Matteo SIMONE
Domenica 28 maggio 2017 si è corsa la 45^ edizione del Passatore, corsa a piedi di 100km da Firenze a Faenza. Calcaterra vince per la 12^ volta consecutiva, Andrea Zambelli arriva 2° a pochi minuti da Calcaterra, tra le donne la vincitrice è Nikolina Sustic 5^ assoluta con il record femminile della gara, 2^ donna e settima assoluta Laura Gotti, 3^ donna e 10^ assoluta Jurisic Veronika.
Tra
i protagonisti anche Marco Lombardi, 10° uomo e 13° assoluto in 8h12'41",
di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie
domande.
Ciao, com'è andata? Soddisfatto? Hai avuto particolari problemi,
difficoltà, momenti critici? “Ieri è stata più dura del solito, un
po' per il caldo, un po' perché quest'anno non riesco a ritrovare uno stato di
forma ottimale! Ho avuto un po' di difficoltà in vari tratti del percorso: sul
passo della Colla e dopo Marradi, ma ho cercato di stringere i denti e gli ho
superati!”.
Sensazioni, emozioni, pensieri prima, durante, dopo la gara? “Il Passatore è una di quelle gare che
ti Segnano! Ogni volta dici: "basta!!! Il prossimo anno non ci sarò!"
Ma poi...passato qualche giorno non vedi l'ora di essere all'ultima settimana
di Maggio...le emozioni che accompagnano il prima, durante e dopo sono tante,
soprattutto di grande gioia, timore e soddisfazione.”
A
volte un confronto con una figura professionale che possa dare un sostegno o
supporto psicologico, o che ti possa far vedere le cose da altri punti di
vista, o che ti possa far gestire meglio eventuali paure, ansie o stress, o che
ti possa far credere di più su te stesso.
Organizzata bene la gara, ristori, pacco gara, premiazioni? “La Gara è organizzata al top! Anche
se, nelle corse dove c'è un numero elevato di partecipanti ci sarà pur sempre
qualcuno che rimane scontento di qualcosa. L'unica critica, a fini costruttivi,
è quella che un Atleta non può rifornirsi soltanto con i ristori lungo il
percorso, anche perché non siamo tutti uguali e ciascuno di noi ha esigenze
fisiologiche diverse (metabolismo, sudorazione, ecc.) inoltre perché in questa
gara il caldo è il nemico n.1 e l'idratazione è fondamentale! Dunque ad ogni
atleta dovrebbe essere consentito un ristoro personalizzato su richiesta
(fornito da coloro che lo assistono). Quest'anno 2 atleti sono stati ammoniti
perché venivano idratati fuori dai ristori! Assurdo! Magari sarebbe meglio
fare a fine gara l'antidoping ai primi 50, ma...non tocchiamo questo tasto
dolente!”.
Tifo, sostegno, amici, percorso, com'era? “Con me a supportarmi mia figlia
Margherita di 10 anni, mia grande tifosa e grande appassionata di corsa, mia
moglie Sandy e mio padre Gino. Gli altri miei 3 figli più piccoli farmi il tifo
da Livorno insieme ai nonni. Lungo il percorso come sempre il tifo è grande,
soprattutto in terra di Romagna!”.
Importante
avere il flusso energetico positivo trasmesso dalla famiglia che tifa per te,
per il tuo benessere, per la tua performance, per sostenerti nella fatica e
nella prestazione dura e importante.
Come decidi obiettivi e strategie di gara, team, famiglia, amici, figure
professionali?
“Gli obiettivi sono quelli di migliorare i propri limiti! Sono uno a cui piace
gareggiare e spesso decido di fare una gara ultra anche pochi giorni prima.”
E’ cambiato nel tempo il tuo modo di allenarti? “Sicuramente il mio modo di allenarmi è
cambiato nel tempo: prima tanti lunghi, adesso un po' più di qualità e distanze
più brevi! Ho capito che è fondamentale il recupero fisico e mentale!
Ultimamente cerco di immaginarmi mentalmente la gara! Ciò mi aiuta a capire
tanti aspetti del mio inconscio, oltre che a darmi sicurezza nel mio potenziale
e serenità! Sicuramente nei momenti di difficoltà (in gara) cerco di scovare
ricordi del mio passato che mi hanno donato gioia e felicità! Dunque il primo
pensiero è rivolto ai miei 4 figli ed a mia moglie ed ai bei momenti vissuti
insieme a loro. Questo mi aiuta molto, perché è un modo efficace per
sprigionare serotonina nel nostro corpo e ritrovare, anche se temporaneamente,
il benessere".
Questo
sembra essere un buon approccio, con l’esperienza si scopre che si possono
risparmiare tanti chilometri per strada sostituendoli con allenamenti mentali,
visualizzare e immaginare di fare chilometri attivando i neuroni specchio che
simulano la fatica degli allenamenti e della gara e ti fanno incrementare la
qualità della prestazione e anche scoprire eventuali criticità da migliorare.
Risulta importante anche bilanciare la fatica muscolare, articolare e mentale
degli allenamenti e gare impegnative e dure con opportuni recuperi e cura di
sé.
Hai un tuo idolo, modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno? “Vari personaggi hanno contribuito a
formare il mio carattere ed il mio modo di pensare: ma primo fra tutti è stato
il grandissimo Pietro Mennea: '...la fatica non è mai sprecata, soffri ma
sogni!'. Mai frase più vera! Attraverso il sacrificio e la fatica,
forse, i nostri sogni riescono a materializzarsi, (almeno in parte) e comunque
anche se non si realizzano, un uomo nel lottare ogni giorno per raggiungere il
proprio obiettivo, si arricchisce d'esperienza e risulterà comunque
‘Vincitore’.”
Vero
diventa importante l’impegnarsi, il crederci e poi quello che viene si prende,
serve tutto, diventa importante l’esperienza fatta, il viaggio è altrettanto
importante quanto la meta.
Una tua esperienza che ti dà la convinzione di potercela fare?
“Un'esperienza
in particolare mi ha segnato e mi ha fatto capire che ce la posso fare. A marzo
2013 alla 100 km di Seregno, conclusi la Gara con varie lesioni muscolari al
quadricipite: il dolore fu infernale sin dai primi km! Ma non mollai!!! Strinsi
denti e giunsi al traguardo sotto le 8 ore 3° assoluto. Poi 2 mesi di stop
forzato, non riuscivo neanche a camminare. I medici mi avevano detto che non
potevo correre per 6/8 mesi, ma spesso la determinazione è la cura migliore! A
Maggio, ad una settimana dal Passatore, dopo oltre 2 mesi di stop ripresi a
correre! Sfidando tutto e tutti mi presentai al Via: terminai la gara in 9 ore!
Ciò mi fece capire di che pasta ero fatto! Mi rimboccai le maniche ed a Luglio
2013, andai correre la 100 km più dura D'Europa: la 100 km di Asolo. Vinsi con
record della corsa! Li ho capito che volere è potere.”
Ci
si conosce sempre di più, si può osare senza strafare, e scoprire che a volte
la mente ci può bloccare, ci può sabotare o può essere nostra alleata e
permetterci di fare quello che vogliamo.
C’è una parola o una frase di qualcuno che ti aiuta? “La frase che più mi aiuta e che ha
stravolto drasticamente il mio modo di pensare è: "mai arrendersi".
Queste due parole mi furono pronunciate da un bambino di 8 anni, malato di
cancro, consapevole di avere pochi giorni davanti a sé. Quando mi conobbe, mi
venne incontro e con l'indice rivolto verso di me pronunciò tali parole,
cambiando la mia vita...quelle parole le porto sempre con me, soprattutto nei
momenti più bui.”
Si
apprende sempre e da tutti, si scopre che la vita è tanto bella e che dobbiamo
comprendere quello che ci fa star bene e poi possiamo mobilitare le energie per
andare verso il nostro benessere.
C’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance? “Al mio benessere e performance nello
sport oltre ad una sana e corretta alimentazione, contribuiscono anche gli
integratori Inkospor, prodotti controllati e che si attengono alle normative
europee antidoping! Per chi fa sport di endurance l'integrazione con prodotti
sicuri e controllati è fondamentale per non incorrere in infortuni o problemi
di salute (forte stanchezza, carenze di sali minerali, usura muscolare, ecc.).
Un episodio curioso o divertente della tua attività
sportiva?
“L'episodio divertente della mia carriera podistica, risale alla mia 1°
maratona nel 2011, quella del Mugello. Al ritiro dei pettorali, un addetto mi
guardò e mi disse che la palestra della lotta era da un'altra parte. (Riferendosi
al mio aspetto fisico, che somiglia più a quello di un lottatore che a quello
di un podista). Arrivai 10° assoluto su oltre 800 persone! All'arrivo venne a
complimentarsi con me.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere? Quali caratteristiche ti aiutano
nello sport?
“Sicuramente la determinazione è un aspetto del mio carattere che prevale
mentre pratico sport. Inoltre una "resilienza molto alta" e la voglia
di riscatto, è ciò che accomuna di più tutti noi ultramaratoneti.”
Vero,
gli ultramaratoneti sono determinati, non mollano, non si arrendono, cercano di
studiare e comprendere come raggiungere obiettivi sviluppando consapevolezza
delle proprie capacità ma anche dei propri limiti, sono molto autoefficaci con
l’alzare gradualmente l’asticella delle loro sfide, ricordano sempre quello che
hanno fatto in passato di buono, ed essendo molto resilienti, affrontando
situazioni difficili e a volte estreme, pazientando ma andando avanti un
pochetto per volta.
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare
di fare sport?
“Ciò che mi spinge a fare attività Fisica è perché attraverso essa si riesce a
trovare uno stato idilliaco di benessere fisico e lucidità mentale, inoltre
aiuta a scaricare le pulsioni aggressive in un modo socialmente accettabile
(catarsi delle pulsioni aggressive).”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli al tuo
sport?
“Io lavoro con i ragazzi, e spesso cerco di trasmettere loro lo spirito di
dedizione e sacrificio: "ogni giorno, granello dopo granello, si tira su
un castello". Questo sport, pur traumatico che sia, insegna a lavorare
duro, a rispettare il prossimo, forgiandoti nel fisico, nella mente e nel
cuore.”
Granello
dopo granello, mattone dopo mattone, metro su metro, si costruisce carattere,
personalità, consapevolezza, autoefficacia, resilienza, mete e obiettivi.
Ritieni utile la figura dello psicologo nello sport? Per quali aspetti
e in quali fasi? “A
mio Avviso la figura dello psicologo nello sport è di fondamentale importanza.
Ti aiuta a dare un senso ad eventi, stati d'animo, ecc. che altrimenti non
sarebbero capiti ed elaborati. Il suo contributo diviene fondamentale nei
momenti di maggiore stress fisico e mentale.”
Prossimi obiettivi? “Il mio prossimo obiettivo è migliorare il mio PB in maratona (2h41'14") e
sulla 100 km (7h26'52"), spero a Settembre in Olanda alla 100 km di
Winschoten".
Sogni realizzati e da realizzare? "I sogni che ho realizzato sono l'aver vinto alcuni titoli italiani
assoluti e master nelle varie discipline di ultramaratona (6 ore IUTA e 100 km
FIDAL) e nell'aver vinto per 2 anni di fila (2015 e 2016) la classifica
assoluta del Grand Prix di Ultra maratona IUTA. Il sogno che vorrei realizzare,
è vestire un giorno, la maglia azzurra della Nazionale Italiana della 100
km...e se non avverrà...avrò guadagnato comunque in esperienza. È stato
veramente un piacere rispondere alle tue domande! Ti faccio i miei più sinceri
complimenti per la tua attività che svolgi con professionalità e dedizione e un
grande in bocca al lupo per il raggiungimento dei tuoi obiettivi!”.
Un'intervista a Marco è riportate nel mio libro “La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza”, Edizione Psiconline.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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