Enrico ci è andato vicino al suo sogno di vincere una gara ultratrail, ma al trail del quadrifoglio, gara trail di 60km, un fortissimo Filippo Canetta, l’ha anticipato al traguardo, tocca aspettare e impegnarsi ancora.
Ciao Enrico, gara di trail cosa significa per te? “Per me gara di trail significa
essenzialmente correre in natura sentendomi libero. Ovviamente facendolo in
gara si cerca di ottimizzare la performance.”
Ti senti ancora di valere una vittoria importante? “Vittoria importante? Si corro
solamente da 3 anni ma mi sono già tolto parecchie soddisfazioni e so che ho
molto margine per migliorare ancora. Finora ho vinto 3 gare ma sogno di vincere
una ultra.”
In che modo curi la preparazione mentale? “Non curo particolarmente l'aspetto
mentale. Sono un ragazzo molto motivato e la gara non la subisco. Ovviamente in
alcune giornate le gambe non girano come vorrei ma non mi scoraggio e cerco di
restare positivo. So che le crisi si devono gestire e non abbattersi...prima o
poi passa.”
Enrico
sembra essere un ragazzo già abbastanza esperto di gare di endurance e relative
crisi, sa che fanno parte del gioco, che in genere si riesce ad le, a capirle,
ad assecondarle, ad aggirarle. Si impara tanto anche dalle crisi.
Matteo SIMONE
http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo
https://www.ibs.it/ultramaratoneta-analisi-interminabile-libro-vari/e/9788898615872
https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.html
Una parola o una frase che ti aiuta a crederci e impegnarti?
“Una frase che mi aiuta molto nei momenti difficili in gara è 'Non smettere di
Salire Mai!' Salire come metafora di sognare.”
Certo
bisogna costruire mete e obiettivi, bisogna andare sempre più su sulla scala
della gratificazione, bisogna sapersi conquistare nuove competenze, capacità,
vittorie. Bisogna ambire di andare sempre più in alto, studiare, capire come fare
meglio.
Hai un tuo idolo? Modello di riferimento? Ti ispiri a qualcuno? “Come idoli e grandi esempi guardo a
Marco Olmo e Anton Kupricka. Senza dimenticare i grandi miti dello sky
running, Brunod, Meraldi e ovviamente Kilian.”
Diventa
importante avere un riferimento, copiare da personaggi che si stimano, cercare
di apprendere da loro, dalle loro imprese, dalle loro esperienze fatte, raccontate,
scritte.
Una tua esperienza che ti dà la convinzione che ce la puoi fare? “La convinzione che ce la posso fare
arriva dal sapere che comunque vada devo divertirmi e stare sereno. Se la giornata
non è buona pazienza...la prossima andrà meglio e cerco di capire perché non ha
funzionato (allenamento, stanchezza, integrazione in gara...etc.).”
Con l’esperienza è cambiato il
tuo modo di allenarti? “Ho
sempre basato la mia preparazione su strada essenzialmente perché abito in
pianura. I km settimanali arrivano anche a 110-120 nel periodo di carico. Il
weekend è dedicato alle gare vertical, trail, sky...ultra...mi piace tutto!
Anche se io sono forte sulle salite.”
Per
approfondimenti sul mondo degli ultrarunner è possibile consultare i miei libri
"Ultramaratoneti e gare estreme",
Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere, 2016.
http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo
https://www.ibs.it/ultramaratoneta-analisi-interminabile-libro-vari/e/9788898615872
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