lunedì 8 maggio 2017

Adriano Arzenton: Continuerò a correre fino a 100 anni se la fortuna mi aiuterà

Matteo SIMONE 
 

E’ importante rimettersi ogni volta in gioco in modo diverso, in base a quello che c’è nel momento presente, cavalcando l’onda del cambiamento e scegliendo la direzione da poter prendere per raggiungere nuove mete e obiettivi e trasformando sogni in realtà con nuova curiosità senza fretta e senza pretese, prendendo quello che c’è, quello che è possibile fare ora impegnandosi e con determinazione.

Di seguito Adriano racconta la sua esperienza di ultrarunner seppur iniziata in età avanzata, rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Sì, quando ho vinto la mia prima gara, la 24h di San Benedetto del Tronto nel 2011 a 53 anni e sono stato intervistato da una TV locale.”
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “Continuare a vincere qualche gara (sono 7 finora: una 24h - due 12h - tre 6h - una 30 km) dopo i 60 anni, fare ancora record di categoria e, ma questo è veramente solo un sogno, migliorare il mio record in maratona dopo 10 anni scendendo sotto le tre ore!

Il 4 dicembre 2011, Adriano ha vinto la “24 ore di Telethon” di San Benedetto del Tronto, corsa su strada, totalizzando 178,995 km, precedendo Andrea Boni Sforza 171,795 km e Franco Marozzi 151,395 km. Tra le donne ha vinto Adele Rasicci 148,995 km, precedendo Marina Mocellin 146,595 km e Giuliana Montagnin 103.395 km. 
Successivamente Adriano ha vinto le seguenti gare di ultramaratona: 
14 settembre 2014 - 12 Ore Running e Walking Day Ticino (SUI), corsa su strada - 113,400 km; 
25 ottobre 2014 - Ultramaratona del Tricolore - 6 ore corsa su strada – 69, 963 km; mentre la gara assoluta è stata vinta da Cristina Pitonzo 74.309 km; 
13 giugno 2015 - 6 Ore Running e Walking Day Ticino (SUI), corsa su strada – 69,700 km; 
30 agosto 2015 - 12x1h Passons corsa su strada – 103,400 km; 
5 dicembre 2015 - 6x1 ora di Frisanco corsa su strada – 53,750 km; 
28 agosto 2016 - 6h Passons corsa su strada - 64,900 km. 
Scendere sotto le tre ore è un bell’obiettivo a quasi 60 anni, e lo è anche per molti giovani maratoneti.
Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva?Da ragazzino come tutti ho giocato a calcio, poi ho praticato boxe e palestra, poi vs. i 40 anni il calcetto e infine dai 48 anni la corsa.”
Nello sport quali fattori contribuiscono al benessere e performance?Il senso di libertà mentale che lo sport da, perché finché fai sport non pensi allo stress e ai problemi quotidiani.

Lo sport ti allontana dai pensieri nocivi e disturbanti, ti allontana dallo stress quotidiano e dai problemi che ci creiamo, lo sport fa sentire sensazioni ed emozioni, ti fa sentire senso di libertà, benessere, capacità. Ti fa elaborare pensieri e problemi, ti fa progettare  un futuro migliore.
Nello sport c’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance ?Moralmente sicuramente mia moglie, fisicamente il mio massaggiatore.”
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?Mi seguono, anche se da lontano, e mi incoraggiano.”
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Curioso anche se non divertente. Nel 2011 durante la Nove Colli Running verso il 100° km ho iniziato a sentire un dolore lancinante dietro al polpaccio dx (causa scarpe usurate), sempre più forte e lancinante appunto. Ho proseguito per 102 km corricchiando e zoppicando pur di arrivare al traguardo entro le 30 ore. Sarà anche stata resilienza ma mi è costato un mese di stop. Se dovesse ricapitare mi fermerei. Non è una sconfitta ritirarsi, è una sconfitta non poter correre per un mese!

L’esperienza insegna, a volte non è resiliente chi va avanti a tutti i costi ma chi sa ascoltare se stesso, sa riconoscere i messaggi del proprio corpo, è altamente autoconsapevole.
Il 21 maggio 2011, Adriano ha corso la Nove Colli Running 203.5km in 29h37’20”. Il vincitore assoluto è stato Ivan Cudin 18h26’07”, la gara femminile è stata vinta da Brigitte Bec-Cetre 27h04’30”. 
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport?Sicuramente la volontà, la caparbietà e la forza di rimettersi ogni volta in gioco.”
Quali sono le capacità, caratteristiche, qualità che ti aiutano nel praticare il tuo sport?Da quando ho iniziato a correre ho sognato di poter essere competitivo e quindi ho avuto un solo pensiero: per poter primeggiare, bisogna allenarsi più degli altri, soffrire di più, fare sempre un km in più.”

Per primeggiare non solo bisogna avere una marcia in più, un talento innato, ma bisogna coltivare l’arte della performance, impegnandosi, trovando le giuste motivazioni per allenarsi duramente, per volere veramente primeggiare sugli altri, sfidando prima se stessi e poi gli altri.
Che significato ha per te praticare il tuo sport?Significa sentirmi più giovane, più in forma e anche più felice.”

Lo sport ti rimette al mondo ogni giorno in modo felice, ti fa stare con gli altri condividendo passione e fatica, ti fa programmare sfide e obiettivi difficili e sfidanti.
Quali sensazioni sperimenti nello sport?Ho spesso sensazioni piacevoli, di soddisfazioni per quello che sto facendo.
Quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione nella pratica del tuo sport?Difficoltà a conciliare famiglia, lavoro e sport tanto che nel tempo ho cambiato obbiettivi proprio per stare più in famiglia ritornando a fare gare più brevi. Rischi non ne vedo, attenzioni all'alimentazione ma qui lo faccio senza problemi.

Bisogna districarsi tra impegni personali, lavorativi e familiari, comprendere ogni momento cosa è meglio per noi stessi, per il nostro benessere, ma anche importante comprendere come possono essere le nostre relazioni stabilendo priorità ed equilibri
Quali condizioni fisiche o ambientali ti ostacolano nella pratica del tuo sport?Difficoltà tutto sommato che sono riuscito a superare ad esempio acquistando fin dall'inizio un tapis roulant per non perdere nemmeno un allenamento.”
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare di fare sport?
Spesso chi non mi vede da tempo mi domanda: continui a correre? Mi sembra una domanda banale. Certo continuerò a correre fino a 100 anni e più se la fortuna mi aiuterà.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli al tuo sport?Correre è salute e benessere ed è uno sport che si può fare sempre a qualunque età. Ai giovani dico: correte e troverete motivazioni per vivere e superare le difficoltà di questo momento storico così difficile per voi.”

Vero, lo sport aiuta a costruire un curriculum pratico esperienziale spendibile nei contesti lavorativi, nelle selezioni del personale diventa molto più importante avere nel curriculum una pratica sportiva che un titolo di studio basato solamente su teoria e lavoro mnemonico.
Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti ed in quali fasi?Si la ritengo utile. Le motivazioni non sono mai abbastanza, anche se nel mio caso riesco a motivarmi con i risultati che riesco ancora a ottenere a 59 anni.”
Sei consapevole delle tue possibilità, capacità, limiti?Certo che ne sono consapevole, so benissimo quali sono i miei limiti e alla mia età e dopo oltre 10 anni di esperienza penso di conoscermi bene.”

Questo è il vantaggio dello sport conoscersi bene, e soprattutto negli sport di endurance conoscersi bene incontrando crisi da risolvere e gestire al meglio, trovare un’uscita ad ogni problema.
Quanto ti senti sicuro, quanto credi in te stesso?Sono sicuro di me e credo in me stesso grazie alla mia famiglia, a mia moglie che amo e che mi ama profondamente, e a un lavoro che mi piace molto.”
Quale tua esperienza ti dà la convinzione di potercela fare?Quando leggo che persone molto più anziane di me corrono ancora a buoni livelli mi dico: se ce l'hanno fatta loro, posso farcela anch'io.”
Quali sono le sensazioni relative a precedenti esperienze di successo?Sensazioni di benessere e di felicità.”
Hai un modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno?Mi ispiro a chi continua a impegnarsi e a correre nonostante l'età.”
C’è una parola o una frase che ti aiuta a crederci e impegnarti?Non esistono situazioni difficili, esistono solo uomini che rinunciano.

Per ogni ogni problema c’è almeno una soluzione, bisogna essere pazienti e comprendere come affrontare, gestire e risolvere.
Come hai superato eventuali crisi, infortuni, sconfitte, difficoltà?
Le ho superate gestendo all'inizio la rabbia e la delusione, ma sempre con la convinzione che la prossima volta andrà meglio.

La felicità è superare muri, crisi, ostacoli, difficoltà, superare sfide, e lì che scatta l’incremento di resilienza, l’essere consapevole che ce l’hai fatta, con le tue forze, con la tua forza di volontà, con il tuo impegno, passione e determinazione. La soddisfazione ripaga di tutto e dura tantissimo a lungo.

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it   
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

domenica 7 maggio 2017

Laura Ravani, 2^ donna al Big Rock Morenic 100 miglia 160km trail 2024

Correre in equilibrio con il proprio corpo e la propria psiche 
Matteo SIMONE 


Si può fare tutto, importante è trovare il proprio equilibrio tra bisogni ed esigenze personali, motivazioni interiori, intrinseche e motivazioni esterne, estrinseche.

Importante decidere la direzione per raggiungere mete e trasformare sogni in realtà, ma tutto con equilibrio, attenzione, sempre presenti a se stessi. Il 28 settembre 2024, si è svolta la “Big Rock Morenic 100 miglia”, 160km trail e la vincitrice è stata Antea Pellegrino in 20h55’25”, precedendo Laura Ravani 22h46’44” e Monica Francesca D’Urso 23h22’19”. 
Il vincitore assoluto è stato Davide Ambrosini 17h2929”, precedendo Alessandro Cominelli 17h58’03” e Fabio Di Giacomo 18h0217”. 

Lo sport fa emozionare condividendo fatica e passione

Matteo SIMONE 

Lo sport fa emozionare condividendo fatica e passione, sempre avanti con il sorriso, . 

Questo è lo sport che vogliamo.
La fatica condivisa non pesa e non stanca, si fatica divertendosi e condividendo esperienze, sensazioni ed emozioni che ti legano nello sport e nella vita quotidiana.
Lo sport rischia di diventare davvero mostruoso, ci trasforma in macchine, in esseri viventi d'allevamento per la performance, per stupire, solo motivazioni esterne, di ricchezze, annulla i veri valori della pura sfida con gli altri, la fatica condivisa.

Andrea Boni Sforza: Ho dovuto trovare energie fisiche e mentali eccezionali

Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta

Nello sport ci vuole grande e forte motivazione intrinseca per fare cose grandi e importanti, per abbattere muri mentali e record personali.

E' importante essere guidati e motivati da se stessi, motivazioni interne, una grande passione, non esistono premi in denaro o qualsiasi compenso per voler faticare nello sport e per raggiungere mete e obiettivi importanti, questo è lo sport che vogliamo. 
Di seguito Andrea racconta la sua esperienza di atleta ultrarunner rispondendo un po’ di tempo fa a un mio questionario.
Cosa significa per te essere ultramaratoneta?Quando supero il 42°km, inizia la mia gara.”
Qual è stato il tuo percorso per  diventare ultramaratoneta?Dopo anni di attività sportiva, dopo aver corso un buon numero di maratone, dopo essermi costruito una buona esperienza e maturità, all’età di 38 anni, con una buona conoscenza di me stesso, con una struttura fisica e atletica ben definita, ho deciso di intraprendere una strada nuova, affascinante, a ai più inesplorata.”

sabato 6 maggio 2017

La sconfitta fa male ma serve per portare a casa grandi insegnamenti


                                                                                    “Ciò che non mi uccide mi rende più forte”                                                                                                                           Friedrich Nietzsche


Nello sport così come nella vita si sperimentano sconfitte ma la cosa importante è quello che ci si fa con la sconfitta, perché serve tutto, serve vincere per aumentare fiducia in sé ma serve anche perdere per conoscerti meglio e apprendere sia dai propri errori che dalla bravura dell’avversario, di seguito l’esperienza di Sara Errani dopo la sconfitta nei quarti agli Us Open di settembre 2014, quand’era n.14 del mondo:: “E’ stata più forte di me soprattutto fisicamente, questa è stata la differenza più grande. Lei è una giocatrice intelligente, solida, ordinata, spinge sempre la palla e non fa mai errori. Se gioca così penso possa vincere il torneo. Ho cercato di cambiare qualcosa nel secondo set, ho provato ad essere più aggressiva a cercare più la rete ma non ci sono riuscita. Sapevo che era molto in forma, ma non così tanto… speravo sbagliasse qualcosina invece oggi non ha fatto neanche un errore. Io ho sbagliato all’inizio a giocarle troppo sul rovescio, ho provato a cambiare ma ero già un po’ cotta. C’era tanto vento, ma c’era per tutte e due. Lei non ha problemi con il vento, è intelligente e sa gestirlo. E’ stata brava anche sotto quell’aspetto. E’ stato un buon torneo, ho fatto belle partite, ho avuto buone sensazioni. Fa male perdere, ma lei è stata superiore. Spero comunque di continuare con queste sensazioni ci sono ancora tanti tornei in stagione. Ora andrò a Tokyo, Wuhan e Pechino”.

Fa male perdere ma importante è rimettersi al lavoro, non perdersi d’animo, pianificare e programmare nuove mete e obiettivi da raggiungere con più consapevolezza ed essendo resilienti.
La resilienza, il cui significato è: “mi piego ma non mi spezzo”, sta a significare che il vero campione esce fuori dalle sconfitte con più voglia di riscattarsi, di far meglio, di migliorare gli aspetti, le aree in cui ha mostrato carenza. Chi è resiliente, infatti, non si lascia abbattere da una sconfitta ma ne esce rafforzato, analizza i suoi errori e trova le giuste soluzioni per tornare a vincere. È grazie a questa dote del carattere che si diventa campioni: alcuni ci nascono altrimenti la si può allenare.

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