Anche
in questa lunga gara di corsa è una donna la vincitrice assoluta come è già
successo altre volte, già un po’ di tempo fa Lorena Brusamento è stata la
vincitrice assoluta di una gara di corsa della durata di 24 ore, così come
Simona Morbelli è stata vincitrice assoluta di un ultratrail di 100km, e così
come la stessa Brenda l’anno scorso ha vinto in assoluto la nove colli running.
Insomma,
l’ultramaratona si dimostra essere lo sport delle donne, più indicato per il genere
femminile disposto ad affrontare lunghe e dure fatiche, ad essere paziente fino
all’arrivo gestendo momento per momento situazioni di gara, così come la donna
gestisce una gravidanza per nove mesi, momento per momento, affrontando tutte le
eventuali difficoltà del lungo percorso di 9 mesi.
Ecco
cosa scrive Brenda sul social all’arrivo della lunga impresa: “With a time of
21:21, 1st place overall male/female for the second consecutive year. Special
thanks to my Coach Amanda Mcintosh, running partner SG, and the epic crew:
Alina, Sabrina and Paolo. And now I'm seated at a gelateria where I'm about to
enjoy 5 flavors of gelato and prosecco. (Con un tempo di 21:21 ho finito prima
assoluta, per il secondo anno e più importante con il mio cuore nelle mie mani.
Un ringraziamento speciale per la mia allenatrice Amanda Mcintosh, partner in
corsa SG e l'equipaggio epico: Alina, Sabrina e Paolo. Adesso sto seduta dentro
un gelateria dove mangerò 5 gusti, e prosecco. Grazie dal cuore a tutti.)”
Guajardo
Brenda bissa la vittoria dell'anno scorso arrivando 1° Classificato Assoluto
con un tempo di 21h 21' 15'' e precede di più di due ore Placucci Nicola, 2°
Classificato Assoluto con un tempo di 23h 34' 12''. Già l’anno scorso Guajardo
Brenda (USA) vinse il titolo di Uomo d’acciaio, impiegando 20h 20′ 15” per
percorrere 202,4 km ed arrivando al traguardo 20′ prima di Borlenghi Federico
20h 41′ 08”.
Brenda
è fortissima, è una specialista, al terzo anno ce l’ha fatta ad arrivare prima
ed al quarto anno ha confermato la sua performance, leggerissima, minuta,
resistente, corre sempre ma ha anche tanta assistenza, in bici, in macchina,
complimentissimi a lei.
Lo sport che rende felici e uniti nel coraggio e nella fatica. Oltre al lungo viaggio chilometrico c’è anche un lungo viaggio interno fatto di respiri, sensazioni, emozioni e tanto altro, sensazioni forti e intense per portare con sè al ritorno sempre qualcosa di utile, nuove scoperte, nuove conoscenze.
E’
fantastico e bizzarro il mondo degli ultrarunner fatto di incontri e
condivisioni di gioie e dolori, partenze, ritiri e arrivi, cancelli orari da
rispettare e ristori, condizioni climatiche diverse come pioggia e sole, freddo
e caldo, incontro di popoli, mondi, culture e persone, uomini e donne.
Se hai
un sogno, se ti sei messo in testa degli obiettivi a cui tieni, fai di tutto
per trasformare i sogni in realtà, ti documenti, ti impegni, segui gli amici
più esperti, se non riesci all’inizio non molli ma ci riprovi più determinato,
con più entusiasmo e sempre con il sorriso e la serenità.
Quello si può
riscontrare nel pregara è un rincontrarsi di persone che condividono una
passione consistente nel cimentarsi in sfide sia personali che con altri sulle
proprie forze in condizioni considerate estreme. Trattasi di incontri
amichevoli, nostalgici, riconoscersi persone al di là della normalità, nella
vita comune questa tipologia di sportivi è considerata al di fuori dal mondo
normale, masochisti, gente che si vuole male; in questi ritrovi un po’ ci si
diverte sulle proprie imprese pazze, estreme, in condizioni difficili, di
sofferenza, di sperimentazione del limite della sopportazione dell’organismo.
In
queste gare con impegno e sforzo di lunghissima durata diventa importante
mantenere un sano equilibrio non farsi prendere dalla fretta di avanzare,
rispettare i propri tempi, è opportuno ogni tanto anche coltivare la lentezza,
soprattutto quando vengono a mancare le energie, senza preoccuparsi di rimanere
indietro o di perdere tempo prezioso.
Inoltre
è fondamentale avere chiaro in mente quello che si vuole fare e quello che si
può fare senza pretese e senza esagerazioni, senza considerare eventuali
giudizi degli altri. Cercare di sentirsi leggeri nei movimenti ma anche
mentalmente, considerare la competizione come un'esperienza di conoscenza
personale, come un viaggio lungo di conoscenza.
Importante
è anche il post gara, una sorta di pace con se stessi, in qualsiasi modo sia
andata la competizione è importante dirsi al momento ho fatto del mio meglio,
ora mi conosco di più, conosco di più questo tipo di gara, so cosa posso migliorare,
quali aspetti posso allenare di più e godersi un sano recupero, leccarsi le
eventuali ferite, farsi coccolare da amici, persone di accudimento, propri
famigliari, e distrarsi con attività fisiche meno intense e più rilassanti.
Chiamateli pure masochisti ma sono sempre sorridenti gli ultrurunner, un
mondo al di fuori dell'ordinario che coltivano pazzie geniali, bizzarre,
coraggiose e sorprendenti
Per
approfondimenti sul mondo degli ultrarunner è possibile consultare il libro
"Ultramaratoneti e gare estreme",
Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere, 2016.
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=357&controller=producthttp://www.mjmeditore.it/autori/matteo-simone
http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo
https://www.ibs.it/ultramaratoneta-analisi-interminabile-libro-vari/e/9788898615872
https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.html
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