Matteo Simone
Lo sport racchiude tanti aspetti, dal gioco al gesto sportivo, dalla forma fisica alla prestanza fisica, dallo stabilire obiettivi da raggiungere, obiettivi difficili e sfidanti ma raggiungibili.
Inoltre lo sport è condivisione della
fatica, degli allenamenti, delle esperienze di gara dal pre-gara al post-gara. Lo sport è fatto di incontri, amicizie, squadre, team, eventi.
Di
seguito Danilo racconta la sua esperienza di atleta runner rispondendo ad alcune
mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Sì, alla Maratona di New York 2015.
Andai con un amico e prima della gara decidemmo di farla assieme fino al
traguardo. Lui andò in crisi circa a metà gara e così mi disse mi andare, ma io
decisi di rimanere accanto a lui così da arrivare assieme al traguardo di
Central Park.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva? “Da bambino ho praticato nuoto fino
all’adolescenza. Poi passai alla pallanuoto. In età adulta ho praticato la
mountain bike e ormai corro da 20 anni circa.”
Nello sport quali fattori contribuiscono al tuo benessere e performance ?
“Secondo me il fattore principale è lo 'star bene' con se stessi.”
C’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance?
“Al momento no.”
“Al
momento no” è un affermazione che mi piace, consiglio alle persone di anteporre
in quello che fanno o dicono la parola “ora”, ora mi piace, ora non mi piace,
ora voglio fare questo, ora non voglio fare quello, ora sto bene, ora non sto
bene.
Perché tutto cambia, tutto passa, tutto ha un inizio e una fine, tutto si
evolve, quindi anche i problemi come le passioni e anche le crisi come vengono
così se ne vanno, è solo questione di tempo e di sapere come coltivare una
passione o come affrontare un problema o una crisi. Importante è focalizzarsi
sul momento presente e comprendere i nostri bisogni ed esigenze per poter
mobilitare energie utili per soddisfare questi bisogni ed esigenze o
raggiungere mete e obiettivi, sempre partendo dal momento presente, e sempre
pronti a rimodulare obiettivi e salire sull’onda del cambiamento.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Per fortuna mia moglie mi appoggia
completamente. I miei famigliari e amici a volte mi dicono che sono un pazzo!”
Avere
una passione è salutare, crea benessere, aiuta ad avere un investimento
emotivo, fisico, mentale, coltivare una passione diventa importante e a volte
si rischia di essere incompresi dagli altri. La pazzia appartiene al non
ordinario, a qualcosa che non si conosce.
Un episodio curioso o divertente della tua attività
sportiva?
“Maratona di Roma 2016. Giunto esausto all’arrivo varco l’arco del traguardo.
Dopo pochi passi ci sono i volontari che ti consegnano il telo termico e la
medaglia di finisher. Quando la volontaria si accinge a mettermi la medaglia al
collo mi accorgo che guardandomi ad altezza del petto sgrana gli occhi, ma non
do troppo peso alla cosa, data la stanchezza. Soltanto più tardi, spogliandomi,
mi rendo conto che la mia canottiera bianca di gara era praticamente diventata
rossa di sangue all’altezza dei capezzoli! Io non provavo dolore durante la
gara e non me ne ero accorto. Mi ero dimenticato alla partenza, di mettere la
vasellina, ero particolarmente agitato!”
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport? “Ho scoperto di avere una caparbietà
notevole che mi ha aiutato in gara a superare i momenti di crisi più duri e
difficili.”
Quali capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano nel
praticare il tuo sport?
“Continuare a divertirsi nel gesto sportivo, fare il gesto sportivo in
compagnia, misurarsi con se stessi, porsi sempre un obiettivo sfidante.”
Che significato ha per te praticare il tuo sport? “Sentirsi in pace durante il gesto
sportivo quando corro in aperta natura. Sentirsi bene nel tuo corpo dopo il gesto sportivo.”
Lo
sport a volte è come una medicina, può capitare di non essere intenzionato a
fare un’uscita di allenamento ma poi in qualche modo ti convinci o ti coinvolge
qualcuno, e durante l’allenamento ne hai giovamento per sentire sensazioni di
attivazione piacevole, per sentirti vivo occupando, e anche dopo la seduta di
allenamento capita che senti giovamento per esserti messo in moto.
Quali sensazioni che sperimenti nello sport? “Ammirare la bellezza della natura
quando mi trovo da solo nella pratica dello Trail Running.”
Nella pratica del tuo sport quali
sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione? “Le difficoltà principali sono gestire il proprio corpo per evitare gli
infortuni e calibrare gli obiettivi. Scegliere obiettivi troppo sfidanti può
essere molto controproducente.”
Praticare
sport diventa un alchimia, bisogna trovare un sano equilibrio, capire cosa ti
fa star bene se correre su strada o nei parchi o in montagna, partecipare a
gare standard ordinarie o provare ad alzare l’asticella e sperimentarti in
trail, ultratrail, ultramaratone.
Bisogna monitorarsi sempre, interrogare se
stesso e parti di se stesso, muscoli, articolazioni, tendini, organi, chiedere
loro come sta andando se se la sentono di continuare ad allenarsi o hanno
bisogno di riposo e coccole.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti ostacolano nella pratica del tuo
sport? “Praticamente non mi trovo mai in condizioni fisiche o ambientali che mi
ostacolano nel praticare la corsa. A meno di infortuni gravi corre sempre con
freddo, neve, pioggia o caldo torrido!”
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare
di fare sport?
“Continuo a praticare la corsa perché, dopo tanti anni, ancora mi piace
tantissimo!”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli al tuo
sport?
“Lo sport è libertà, lo sport è la fermata del bus. Tu sali e lui ti porta. Sta
a te decidere a quale fermata scendere.”
A
volte è lo sport che chiama, che ti coinvolge, che ti ipnotizza, che ti
cattura, e tu felicemente ti lasci trasportare nel vortice della fatica.
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi? “Ritengo
di sì, anche se non ne ho mai avuto uno. Nel mio caso mi rivolgerei a uno
psicologo dello sport per curare le mie debolezze, per esempio la mia innata
mancanza di competitività in gara e il fatto che buco spesso gli obiettivi di
tempo in gara.”
Importante
sviluppare consapevolezza, e capire i propri bisogni, potrebbe essere che non
tutti sono fatti per essere competitivi e in questo caso bisogna mollare e
lasciare agli altri i tempi, il crono, la classifica, qualcuno può avere le
caratteristiche per sentirsi cane sciolto senza competizioni, sperimentando
solamente la fatica, i percorsi vari e diversi, salite e discese, albe e
tramonti.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da
realizzare?
“Per quanto riguarda la corsa uno dei sogni che ho realizzato è stata la
Maratona di New York. Riguardo l’alpinismo il sogno è stato raggiungere il mio
primo 4000, il Monte Rosa. I prossimi obiettivi per quest’anno sono due: il 17
giugno parteciperò alla prima edizione della Stelvio Marathon, 2350m di
dislivello, da Prato allo Stelvio fino al Passo dello Stelvio 2760m. Mentre a
novembre andrò ad Atene per la Maratona, sperando di arrivare alla fine al
traguardo mitico nello stadio Panathinaiko!”
Quanto
ti senti sicuro, quanto credi in te stesso? “Sicuro mi sento abbastanza,
credere in me stesso è forse il mio limite maggiore.”
Quale tua esperienza ti dà la convinzione di potercela fare? “L’ascesa
del Monte Rosa a quota 4.554 slm!”
Quali
sono le sensazioni relative a precedenti esperienze di successo? “Non tanto
battere un amico in gara, ma battere un tuo PB in gara ti dà una gioia
grandissima. Mi ricordo due anni fa alla Maratona di Milano feci il mio PB
sulla distanza. Ero al settimo cielo!”
C’è
una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta a crederci ed impegnarti?
“Sì. Quando feci la Mezza Maratona di Valencia, il pubblico ai lati ti incitava
sempre, dal top runner al tapascione. E sentivo sempre questa parola ripetuta
due volte 'Animo, animo!'. E’ diventato il mio mantra!”
Importante
avere un mantra, una parola, una frase, a volte serve per essere stimolati, per
andare avanti, per andare più forte, per rendersi conto che si sta in gara, che
si è vivi.
Come hai superato eventuali crisi, infortuni, sconfitte, difficoltà? “Con la caparbietà, rimettendo tutto in
discussione e ripartendo da zero.”
Bisogna
sempre cercare di riprendersi e ritornare alla quotidianità prima e poi alla
straordinarietà, questo è resilienza, qualsiasi cosa succede, vedo, osservo,
chiedo, faccio, ma ritornerò.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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