giovedì 17 dicembre 2015

Stefano SEVERONI Intervista Matteo SIMONE (Psicologo Utrarunner)

SCHEDA ATLETA
NOME Matteo COGNOME Simone DATA DI NASCITA 02.11.1963 CATEGORIA MM50
SOCIETÀ Atletica La Sbarra. SPECIALITÀ ultramaratone TITOLO DI STUDIO laurea psicologia - specializzazione psicoterapia Gestalt - Master in psicologia dello sport PROFESSIONE psicologo-psicoterapeuta STATO CIVILE coniugato ALT. MT 1.73 PESO KG 64 FREQ. CARD. A RIP. 42
RECORD PERSONALI
DISTANZA
TEMPO
DATA
5000 m
16’30”
2003
10˙000 m
33’41”
2003
21,097 km
1h13’38”
2000
42,195 km
2h42’17”
2000
100 km
13h28’
2013
ATLETICA LEGGERA
Quando hai cominciato a praticare l’atletica leggera? Nel 1988.
Quali motivazioni ti hanno spinto a iniziare? Invito da parte di una persona e piacere nel farlo.
Preferisci allenarti in compagnia o da solo? Preferisco la compagnia, ma va bene anche da solo.
Quando corri ti concentri: a) sul gesto atletico; b) sull’immagine interna; c) sull’ambiente circostante? In gara sul gesto atletico, la correttezza, la leggerezza, la facilità del gesto atletico e anche sull’ambiente circostante, per me è importante ciò che mi circonda sia per il mio benessere del momento durante l’esercizio atletico che anche per la performance, più è entusiasmante l’ambiente circostante e più è redditizio il gesto atletico e quindi la performance. Importante è anche il vissuto interno, una sorta di equilibrio tra quello che ho fatto, la mia crescita personale e sportiva e quello che posso ancora fare per stare bene e sorprendermi momento per momento, giorno per giorno. Durante l’allenamento mi concentro più sulle immagini interne, alla ricerca di immagini stimolanti del momento, del passato e del futuro, mi piace viaggiare dentro me stesso alla ricerca di buone sensazione. In allenamento è anche importante l’ambiente circostante per arricchirmi di stimoli benefici e continuare l’allenamento senza faticare mentalmente.

Stefano SEVERONI, amante della corsa con un approccio olistico


 Ho conosciuto Stefano SEVERONI in occasione di una gara podistica presso lo Stadio della Farnesina di Roma e gli ho proposto di rispondere al questionario sugli ultramaratoneti, interessanti ho trovato le sue risposte che descrivono la sua persona amante della corsa con un approccio olistico volto non solo a macinare chilometri, ma anche a stare fermo e praticare discipline orientali quali lo yoga ed usare l’accortezza circa il cibo sano e le sostanze da assumere. Di seguito riporto le sue risposte.
   Ti puoi definire ultramaratoneta? “Ho iniziato quest’anno con due gare ultra di 6 ore: sono solo all’inizio. Ho ripreso a correre dopo uno stop per frattura al femore. Posso ricordare di essere stato sempre considerato un grande macinatore di chilometri. È solo l’esperienza di gare ultra che mi manca. Prima di provare una 100 km, sperimenterò distanze più corte.”
   Stefano ha deciso di intraprendere la strada delle ultra ma sa che è un percorso graduale e rispettoso e quindi si avvicina alle ultradistanze in punta di piedi partecipando a gare della distanza intermedia tra la maratona e la 100 km e quindi si avvicina alla 6 ore.
   Hai mai rischiato per infortuni o altri problemi di smettere di essere ultramaratoneta? “Paradossalmente, ora che ho abbracciato il mondo ultra, corro meno chilometri di quando ero solo maratoneta (arrivavo anche a 150 km settimanali), poiché in seguito alla rottura del femore per un investimento da parte di un autoveicolo, la mia biomeccanica non è perfetta, e così percorrendo un volume elevato di chilometri rischierei infortuni. Quasi ogni settimana faccio la ginnastica posturale e ogni giorno lo yoga, anche con ausilio di attrezzi: pallina roller, elastici, foam roller, ecc. Faccio molta cyclette in salita così non carico sugli arti e mi potenzio muscolarmente.”
  

mercoledì 16 dicembre 2015

Psicologia dello sport e non solo per il miglioramento della prestazione sportiva

E’ un libro tecnico ma anche divulgativo, per: atleti professionisti ed a livello amatoriale, praticanti sport individuali o di squadra; psicologi, studenti di psicologia, tecnici e staff medico di società sportive, famigliari di sportivi.
Argomenti trattati nel libro sono la psicologia dello sport, la psicoterapia della Gestalt, la psicologia dell’emergenza, l’EMDR, l’incontro con l’altro, la maratona, il doping.
Sono trattate le difficoltà, disagi dell’atleta che possono essere di natura emotiva, di bassa autostima. Le difficoltà possono anche essere relazionali, relativi ad una figura professionale che gravita attorno al mondo dell’atleta.
Vengono illustrati l’approccio, le metodiche e le tecniche per l’ncremento della performance sportiva e per il miglioramento della prestazione sportiva.
Nel testo si parla di incontro di professionalità, di mondi, l’atleta porta il mondo dello sport fatto di sudori, delusioni, infortuni, incoraggiamenti, rinunce, pressioni, lo psicologo porta il mondo psicologico teorico esperienziale e quindi il relazionarsi, l’accogliere, l’invitare l’altro, il contatto, il dialogo, le metafore.

Articolo a cura di Stefano Severoni su Ada Maria Ammirata

Con vero piacere pubblico un articolo a cura dell'amico ultramaratoneta Stefano SEVERONI, cultore della sana attività sportiva e della sana alimentazione consapevole.
ADA MARIA AMMIRATA

SCHEDA ATLETA
NOME Ada Maria COGNOME Ammirata DATA DI NASCITA 24/06/1978 CATEGORIA MF 35
ALTEZZA MT 1.50 PESO KG 50 FREQ. CARD. A RIP 52 bpm SOCIETÀ Atletica La Sbarra SPECIALITÀ mezzofondo prolungato ALLENATORE Raffaele Vitale TITOLO DI STUDIO laurea in Scienze della Formazione PROFESSIONE dipendente Pubblica Amm. STATO CIVILE nubile
RECORD PERSONALI ATLETICA LEGGERA
DISTANZA
TEMPO
DATA
LUOGO
MANIFESTAZIONE
3˙000 m
16’09’’
27/06/2015
Fiumicino
3˙000 di Sera
5˙000 m
28’22’’
14/06/2015
Grosseto
Campionato Italiano FISPES
10 km
54’22’’
25/01/2015
Roma
La Corsa di Miguel
21,097 km
2h10’20’’
01/03/2015
Roma
Roma-Ostia Half Marathon
LE SUE GARE
DATA
GARA
LUOGO
KM
POS
TEMPO
07/06/2014
STAFFETTA 12x1/2 ORA
ROMA - TERME DI CARACALLA
 4,768
168
 0.30.00
15/06/2014
MARATONINA S. ENRICO
CASAL MONASTERO (RM)
 5
4
 00:30:09
13/09/2014
STAFFETTA 12x1 ORA
ROMA  - TERME DI CARACALLA
 9,002
149
 01:00:00
01/11/2014
CORSA DEI SANTI
ROMA
 10,5
741
 01:03:56
23/11/2014
CORRI PER IL VERDE II TAPPA
ROMA - TOR TRE TESTE
 4
84

30/11/2014
CORRI PER IL VERDE III TAPPA
FIUMICINO (RM)
 4
78

14/12/2014
CORRI PER IL VERDE IV TAPPA
ROMA - TOR VERGATA
 4
77

28/12/2014
LA NATALINA
MONTEROTONDO (RM)
 10
106
 01:00:58
11/01/2015
TROFEO LIDENSE
OSTIA (RM)
 15
270
 1:35:34
25/01/2015
LA CORSA DI MIGUEL
ROMA
 10
437
 00:54:22
15/02/2015
CORRIAMO AL COLLATINO
ROMA
 10
117
 1.01.22
26/04/2015
MARATONINA DELLA COOPERAZIONE
ROMA
 10
59
 00:58:54
03/06/2015
ALBARACE
ROMA
 6,6
863
 0.38.45
08/07/2015
3X1 ORA
ROMA - FARNESINA
 10,348
172
 1.00.00
11/09/2015
RUN FOR 24H
ROMA
 7,5
10
 00:42:33
01/11/2015
CORSA DEI SANTI
ROMA
 10
859
 01:04:09
29/11/2015
CORRI PER IL VERDE III TAPPA
ROMA - PARCO URBANO DEL PINETO
 6
99

L’INTERVISTA
ATLETICA LEGGERA
Quando hai cominciato a praticare l’atletica leggera? Nel giugno del 2014.
Quali motivazioni ti hanno spinto a iniziare? La curiosità e la passione per lo sport.
Preferisci allenarti in compagnia o da sola? Sempre in compagnia.
Quando corri ti concentri: a) sul gesto atletico; b) sull’immagine interna; c) sull’ambiente circostante? Sull’immagine interna e sull’ambiente circostante.

Camminare, correre o andare in bicicletta, rallenta il declino cognitivo

Matteo SIMONE 

E’ un campione l’alcolista che attraversa il suo percorso dei 12 passi così come il tossicodipendente che esce dalla sua dipendenza, così come il padre di famiglia che riesce attraverso grandi sacrifici a provvedere ai bisogni dei suoi cari.” 

(Sergio Mazzei, Direttore dell’Istituto Gestalt e Body Work in O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sportSimone M., Edizioni ARAS, Fano, 2013.)

Nella rivista di informazione e confronto sulle patologie da dipendenza “Dal Fare al Dire” n. 2 del 2015 (pp. 30-31) viene riportato che dal punto di vista dei ragazzi, sembrano emergere alcune differenze relative agli effetti ricercati e alle motivazioni sottese all’uso di alcol e di cannabis: mentre l’alcol sembrerebbe essere utilizzato principalmente “per stare bene con gli altri”, la cannabis sarebbe maggiormente ricercata per ragioni, per così dire, intrapsichiche, sembrando assumere una valenza più egosintonica.

La passione è un motore potente per portare a termine qualsiasi impresa

Matteo SIMONE
380-4337230 - 21163@tiscali.it

C’è tanta curiosità nei maratoneti, sembra che vogliano provare, sperimentare, come i ragazzini che giocano nelle pozzanghere che vogliono osare, che sembra non stiano attenti a quello che fanno e destano sempre preoccupazione ed apprensione da parte di genitori, parenti o passanti.

I maratoneti vanno alla continua ricerca di sondare le proprie possibilità sempre di più, osano ma sono convinti di farcela ed hanno dalla loro parte le sensazioni di benessere che sperimentano che li fanno sentire vivi mentre fanno quello che vogliono con passione e dedizione.

Domenico Martino: esiste questa gara? La fanno altri? La farò anch'io

Domenico Martino, un uomo semplice del tavoliere delle Puglie, aveva sempre temuto la maratona considerata una cosa più grande di lui fino a che percorse la distanza della maratona in allenamento e da allora non si è più fermato nessun altra distanza ha temuto.

Ecco come si racconta Domenico.
Ti puoi definire ultramaratoneta?Ho iniziato nel 96 piccole gare max 10 km, pian piano ho continuato arrivando alla mezza maratona 21.097 km, la distanza della maratona mi spaventava solo a sentire quel 42.195 km tanto che fino al 2005 ho fatto centinaia di 10 km e mezze maratone. Un giorno solo mi ricordo benissimo che c'era la maratona di Roma tutti i miei amici andarono io per paura di non farcela rimasi al mio paese e uscii solo percorrendo 42 km, da allora mi convinsi che anch'io potevo farcela, dal 2005 ad oggi ho fatto 80 maratone e ultrmaratone di cui 32 volte la 6 ore una 12 ore due 24 ore 9 volte la 100 km, 8 volte consecutive la 100km. Quest'ultima 24 ore che mi ha portato a podio 8°assoluto e 3° di categoria portandomi un bronzo. Alla sua 1^ domanda rispondo si mi ritengo un ultramaratoneta.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare ultramaratoneta?Il mio percorso per diventare ultramaratoneta è stato nel fare più maratone allenando il mio corpo a lunghe distanze, da sottolineare che mi spaventava tanto ma dentro di me ho detto: esiste questa gara? La fanno altri? E la farò anch' io, cos ho fatto la mia prima 100km.” 

Per Domenico se per gli altri non ci sono limiti allora neanche per lui ci sono limiti ed ecco come si è trovato a sperimentare la 100 km.

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