domenica 24 settembre 2023

Elena Carraro, ultramaratoneta e pacer: Solo chi fa sacrifici raggiunge i sogni

 Strasimeno 2023, senza dubbio la gara dell'amicizia, ognuno con il proprio passo 
Matteo SIMONE  

Elena: L'abbraccio con
una mia carissima amica
Lo sport permette di focalizzarsi per decidere
obiettivi e sogni da raggiungere con impegno, costanza e sacrificio.
 

Di seguito l’esperienza di Elena attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Faccio sport da quando sono piccina, nuoto, pallavolo, hit ball, running, bici, un po' di tutto; non riesco a definirlo sport, fa parte della mia vita e della mia quotidianità come mangiare, bere o dormire. 

Per alcuni lo sport è ritenuto essenziale, indispensabile, una sorta di bene primario da non poter rinunciare come acqua e alimenti. 
Chi e cosa contribuisce al tuo benessere e performance? Sicuramente le amicizie create nello sport mi aiutano a dare il meglio di me. 
Elena: Gli amici con cui ci
siamo attesi al traguardo
La gara dove hai sperimentato le emozioni più belle? Strasimeno 2023, senza dubbio la gara dell'amicizia, ognuno con il proprio passo ma tutti ad attenderci al traguardo per gioire insieme e all'arrivo l'abbraccio con una mia carissima amica (cui devo tantissimo) ricevuto prima ancora della medaglia e poi una con tutti gli amici con cui ci siamo attesi al traguardo… tutto ciò che per me è lo sport. 

Lo sport non è solo fatica e sofferenza ma anche socialità, amicizia, gruppo, condivisione di esperienze, viaggi, fatica, gioie, risultati, soddisfazioni, aiuti reciproci. 
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? Gli amici sono parte della mia attività sportiva, i familiari non sempre la capiscono, ma le mie nipoti un po' prendono esempio. 
Cosa hai scoperto di te stessa praticando sport? Di non essere una persona brutta ma una persona che viene cercata dagli amici anche quando ci si vede o sente poco perché si abita lontano, di riuscire a trovare forze a me sconosciute per poter andare avanti soprattutto lo sport mi ha insegnato a "vedere il lato luminoso della medaglia", concentrarmi sugli aspetti positivi della vita.

La pratica di uno sport risulta essere un ottimo insegnamento anche nella vita quotidiana, aiuta a capirsi, conoscersi, sviluppare
consapevolezza di sé, fiducia, positività, ottimismo.
 
Hai sperimentato l'esperienza del limite nelle tue gare? Si in qualche ultramaratona, ma si supera stringendo i denti, pensando ad altro e aiutando e aiutandosi con gli altri. 
Quali sensazioni sperimenti nello sport? Gratitudine per ciò che mi circonda e per la possibilità di poter praticare sport. 

La pratica dell’ultramaratona insegna a saper soffrire, saper accogliere, gestire, superare momenti, situazioni, periodi critici, difficili, di sconforto, da soli o aiutandosi a vicenda. 
La tua gara più estrema o più difficile? Forse anche la più corta in assoluto, la 4000 scalini al forte di Fenestrelle, meno di 3 km di vertical con quasi 4000 scalini da percorrere. 
Un tuo messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport?
Forse fuori dal comune ma invoglierei i ragazzi a fare sport in primis per le amicizie che crea e in secondo perché, se piace, lo sport permette di viaggiare e il viaggio è il miglior modo per imparare e aprire la mente. 

Si è capito che Elena è una che piace la compagnia, dare e ricevere, facendo sport insieme in allenamento e in gara, condividendo il pre, la gara in sé e il post gara, tornando a casa arricchita e soddisfatta. 
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Non l'ho mai sperimentato, ma credo possa aiutare, se aiutano gli amici, figuriamoci una figura specializzata che sa insegnare gli strumenti per gioire e per superare le difficoltà (che inevitabilmente lo sport crea). 
Preparazione dei pacer alla
maratona di Reggio Emilia
Sogni realizzati e da realizzare? Prossimi obiettivi? A breve raggiungere le 50 tra maratone e ultra da quando ho cominciato a correre; continuare la strada intrapresa come pacer (realizzato) e diventare pacer in maratone grosse e internazionali (da realizzare), la vita da pacer è sì aiutare gli altri ma è anche una famiglia di amici indipendentemente dalla velocità, siamo tutti amici che dedicano la propria corsa a chi, in gara, cercherà il loro aiuto e poi chissà, i sogni nascono di giorno in giorno. 

Tanti ultramaratoneti contano maratone e ultra come sfida personale e traguardi intermedi continuando ad allenarsi e gareggiare in giro per l’Italia e per il mondo, alcuni iniziano a fare i pacer per permettere ad altri di portare a termine una maratona, soprattutto i neofiti o principianti, altri si avventurano in maratone oltre i confini nazionali anche come pacer mettendosi in gioco lontani dalla la zona di confort. 
Elena: La vita da pacer è
anche una famiglia di amici
Ti ispiri a qualcuno? Ho tanto amici cui mi ispiro, di personaggi famosi invece ho profonda stima per Catherine Bertone, Sara Brogiato e Marco Dolfin (atleti ed ex atleti che conosco di persona) e più in grande invece (e sarebbe un sogno conoscerli) mi piace seguire la tenacia di Fausto Desalu e Ayomide Folorunso. 
Cosa dà e cosa toglie lo sport? Dà serenità e forza per resistere, toglie un po' di tempo da dedicare agli altri (apparentemente) ma rende più di qualità il tempo che gli si dedica, e soprattutto a volte toglie ore di sonno per riuscire a incastrare gli allenamenti, ma solo chi fa sacrifici raggiunge i sogni. 

Se piace, se c’è passione, se c’è motivazione, se si ottiene un vantaggio, si è disposti a fare sacrifici, incastrando allenamenti in orari e spazi tra altri impegni lavorativi e familiari anche nelle ore e modalità più insolite, alcuni si allenano la sera e di notte, altri anche prima dell’alba, si può fare se si vuole. 
Che significato ha per te la vittoria e la sconfitta? La vittoria è un arrivo ma soprattutto una partenza per obiettivi maggiori, la sconfitta è la miglior amica, la miglior maestra che possa esserci, e come un'amica o una maestra sa essere dura ma lo fa per il tuo bene e per migliorarti. 

Concordo, ottimo messaggio di consapevolezza sia per la vittoria che non è sempre un ultimo arrivo, ma una prestazione di passaggio verso altre mete e obiettivi sfidanti, difficili ma non impossibili; sia per la sconfitta che è sempre relativa, si raccoglie sempre qualcosa in ogni esperienza utile per aggiustare il tiro, per fare meglio, per conoscersi di più. 
Quali sono gli ingredienti del successo? Li sintetizzo con una frase che amo e che è appesa sul mio frigo: "allenati mentre gli altri dormono, studia mentre gli altri escono, resisti mentre gli altri mollano. Alla fine, avrai quello che gli altri sognano". 

In sintesi, poche chiacchiere e più fatti, passare all’azione e non dire: “se, avrei, ma, potrei”. 

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it  

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