Matteo Simone
Non c’è un età per iniziare a fare sport
o per essere competitivi, così come non c’è un’età per smettere di fare sport o
di smettere di essere competitivi.
Vito Intini (A.S. Amatori Putignano) continua ancora a fare l’atleta vincendo il 6 maggio 2017 la 2^ 12 ore Parco delle Cascine, totalizzando 130,652 km e precedendo Fabio Costi 119,813 km e Ivan Battisti 117,319 km. Tra le donne, la vincitrice è stata Sabrina Gargano con 109,037 km precedendo Azzurra Agosti 107.787 km e Laura Failli 89,257 km.
Di seguito possiamo approfondire la sua conoscenza attraverso le risposte a un mio questionario risalente a qualche anno fa.
Cosa
ti spinge a continuare a essere ultramaratoneta?
“Le motivazioni sono un po’ cambiate. Prima era per raggiungere e conoscere i
propri limiti oggi più per sfida verso la legge biologica dell’invecchiamento.”
E’ risaputo che le gare di endurance, di
sport prolungato, in condizioni più avverse, quasi estreme, è la testa che fa
la differenza, la notevole esperienza ti permettere di gestire situazioni,
crisi, difficoltà.
Quali
i meccanismi psicologici ritieni ti aiutano a partecipare a gare estreme?
“La meditazione. L’introspezione e la convinzione di essere preparato infine
anche tecniche di visualizzazioni uso di frequente.”
In gare prolungate nel tempo è
importante considerare altri aspetti oltre all’allenamento fisico, aspetti da
curare e da allenare per bene, che aiutano a impegnarsi con fiducia in se
stessi, con tecniche che ti permettono di saltare razionalità, come visualizzazioni
e meditazione.
La tua gara più estrema o più difficile?
“50 Km di Rodgau in Germania nel 2005. Doveva essere annullata per la nevicata
imprevista. Il circuito (5Km il giro) era su neve ghiacciata a -12°C.
Trovandomi nel gruppo di testa sin dall’inizio ho tralasciato l’orologio. Dal
gruppo iniziale di 12 persone eravamo rimasti in 4 dopo 35 km e al passaggio
del 40° Km in 2:38 ho pensato alla possibile vittoria trascurando
l’alimentazione ed il bere. Al 46° km lo stop. Disidratazione e primi segni di
congelamento. Insomma è finita in ambulanza. Ho imparato.”
L’esperienza insegna sempre, approcciarsi
al nuovo e al diverso con attenzione, senza esagerare e senza strafare, con
gradualità.
Terra fertile quella di Putignano per gli ultrarunner, Vito ha seminato bene con il suo esempio di ultrarunner in giro per l’Italia e per il mondo e per aver organizzato gare rivolte agli ultrarunner.
Più aumenta l’impegno nelle gare, più aumenta la distanza, più diventa necessario non solo allenamento fisico ma anche mentale per andare avanti e superare momenti, anche gli allenatori si arrendono nell’allenare atleti n distanza superiori alle maratone, sanno che diventa importante allenare la compo0nente mentale.
Approfondendo il mondo degli ultrarunner, si scopre che è un mondo bizzarro, divertente, affascinante, un mondo per pochi privilegiati.
Cosa
pensano familiari e amici della tua partecipazione a gare estreme?
“Dopo tanti anni hanno capito che con dedizione e preparazione le gare di
Ultramaratona sono una disciplina come tante altre. Infatti a Putignano
(cittadina pugliese dove vivono i miei genitori ed amici) si tengono 3 gare di
Ultramaratona all’anno ed i Putignanesi che hanno partecipati ad una
ultramaratona negli ultimi 5 anni sono oltre 100 atleti.”
Terra fertile quella di Putignano per gli ultrarunner, Vito ha seminato bene con il suo esempio di ultrarunner in giro per l’Italia e per il mondo e per aver organizzato gare rivolte agli ultrarunner.
Che
significa per te partecipare ad una gara estrema?
“Preparazione, preparazione e preparazione fisica e mentale.”
Più aumenta l’impegno nelle gare, più aumenta la distanza, più diventa necessario non solo allenamento fisico ma anche mentale per andare avanti e superare momenti, anche gli allenatori si arrendono nell’allenare atleti n distanza superiori alle maratone, sanno che diventa importante allenare la compo0nente mentale.
Ti
va di raccontare un aneddoto? “Ne sono tanti. Allora
per motivi di lavoro viaggio spesso in giro per l’Europa. Non sempre riuscivo a
correre visto il clima rigido nel nord e le giornate corte d’inverno. Per
questo motivo ho iniziato a scegliere Alberghi con la palestra per poter
correre sul tapis roulant. Dopo molti anni parlando con Antonio Mammoli
(durante la permanenza a Gibilterra per il mondiale della 100 km) scoprii che
esistevano anche i record di ultramaratona sul tapis roulant. Lui era detentore
del record Italiano sulla 100 Km. Per una scommessa con lui ci provai anch’io
scoprendo così che mi sentivo a pieno agio su quel macchinario. Da allora molti
alberghi hanno dovuto sostituire il loro treadmill
dopo il mio soggiorno. Settimana scorsa è stato un albergo di Perugia.”
Approfondendo il mondo degli ultrarunner, si scopre che è un mondo bizzarro, divertente, affascinante, un mondo per pochi privilegiati.
Un’intervista a vito è riportate nel libro Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni", pubblicato da Progetto Cultura
“Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, Edizioni Psiconline.
“Il piacere di correre oltre”, Prospettiva Editrice.
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Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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