Psicologo,
Psicoterapeuta
Iniziare a praticare lo sport significa occuparsi del benessere della propria
salute, sia a livello fisico che mentale. Per arrivare a decidere di fare uno
sport significa che la persona ha raggiunto la consapevolezza di voler star
meglio, di far qualcosa per la propria persona ed una buona opportunità può
essere praticare un’attività sportiva.
In particolare la corsa è ideale per iniziare un cambiamento per la propria
vita, è facile da praticare in quanto non comporta una spesa eccessiva per
quanto riguarda le strutture e l’abbigliamento. Questa attività si può
continuare sperimentando benessere e voglia di competizione con i propri amici
di corsa.
Se all’inizio la motivazione ti permette
di iniziare la pratica di uno sport, successivamente la motivazione diventa il
motore principale che permette di mobilitare le energie sufficiente per raggiungere
obiettivi molto sfidanti, di seguito Simona Morbelli,
racconta la sua esperienza: “La
motivazione credo sia la componente principale. Fare qualcosa che ti piace e
farlo con degli obiettivi porta ognuno di noi a migliorarsi e non mollare.
Forza, determinazione, costanza, resilienza, nel momento stesso in cui sei
realmente motivato il tuo corpo aiutato dalla tua mente ti può portare ovunque.”
Simona è consapevole che il motore del
suo successo è la motivazione, finchè è motivata c’è voglia di migliorarsi e di
far bene, con la motivazione si è più resilienti, si è più disposti ad
affrontare fatica e sofferenza, se manca la motivazione tutto diventa più
difficile e si è più disposti a mollare.
Molti atleti considerano l’importanza del fattore mentale, affermando che
non basta solamente l’allenamento fisico ma è opportuno sviluppare anche
aspetti mentali quali la caparbietà, la tenacia, la determinazione e questi
aspetti poi saranno utili anche per la vita
quotidiana, infatti permetteranno di saper gestire e affrontare determinate
situazioni considerate difficili.
La passione e la pratica
dell’ultramaratona permette di conoscere e scoprire delle risorse interne che
in situazioni ordinarie sono insospettabili. L’adattamento graduale a
situazioni di estremo stress psicofisico permettono di esprimere delle
caratteristiche che hanno a che fare con la tenacia, la determinazione, la
resilienza, che accrescono la forza mentale per andare avanti, per raggiungere
un obiettivo prefissato, per superare eventuali crisi lungo il duro percorso.
Ecco
perché queste persone non si fermano mai, più corrono e più sperimentano, più
sperimentano più si emozionano, più si emozionano e più si sentono vivi,
sentono che la loro vita ha un senso per loro anche se gli altri li giudicano
matti da legare, o suicidi o masochisti, ma per loro l’essenza della vita è
sperimentare le proprie capacità personali, misurarsi con l’impossibile, l’incerto,
sfide continue per conoscere se stessi, per entrare dentro se stessi e fare un
viaggio interiore alla ricerca di se stessi e delle proprie possibilità, capacità
di affrontare e ritornare sempre a rialzarsi quando si casca, ci si infortuna.
L’ultramaratoneta ha scoperto che
volendo, si può far tutto, che la passione è un motore potente che riesce a
mobilitare le energie occorrenti per portare a termine qualsiasi impresa con
qualsiasi condizione, è una sorta di adattamento graduale che ti permette
gradualmente di incrementare l’autoefficacia personale e sviluppare la
resilienza che ti permette di andare avanti e non fermati per imprevisti o
crisi ma avere la capacità di gestire momento per momento con tutte le proprie
risorse, capacità personali scoperte nel corso di precedenti competizioni e
situazioni.
Per approfondimenti è possibile consultare
il libro "Ultramaratoneti e gare
estreme", Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere, 2016.
EAN: 9788874189441.
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