La gara che mi ha lasciato più emozioni è stata la maratona
Matteo Simone
La corsa è una bella metafora della vita, come nella vita si definiscono obiettivi e ci si impegna per raggiungerli, così nella corsa bisogna allenarsi per raggiungere obiettivi sfidanti di gare impegnative come può essere una maratona.
Di seguito Francesca racconta la sua esperienza attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Ho sempre amato fare sport. Da bambina ho fatto pallavolo dai 6 anni fino ai 13 e nell'ora di educazione fisica giocavo con i ragazzi al liceo. Classica ragazzina timida, empatica, fiduciosa nel prossimo ma con poca fiducia in se stessa. Nell'adolescenza ho iniziato vari tentativi per scendere di peso e negli anni le ho provate tutte: palestra, cyclette, fino a quando non ho scoperto la corsa verso i 25 anni.
Poi mi sono sposata e mi sono fermata per le 2 gravidanze. Parecchi problemi, nel frattempo, e vicissitudini della vita tra i quali il linfoma di mia madre, mi hanno riavvicinato alla corsa e ho riiniziato di nuovo. E da allora non mi sono più fermata. Mi vedevo diversa, più carina, più forte nell'affrontare le difficoltà, senza mai arrendermi, fisicamente e mentalmente.
Soffro anche di ipotiroidismo e di una cefalea ad aurea parossistica, di cui ho sempre sofferto ma che mi è stata diagnosticata da solo 5 anni. A 39 anni, ho iniziato a mettermi alla prova anche gareggiando e mi è entrata dentro l'anima. Mi ha cambiata, ha forgiato il mio carattere, mi ha riconsegnato una versione migliore di me stessa. Mi ha "salvata" dico sempre io.
Nella vita si affrontano problemi così come nella corsa si affrontano salite e crisi, importante è essere consapevoli delle proprie esigenze, mete, sogni da raggiungere e impegnarsi seguendo percorsi di allenamenti, test, esami, gare da superare per mettersi in gioco e apprendere dall’esperienza.
Chi e cosa contribuisce al tuo benessere e performance? Al mio benessere contribuisce: il fatto di vedere le persone che amo, gli amici a cui voglio bene, stare bene e quando posso aiutare qualcuno a stare bene e a spronarlo a fare di più; il fatto che io sia semplicemente serena e che stia naturalmente bene fisicamente.
Lo sport permette di prendersi cura del proprio fisico e della propria mente, trovando spazi e tempi per allenarsi liberamente, riflettendo, pensando, elaborando.
La gara dove hai sperimentato le emozioni più belle? La gara che mi ha lasciato più emozioni è stata la maratona. La prima sicuramente che è stata Firenze nel 2018. Ma è proprio la distanza Regina che mi lascia dentro qualcosa di unico. Imparo sempre cose nuove su me stessa e mi piace osservare i miei compagni di viaggio, chiedermi la storia di ognuno di loro, intenti a viversi quel momento e a superare i propri limiti.
Cosa pensano familiari e amici del tuo sport? I miei familiari mi supportano. I miei figli poi sono contenti, parlano ai loro amici con un certo orgoglio, anche se non lo ammetteranno mai. Corro anche per loro, perché spesso uso la corsa come metafora di vita.
In genere la maratona lascia un segno davvero positivo dopo un congruo periodi di allenamento impegnativo e a volte la maratona lascia un segno negativo se si incontra una crisi che non si riesce a gestire, ma si apprende da tutto e si può far meglio la prossima volta, così come nella vita si fanno errori e si impara a fare diversamente le volte successive.
Cosa hai scoperto di te stessa praticando sport? Con la corsa ho scoperto me stessa. Ha rivelato lati del mio carattere che non conoscevo. Una Francesca che ha mantenuto la sua sensibilità, empatia, timidezza, lati che sono diventati punti di forza e non più penalizzanti. E nel frattempo ha acquisito consapevolezza del suo essere e si è accettata. Che sa che arrendersi equivale a perdere se stessi e le persone che amiamo.
Un tuo messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? Ai ragazzi dico sempre che attraverso lo sport si impara a conoscere se stessi e gli altri. Si impara a non mollare quando tutto sembra perduto; che la volontà fa la differenza in ogni cosa; che i compagni di "gioco" sono il mezzo per spronarci a fare meglio e a tirare fuori cose che magari non pensavamo di riuscire a fare. Qualsiasi disciplina per quanto possa essere individuale come alcune, unisce sotto un unico arcobaleno.
La corsa e soprattutto la maratona aiuta a comprendere che per arrivare al traguardo, per gioire ed essere soddisfatti bisogna andare avanti accettando crisi, salite, fatica con la consapevolezza che si può fare e dopo tutto ciò ci si può fermare a riposare e godere di quello che si è riusciti a fare così come nella vita, quando ci sono problemi da affrontare che sembrano insormontabili.
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Sì, ritengo utile uno psicologo. Spesso in giovane età soprattutto, avere qualcuno che possa capire le difficoltà, i disagi con se stessi e con gli altri, o le pressioni per le prestazioni se si tratta di un giovane atleta, potrebbero contribuire a liberare un potenziale ma soprattutto a vivere serenamente un gioco che deve portare solo benessere psicofisico. Lo sport è principalmente socializzazione che si basa su principi e valori sani.
Sogni realizzati e da realizzare? Prossimi obiettivi? Mi piacerebbe correre la 30km di Dobbiaco, è un sogno che rincorro da tempo. Spero di farla l'anno prossimo. E chissà anche Berlino o Valencia.
Ti ispiri a qualcuno? Mi ispiro a tutti i grandi campioni naturalmente, che hanno fatto dello sport una filosofia di Vita: Mennea, Alex Zanardi, Caterine Bertone e tanti altri naturalmente e non solo del mondo della corsa. Ma soprattutto mi ispiro a tanti che attraverso la corsa sono riusciti a ritrovarsi e a splendere a nuova vita. Leggo spesso storie di runner o atleti, li ammiro e imparo. Ho iniziato però ispirandomi a un amico, al quale volevo dimostrare che potevo farcela, e ottenere così la sua stima come runner soprattutto. Nel tempo, è riuscito a tirare fuori una tenacia che non pensavo di avere, e forse lui neanche lo sa. Nei momenti di difficoltà, attingo a quella forza e a quegli esempi ci ripenso.
Cosa dà e cosa toglie lo sport? Non so dirti cosa toglie lo sport. A me ha sempre dato tanto e di più. E spero possa ancora darmi tanto. In termini di vita, emozioni e sorrisi.
Che significato ha per te la vittoria e la sconfitta? Parlando di podio nel mondo amatoriale è relativo naturalmente. Io vinco ogni volta che mi metto in gioco e arrivo al traguardo. Ogni volta che tendo una mano e aiuto qualcuno raggiungere anche il suo di traguardo, o passo l'acqua a qualcuno che non può prenderla ai ristori. Vinco ogni volta che mi supero.
Vinco ogni volta che nonostante le difficoltà che ultimamente la vista mi ha dato, ho trovato il modo di correre. Vinco ogni volta che mi rialzo dopo che la cefalea ad aurea mi lascia un lato del corpo insensibile e trovo la forza di ricominciare o trascinarmi all'arrivo ugualmente. Dunque, come dice una frase, non c'è sconfitta nel cuore di chi lotta. E comunque dalle sconfitte che non ritengo mai tali, si può solo imparare.
Bellissima ed emozionante la testimonianza di Francesca che trasmette il messaggio che la vittoria e i podi sono relativi, è importante l’esperienza soggettiva e personale che vale più di tanti premi e vittorie, che aiuta a conoscersi, a superarsi, a rialzarsi, a ottenere risultati e successi minimi e personali molto validi, unici, intensi.
Quali sono gli ingredienti del successo? Non saprei dire quali sono gli ingredienti del successo. Ma ho sempre detto ai miei figli e a chiunque io incontri, che è la passione che muove tutto. Se c'è passione, quella che ti fa brillare gli occhi, avrai volontà per perseguire ciò che vuoi. Avrai la forza e il coraggio di affrontare anche le più ardue difficoltà e i sacrifici che ti saranno richiesti. Senza amore e passione non si muove nulla. Ma soprattutto un cuore pulsante ricco di valori che sia di esempio di vita e di sport.
Nello sport come nella vita è la passione, la motivazione, il cuore che muovo mente e corpo, che mette in moto, che fa mobilitare energie sufficienti per soddisfare esigenze e bisogni, che fa raggiungere, mete, obiettivi e sogni.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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