Matteo è dirigente della società Atletica
La Sbarra, che ha sede in via R. Lombardi, 57 nella zona sud-est di Roma, di
cui è presidente Andrea Di Somma. La
maggior parte degli atleti si allenano all’interno dell’immenso Parco
Tor Tre Teste - Alessandrino, uno dei tanti polmoni verdi di Roma,
situato tra v.le Palmiro Togliatti, via di Tor Tre Teste e le due vie consolari
Casilina e Prenestina. Il Parco ‒ il cui perimetro ha una lunghezza di circa 8
km ‒ è un ritrovo per tanti appassionati della corsa e della camminata. Circa
una decina di anni fa un gruppo di corridori ha deciso di costituire una
squadra podistica e ha individuato un nome semplice, ossia Atletica La Sbarra, in quanto il ritrovo è sempre stato in
corrispondenza di una sbarra orizzontale, che stava a significare un ingresso
del Parco. I componenti di
questa squadra, più o meno giovani, riescono a ben figurare nelle varie
competizioni podistiche. Da segnalare la loro partecipazione a gare che
portano avanti dei progetti sociali, culturali o naturali quali Corri per il Verde, Staffetta 12 x mezz’ora Against the Violence, Roma Tre Ville Run
per finanziare il Progetto Filippide, La
Corsa di Miguel per ricordare il poeta corridore, Miguel Benancio Sanchez. Inoltre
è notevole l’attenzione nei riguardi di persone che per diversi motivi sono
esclusi da altre società per eventuali comportamenti scorretti.
Così l’Atletica La Sbarra mette da parte stereotipi
e pregiudizi, offrendo a queste persone la possibilità di non ricadere
nell’errore, di non essere emarginate, bensì di continuare a restare nel mondo
dello sport, scoprendo l’esistenza di
altri valori quali le relazioni, la correttezza, la solidarietà, il benessere
psicofisico. L’attenzione dell’Atletica
La Sbarra è rivolta altresì verso i migranti; infatti in passato sono stati
tesserati atleti del Marocco, quali Zhara Akrachi. Inoltre ‒ come ultimo
acquisto nella società ‒ si segnala la coraggiosa e determinata atleta non
vedente Ada Ammirata, che da circa un anno è scesa da cavallo dopo un’esperienza
a livello internazionale e ha scoperto la corsa a piedi, applicandosi con
entusiasmo, dedizione nonché determinazione. L’esperienza di corsa con Ada consente
agli atleti della squadra di scoprire cosa significa correre con una disabilità
come la mancanza della vista; ogni atleta del team si sperimenta come accompagnatore negli allenamenti e in gara,
mettendo da parte qualsiasi forma di competizione estrema e dedicandosi
all’altro con dedizione e generosità. Ada è capofila dell’Achilles International Roma, un gruppo che da alcuni mesi è operante
all’interno del Parco degli Acquedotti romano, con l’obiettivo di far gustare a
non vedenti/ipovedenti la bellezza di correre assieme.
INTERVISTA
Quando
hai iniziato l’attività di dirigente e le motivazioni? Da
circa un anno su invito di alcuni atleti, ho accolto con piacere l’invito in
occasione di una cena di società e accettato con piacere. Le motivazioni sono
trasmettere buone prassi nello sport,
tenere unita gli atleti della squadra, moderare eventuali incomprensioni,
organizzare eventi, aderire a progetti con tematiche sociali, cercare di integrare
persone, culture e mondi.