Mio padre è da sempre il mio ‘faro’, un uomo di sport da tutta la vita
Matteo Simone
La Maratona di Atene, conosciuta come ‘The Authentic’, quest’anno si terrà il 10 novembre 2024.
La maratona segue il percorso storico da Maratona ad Atene, terminando nello splendido Stadio Panathinaiko, costruito interamente in marmo.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Alberto (ASD Correre per sempre) attraverso risposte ad alcune mie domande.
La gara dove hai sperimentato le emozioni più belle? La finale dei 10000 mt ai Mondiali di Retrorunning 2018 dove sono arrivato secondo. È stato meraviglioso tagliare il traguardo col tricolore in mano davanti ai miei cari.
Ti ispiri a qualcuno? Mio padre è da sempre il mio ‘faro’. Un uomo di sport da tutta la vita che mi ha insegnato e fatto amare lo sport in tutte le sue sfaccettature. Il 10000 mondiale lo preparai apposta, sapendo della sua presenza, per provare a prendere una medaglia nella ‘sua’ distanza e potergliela dedicare. Ci sono riuscito e ne sono felice.
La retro-running o backwards running, in italiano corsa all'indietro, è un tipo di corsa particolarmente diffusa in Giappone, in Europa e negli Stati Uniti. Ogni 2 anni vengono disputati i Campionati del Mondo di Retrorunning. La prima edizione fu nel 2008 a Pietrasanta (LU). Alberto Venturelli conquista quattro medaglie ai Campionato del Mondo su pista di retrorunning svoltisi a Bologna due argenti vinti nei 10000 metri e nella staffetta 4x100, due bronzi nella staffetta 4x400 e nella mezza maratona e il nuovo record italiano della staffetta 4x100 col tempo di 1’08”79.
Cosa sperimenti prima, durante, dopo una gara? Esperimenti non ne faccio però mi piace provare tipologie di gare ed esperienze di vario tipo per testare la mia tenuta psicofisica in situazioni diverse.
In effetti, la pratica di una disciplina sportiva permette di mettersi in gioco in allenamento e in gara in diversi condizioni ambientali e contesti di gara con amici di squadra e avversari, cercando di fare i meglio di se e apprendendo da ogni allenamento, gara, situazione.
Hai sperimentato il limite nelle tue gare? No, mi sento ancora molto in evoluzione.
La tua gara più estrema o più difficile? I 30 km corsi all'indietro. Esperienza che avrei dovuto preparare meglio, ma ero ancora autodidatta.
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Assolutamente sì. La parte mentale per uno sportivo a volte è più importante di quella fisica. Ho vinto gare contro avversari più forti di me perché ci ho creduto di più ed ero più preparato.
Le gare si vincono con il cuore, il corpo e la mente, bisogna allenarsi bene e soprattutto essere motivati, avere chiari gli obiettivi difficili, sfidanti ma non impossibili e crederci sempre di potercela fare.
Sogni realizzati e rimasti incompiuti? Sogni realizzati: dimostrare a me stesso che credendo in se stessi senza ascoltare certe persone distruttive si può arrivare a fare cose inimmaginabili. Sogno incompiuto: esordire in maglia azzurra nel tiro con l'arco, ma l'ho fatto nel retrorunning e mi basta.
Grande soddisfazione la maglia azzurra, un vero sogno trasformato in realtà con il duro lavoro e, soprattutto, credendoci sempre.
Cosa dicono di te familiari, amici, colleghi di lavoro, fan? Apprezzo che in generale io sia ammirato per il messaggio che cerco di dare, ovvero che tutti possono avere un'occasione facendo sport o comunque una vita sana.
Cosa dà e cosa toglie lo sport? Nel mio caso mi ha letteralmente dato e ridato la vita. Toglie tempo agli affetti e questa è una cosa che purtroppo mi fa male.
Prossimi obiettivi a breve, medio, lungo termine? La mia prima Maratona che farò a novembre e dove se non ad Atene! La faccio per festeggiare i miei 10 anni di ‘rinascita’ grazie alla corsa e i miei 40 anni di età.
La pratica di una disciplina sportiva davvero cambia e trasforma le persone, si scoprono risorse e caratteristiche insospettabili e fa sentire sempre giovani con voglia di fare sempre meglio cercando sempre nuovi stimoli come può essere la maratona leggendaria di Atene.
Che significato ha per te un personal best o una sconfitta? Io penso che siano entrambe esperienze della stessa faccia della medaglia. Entrambe le cose vanno analizzate con sincerità perché una volta tagliato un traguardo ce n'è già un altro che ci aspetta.
Ogni gara è un test, esame, prova, opportunità per capire come si sta, a che punto si è e cosa poter migliorare per far meglio la prossima volta.
Quali sono gli ingredienti del successo? Serietà, meticolosità, obiettività, un'ottima dose di autocritica e allo stesso tempo poter essere di ispirazione alle altre persone.
Segui un piano di allenamento, programmi gli allenamenti? Sono seguito da un allenatore professionista e ho un piano mirato di lavoro in base a ciò che mi piacerebbe fare.
Gli allenamenti più importanti? Nella corsa sicuramente gli allenamenti tecnici.
Per ottenere il successo sono tanti gli ingredienti da considerare senza trascurare i dettagli e possibilmente essere aiutati, consigliati, sostenuti da figure professionali esperte che propongo piani di lavoro e allenamenti mirati al prossimo obiettivo da poter centrare senza stress, ma con attenzione, consapevolezza, fiducia e resilienza.
Cosa ti spinge a fare sport? È un modo per sentirti sempre stimolato e che mi rende felice anche nei momenti negativi.
Cosa diresti a te stesso di dieci anni fa? Tra 10 giorni passerà un treno che ti cambierà la vita. Prendilo e tra dieci anni potrai voltarti e dire grazie, ma stai attento a rimanere nei binari.
Tanto vero, nella vita ci sono sempre treni da poter prendere che possono cambiare la vita in modo positivo e dopo ci si può guardare dietro comprendendo da dove si è partiti, quello che si è riusciti a fare e come lo si è fatto, andando sempre avanti con la consapevolezza che il meglio potrebbe ancora venire.
Una parola o frase che ti aiuta nei momenti difficili? Credi nei tuoi mezzi e vivi la vita in pieno.
C’è qualcuno che ti incoraggia o scoraggia nelle tue imprese sportive? La mia famiglia mi supporta e mi sopporta in quello che faccio. Non credo che potrei essere arrivato a certi livelli senza di loro. Sono la parte più importante della mia vita.
Dietro l’atleta, oltre alle figure professionali che posso aiutare, consigliare, sostenere, supportare, c’è anche la famiglia ed eventuali amici che fanno il tifano, sostengo, supportano, si preoccupano, potrebbero essere apprensivi, ma apprezzano il lavoro fatto e i risultati conseguiti.
In che modo lo sport ti aiuta nella vita quotidiana? Mi dà gli stimoli giusti per essere una persona sempre attiva e sempre viva.
La pratica di una disciplina sportiva rende le persone molto più consapevoli, attivi, riflessive, responsabili, fiduciose, resilienti.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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