebbe troppo riduttivo, ma per affrontare questo tipo di sfide bisogna essere pronti e preparati soprattutto con la testa oltre che con le gambe.
Iniziai a farci un pensierino a fine dicembre quando per una sfida con me stesso chiudo il mese con 401km, poi a gennaio quando arriva la richiesta di raccogliere fondi per beneficenza partecipando alla maratona di Roma, penso che può essere uno degli allenamenti lunghi che avrei potuto fare come allenamento, oltre alla maratona proprio vicino casa a inizio febbraio.
Il 31 gennaio scadeva il termine per la quota agevolata, mi dico che ‘solo se mi iscrivo avrò gli stimoli per parteciparvi davvero’ e così poco prima della mezzanotte lascio a mia moglie l’onere di clikkare OK, dopotutto dovrà sopportare lei le mie lunghe assenze nei week end, iscrizione on line inviata!
Inizia così un lungo viaggio, (così lo chiama il mio amico G.), di 5 mesi che mi porterà alle 15.00 di un sabato di fine maggio a percorrere i 100km che separano Firenze e Faenza attraverso l’Appennino.”
“Ho iniziato a correre nel 1987 (all’età di quarantuno anni) sulla distanza dei 10 km, poi nel 1988 sulla mezza maratona e sulla distanza dei 42 km; nel 1990 ho corso la mia prima 100 km del Passatore e la mia prima Pistoia-Abetone.”
“Nel maggio 2003 ho corso la prima maratona, a novembre ne ho corso due ravvicinate con buoni risultati acquistando consapevolezza e nel 2004 ho deciso di mettermi alla prova e ho corso il mio primo Passatore, da lì è scoppiato l’amore per le ultra anche se devo dire che era latente. Prima di correre andavo in bici e i miei sogni erano i passi dolomitici, non le passeggiate in campagna.”
“In realtà ho iniziato subito a prediligere le lunghe distanze e dopo le prime tre maratone mi sono iscritto alla 100 km del Passatore.”
Da queste risposte emerge che le potenzialità dell’essere umano sono inimmaginabili, si scopre per caso di essere portati per qualcosa per la quale siamo disposti ad investire in tempo, fatica o danaro. A volte su invito di amici, parenti o medici ci dedichiamo ad attività per noi sconosciute o che non abbiamo mai avuto modo o occasione di praticare o di interessarci e come per magia gradualmente ci accorgiamo di diventare quasi dipendenti, ci accorgiamo che tali attività, tali interessi per qualche motivo ci procurano benessere, ci fanno sperimentare situazioni piacevoli.

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