Lo
sport che ti fa emozionare, senza lepri, senza pretese, senza premi milionari,
sempre avanti con il sorriso, condividendo fatica e passione. Questo è lo sport
che vogliamo.
La
fatica condivisa non pesa e non stanca, si fatica divertendosi e condividendo
esperienze, sensazioni ed emozioni che ti legano nello sport e nella vita
quotidiana.
Lo
sport rischia di diventare davvero mostruoso, ci trasforma in macchine, in
esseri viventi d'allevamento per la performance, per stupire, solo motivazioni
esterne, di ricchezze, annulla i veri valori della pura sfida con gli altri, la
fatica condivisa. Questo non è lo sport che vogliamo.
A volte lo sport ti fa sperimentare di riuscire in qualcosa, ti fa
incrementare l’autoefficacia, senti di riuscire in qualcosa, di avere delle
capacità, risorse, caratteristiche che ti permettono di fare sport in modo
continuativo con passione.
Il benessere comprende quello fisico e mentale, lo sport permette
di scaricare tensione e stress, ti permette di trovare un tempo tutto tuo
dedicato a te stesso da solo o in compagnia per fare qualcosa che diventa
piacevole, lo sport ti fa sperimentare sensazioni ed emozioni, e comporta anche
fatica ed impegno per raggiungere obiettivi e trasformare sogni in realtà.
Attraverso lo sport si sperimenta anche benessere relazionale
condividendo esperienze di allenamento e di gara, facendo parte di una squadra
di sportivi che si iscrivono a competizioni da portare a termine confrontandosi
tra di loro e dandosi consigli sui miglior allenamenti e su come aumentare al
performance.
Siamo
noi che possiamo decidere lo sport che vogliamo, non lasciamo che le grandi
marche scelgano per noi, quanto meno chiediamo cosa c’è dietro questi esperimenti
di laboratorio, quali sono gli aspetti positivi e gli aspetti negativi per gli
atleti che vengono reclutati.
Atleti
tolti dalle competizioni nazionali e internazionali per essere allevati alla
performance, atleti che forse vengono usati per il commercio, cosa ne sarà di
loro se falliscono? Saranno accantonati o dimenticati, potranno tornare sul
mercato? Non è tanto chiaro quello che sta succedendo e il prezzo da pagare da
parte dei vari attori.
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.psicologiadellosport.net
C’è
un comitato etico che tutela gli alteti? Sembra trattarsi di un gioco d’azzardo,
provare a utilizzare dei campioni per testarli in laboratorio, forse per sfinirli
fisicamente, mentalmente, dal punto di vista motivazionale. Saranno in grado di
continuare a trovare gli stimoli per competere dopo le prove di laboratorio o
cercheranno sempre più performance o premi sempre più alti?
Rimane
tutto un mistero, uno studio per tutelare solo interessi economici e non
persone, non famiglie, non sembra che lo sport con i suoi valori venga
tutelato.
Lo
sport per abbassare i limiti ha sempre fatto male alle persone e allo stesso
sport, velocità sempre più elevate vengono chieste ai ciclisti, sempre più
partite per gli interessi televisivi, proteggiamo lo sport chiedendo
spiegazioni chiare e tutela.
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.psicologiadellosport.net
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