martedì 25 maggio 2021

Teresa Lelario Campionessa Italiana 100 km su strada 2021 categoria SF45

 A 10 gg dalla gara il mio presidente mi comunica che mi ha iscritta, panico!

Sabato 22 maggio si è svolto il Campionato Italiano di 100 km su strada all'autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola

Tra le donne la vittoria è andata a Denise Tappatà che si è classificata 7^ nella classifica generale in 8:07:23, precedendo Ilaria Bergaglio in 8:28:59 e Francesca Bravi in 8:47:04, le tre atlete sono della stessa categoria SF40.
Per quanto riguarda la categoria SF45, la vittoria è andata a Teresa Lelario dell'ASD Running Club Torremaggiore, che al debutto sulla distanza impiega 9:49:01, precedendo Samantha Graffiedi 9:57:34 e Lorena Brusamento 9:59:35.
La gara è stata vinta da Marco Menegardi in 7:22:04 che precede di un solo minuto Silvano Beatrici 7:23:04, competa il podio Massimo Giacopuzzi in 7:36:36, i tre atleti ai 50 km sono transitati entro le 3 ore e trenta con proiezione finale al di sotto delle 7 ore..
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Teresa attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao Teresa, soddisfatta per la prestazione?
Della mia prestazione, vista la difficoltà del percorso, sì. Non avevo molte pretese, era la mia prima 100km o meglio la seconda se consideriamo il ‘Magraid, la 100km a tappe’. Però della difficoltà l’ho scoperto pochi giorni prima in un intervista a Paolo Bravi responsabile della nazionale 100km. Dunque io non avevo pensato proprio alla 100 o meglio non ora, soprattutto periodi come questi. È stato un caso, ho partecipato a una ‘Virtual’ di 1400 km da marzo a giugno, mi son fatta prendere e ho concluso la gara in 60 gg anziché 120. Da lì ci stava la 6h a Corato, Campionato italiano Iuta, e ho detto: ‘provo a vedere se resisto 6h’. Faccio la gara e corro 67.370 km, felicissima. Ero tra gente esperta e io alla prima 6 h arrivai 2^ assoluta e davanti a me solo la Moroni”.
 

Teresa sembra essere una tosta e resiliente, non si tira mai indietro, anzi si butta a capofitto nelle imprese più ardue, dure e impegnative. Ricordo un paio di anni fa quando le proposi di partecipare alla maratona di Latina e la vinse nonostante le condizioni meteo avverse.
Come ti sei preparata?Il Campionato Italiano di 100km era a Imola dopo 2 settimane dalla 6h ma io frequento anche il corso di addestratore di cani e non volevo perdermi tutto il weekend e poi sapevo che erano scadute le iscrizioni. Va beh il mio presidente Raffaele Luciano si informa e gli rispondono che ho i requisiti per partecipare visto che era un campionato particolare a porte chiuse senza pubblico e nell'autodromo di Imola bisognava avere requisiti sportivi per accedervi ossia i tempi su 42 o 50 o 100km fatte in passato insomma non il classico ‘Passatore’ ma una edizione special soprattutto per la location. Mi lascio ancora un po' di tempo per decidere, ripeto non volevo perdermi il corso e sinceramente nemmeno mi sentivo all’altezza di una cosa del genere, insomma da 67,370 km a 100 c'è ne stavano ancora 33 come si fa? A 10 gg dalla gara il mio presidente mi comunica che mi ha iscritta, panico! Va beh, penso magari non trovo sistemazione in hotel, ho la scusa e comunque il corso è importante, non posso rinunciare a meno che non perdo 1 giorno e mezzo, venerdì e sabato e poi dopo la gara riparto, viaggio di notte e la domenica sono sul campo a Bari. Pazzia, dopo una 100 riparti? E vabbè almeno facevo metà del mio dovere. Quindi decido di andarci, in fondo è la prima, per cui senza pretese”.
 

Insomma Teresa è impegnatissima, riesce a incastrare tutto grazie anche al suo presidente Raffaele Luciano che è ultrarunner anche lui, sempre disponibile anche nei mie confronti alcuni anni fa mi mise in contatto con diversi ultrarunner per intervistarli ai fini della redazione del libro “Ultramaratoneti e gare estreme”, e conosce bene le potenzialità di Teresa.
Hai avuto tutto sotto controllo? In che modo ti sei focalizzata per la gara?Nello stesso giorno in cui ho deciso di partecipare vedo un'intervista su fb dove parlano del percorso della gara, ‘massacrante a livello muscolare’ per le 2 salite dell’autodromo che portano a un dislivello totale di 1156 mt su 100 km, l’incubo era di ripetere per 21 volte. La paura aumenta, io odio le salite o meglio le faccio pochissimo nei miei allenamenti. Guardo il meteo, dai 19 ai 24 gradi, siamo messi benissimo, la gara parte alle 10 e già fa caldo, l'autodromo è sempre soleggiato, tutti pensieri che mi dicono: 'ma che vai a fare?'”.
 

Una volta deciso il prossimo obiettivo bisogna focalizzarsi e organizzarsi per far sì che tutto si sotto controllo e quindi documentarsi e prepararsi per la grande sfida.
Ti ha aiutato qualcuno o qualcosa? Avevo trovato un hotel vicino l’autodromo, tanto non ero turista ma gara e via. Parto sola in gara, ognuno aveva un suo ristoro e poteva avere 3 assistenti, io sarei stata sola con il mio tavolino, non mi poteva accompagnare nessuno anche perché non volevo scomodare io nessuno non sapendo il tempo che avrei impiegato a correr 100km. Avevo comunque gestito i giorni prima l’alimentazione con carboidrati pensando alla maratona ma 100km dicevo era più del doppio”.
 
In gare di endurance come la 100km della durata di diverse ore è importante sapersi idratare e nutrirsi per non rischiare problemi intestinali o mancanza di nutrienti essenziali che possano compromettere la prestazione e la salute.
Hai sofferto il caldo o cos'altro?
“Sapendo di patire il caldo a livello intestinale, e magari anche la disidratazione, avevo pensato di bere tanta acqua e limone dal giovedì e per tutto il viaggio. Per cui 2 giorni di pasta o riso e parmigiano, polenta, pollo. Stavo facendo quello che pensavo fosse giusto pe una maratona ma ancora più meticolosa perché la paura era tanta. Arriva la gara e a colazione mi ritrovo con atleti che avevano provato il percorso e ovvio la descrizione fa salire la paura ma che ci faccio? Poi ho detto vabbè ci provo come va va ormai sto qui, importante è finirla. Il cielo era coperto, almeno quello e speravo lo sarebbe stato sempre, la pancia non mi dava problemi e le gambe le sentivo bene, da Corato a Imola avevo corso pochissimo, 30km a settimana cioè ero passata da 33 al gg a 30 a settimana per recuperare Corato. Vado all’autodromo e già mi viene lo sconforto: ‘come ti alimenti per una 100km!’ Io avevo aggiunto al gel della maratona delle barrette di frutta secca e sali minerali tra l'altro acquistati la sera prima a Imola al volo. Arrivo li e mi sembrava ‘Pasquetta’ mi sono sentita fuori luogo, inesperta, sprovvista, il mio era un banco povero avevo paura che non bastasse, vedevo pizza o focaccia addirittura, coca-cola litri, banane, arance e pensavo come si fa io non riesco a mangiare e correre? Vabbè ormai stavo e quello che avevo dovevo farmelo bastare. Ore 10 parte la gara. I primi 40sono passati ed avevo per scrupolo preso una barretta e ogni tanto correndo mordicchiavo, le salite erano comunque pesanti, lo sono state dopo 4 ore circa, … in 4h30' più o meno ho fatto metà gara, non avevo bisogno di mangiare tanto stavo bene ma bevevo tanto piccoli sorsi. Al ristoro centrale dell’organizzazione ci stava acqua e ogni giro che era 4.813mt bevevo poco ma bevevo. La gara era di 21 giri il primo siamo partiti più avanti dell’arrivo per guadagnare metri esatti e fare poi i km esatti visto che la gara era omologata. Ah dimenticavo, a 3h30 di gara ho pensato va beh ora inizia la mia sei ore di Corato. I ritiri erano tanti. Al mio banchetto mi fermavo per quanto potessi far veloce e prendevo sali, bevevo e andavo. Ho mangiato 2 barrette e mezzo dopo non avevo più voglia mi rendevo conto che corpo le rifiutava e quindi ho preferito il gel e all'occorrenza maltodestrine. Ho preso tre gel in tutte le 9 ore ma ho bevuto tanto a piccoli sorsi acqua prima e sali polase (che come le barrette di frutta secca non avevo provato prima) poi solo acqua, tanta me la buttavo in testa e mi riprendevo a livello energetico".
 

Purtroppo la non esperienza fa brutti scherzi, confonde le idee, fa salire l’ansia e perdere energie importanti, sarebbe importante conoscersi bene in allenamento e in altre gare di pari difficoltà per vedere come il fisico e la mente reagiscono al clima e allo sforzo, quanto e come possono integrarsi e nutrirsi senza compromettere la prestazione.
Criticità?Le crisi ci sono state, ovvio in una 100 non puoi non averle, almeno penso. Soprattutto da 80km in poi ho pensato se voglio finirla devo risparmiare le forze in salita e così accorcio passo o cammino veloce e riprendo a correre dopo aver recuperato le forze. Io ho avuto una deformazione chilometrica ormai la chiamo cosi perché dal primo km ho pensato che il giro non fosse 4813 ma 1 km e mi sembrava breve ero rimasta con la gara di Corato in testa che era un km fissa e sta cosa non me la toglievo e mi sentivo una scema. Dicevo quando guardavo orologio az già fatto 5km cioè non mi rendevo conto nemmeno dei km che passavano durante il giro completo. A 80 ho iniziato a pensare mancano 20, faccio finta che devo fare una mezza e così ho portato avanti il ​​mio corpo ogni giro finché mi sono sentita dire mancano 3 giri/2/1 e a uno ho realizzato che stavo finendo davvero la gara tanto che l’ultimo è andato meglio dei giri di mezzo e alla fine lo speaker ha detto: ‘finalmente un sorriso’, al mio arrivo ero davvero contentaNon pensavo proprio di aver vinto, ho chiesto a un ragazzo la posizione e mi ha detto 64 (eravamo 303 iscritti), ho detto assoluta? Mi fa sì e ho chiesto ma donne? Mi fa 9 a ok quindi ho pensato sarò arrivata 5^ o 6^, molte esperte erano della mia categoria e lui mi risponde 1^. Non ci credevo, assurdo, ero strafelice anche se solo ora mi rendo conto di quello che ho fatto dai messaggi e dall’affetto delle persone. Premiazione, doccia, cena in stazione da asporto e riparto per Barletta visto che la domenica mattina dovevo essere presente al mio corso per addestratrice di cani che sarebbe durato 9 ore".
 

Una storia davvero entusiasmante, per capire cosa c’è nella mente degli ultrarunner che non evitano la fatica e trovano le strategie per portare il corpo fino all’arrivo.
Dedichi a qualcuno questo titolo italiano?Il titolo lo dedico a me perché ho fatto tutto io dal primo km alla fine del 100esimo della gara, non ho un coach, nutrizionista nessuno, faccio tutto da me”.
 
Meritatissimo questo titolo italiano a questa donna che si impegna nella vita e nello sport.
Prossimi impegni? Gare? Cosa dice la tua squadra di te? Prossimi impegni sicuro dalla maratona in su, magari qualche gara corta ma non mi da la stessa soddisfazione, non ci sono paragoni, non una 10 o 21 ormai non mi creano emozioni. Sicuro farò il ‘Passatore’ classico per fare un confronto con il campionato più qualche trail lungo e magari vorrei abbassare il mio pb di 3.07.01 in maratona! Un'altra gara che mi affascina è la ‘9 Colli Running’, la ‘Milano Sanremo’ o anche la ‘Spartathlon’, penso di fare anche altre 6h, sono divertenti, sei sempre in compagnia e poi voglio vedere se faccio più km su un percorso meno insidioso di Corato che aveva pavimento antico di città quindi difficile correre bene dopo 4ore che comincia la stanchezza e comunque erano 30 gradi e passa. Per cui le idee ci sono, la volontà anche e poi ho una squadra in cui mi trovo bene che lascia liberi di decidere cosa si vuole fare e dove gareggiare: Torremaggiore running di Raffaele Luciano. Poi alle spalle ho mio marito e mie figlie che mi fanno correre serenamente senza farmi pesare la mia passione e quindi vedremo”.
 

E quindi mi sa che il meglio debba ancora venire per Teresa soprattutto per le gare di maratona e ultramaratona, cercando di abbassare i tempi in maratona , in gare di 6 ore, 100 km e perché no provare a sperimentarsi nelle più lunghe di più di 200km.
 

Nessun commento:

Translate