Matteo SIMONE
Costruisci
una meta, obiettivo, risultato iniziando a piccoli passi, con piccoli
movimenti, sperimentando e iniziando a utilizzare risorse personali, man mano
sentirai crescere la passione, l'entusiasmo e svilupperai più consapevolezza
corporea e dei propri mezzi, avrai più fiducia di te e delle tue possibilità e
potenzialità, supererai momenti difficili fatti di demotivazione, infortuni,
sconfitte ma riuscirai a essere più resiliente nello sport e nella vita,
incontrerai persone, culture, mondi e condividerai gioie e fatiche.
Gli
atleti mettono in conto l’allenamento mentale soprattutto quando si tratta di
raggiungere obiettivi difficili e sfidanti dove bisogna sapere osare senza
strafare, bisogna andare avanti con il corpo, mente e cuore, dove bisogna fare
sport sperimentando sia benessere che performance.
Ecco come risponde Barbara
Moi alla domanda:
Potrebbe essere utile lo psicologo
dello sport? In che modo e in quali fasi? “Sicuramente
può essere utile. Io per esempio penso di soffrire un po’ di ansia da
prestazione comunque non riesco mai a fare il meglio di me. C'è spesso, non
sempre, qualcosa che mi blocca o mi trattiene. Magari in questo caso potrebbe
essere utile. Di fatto non so però di cosa esattamente si occupi lo psicologo
dello sport.”
Gli
atleti sanno che è la mente a comandare, a decidere a volere.
Ecco cosa ha
scoperto Valentina Spano del suo carattere nel diventare ultramaratoneta?
"Che la mente umana non ha limiti . Che se mi concentro bene posso
affrontare alla grande le gare più dure, non sento neanche più il caldo o il
freddo. So gestire bene le energie e la resistenza mentale è sicuramente la mia
migliore amica."
Lo
sport, soprattutto quello di endurance, aiuta a migliorare la fiducia in se stessi
e la consapevolezza di sé.
Ecco come si esprime il fortissimo ultrarunner
Italiano Ivan Cudin:
“Ho semplicemente imparato a credere di più in me
stesso.”
Si
tratta di definire obiettivi ed essere determinati e tenaci sia nella
preparazione che il giorno della competizione per non mollare e portare a
termine la propria impresa, la propria sfida personale.
Ecco come si definisce Filippo
Poponesi:
“Sono uno tenace, uno che non molla. Se mi pongo un
obiettivo riesco a trovare la motivazione per raggiungerlo, anche sopra le mie
stesse forze.
L’ultramaratona mi ha aiutato tantissimo ad accrescere l’autostima.”
L’ultramaratona
accresce consapevolezza, autostima e resilienza. La base di tutto è la passione
e la motivazione che diventano motori che smuovono e mettono in moto persone.
Lo spiega Simona Morbelli rispondendo alla domanda: Quali meccanismi psicologici ti aiutano a partecipare a gare estreme?
“La motivazione credo sia la componente principale.
Fare qualcosa che ti piace e farlo con degli obiettivi porta ognuno di noi a
migliorarsi e non mollare. Forza, determinazione, costanza, resilienza, nel
momento stesso in cui sei realmente motivato il tuo corpo aiutato dalla tua
mente ti può portare ovunque.”
Si definisce
chiaramente l’obiettivo e le risorse per raggiungerlo. E’ importante riuscire a
vedersi con l’obiettivo raggiunto.
Si lavora poi sull’autoefficacia personale
attraverso la ricerca di passate prestazioni positive, di individuazione di
modelli vincenti, di ricerca di feedback positivi.
E’
importante lavorare su obiettivi, sul superare errori e sconfitte, si impara da
tutto ciò che succede e si può fare meglio in futuro come individui e come
squadra conoscendosi meglio. Si impara sempre dall'esperienza, importante è
mettersi in gioco, uscire dalla zona di comfort.
Per
approfondimenti è possibile consultare il libro O.R.A.
Obiettivi, risorse, autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere
obiettivi nella vita e nello sport, Aras Edizioni, 2013.
E’
un buon lavoro quello di immaginarsi avanti nel tempo con l’obiettivo raggiunto
rispondendo alle seguenti domande: Come ti vedi? Dove? Come ti senti? Come è
stato? Cosa hai fatto? Chi ti ha aiutato? Quali le tue risorse? Come hai
iniziato? Da dove sei partito? Quali difficoltà?
Qualche
atleta introduce tecniche e metodi mentali.
La psichiatra Laura Ravani lo spiega rispondendo alla domanda: Quali meccanismi
psicologici ti aiutano a partecipare a gare estreme?
La capacità di andare facilmente in auto ipnosi e il meccanismo di
autoefficacia. Poi il preparare una gara mentalmente durante le settimane prima, attraverso
visualizzazioni. Sono talmente abituata che se non lo faccio mi trovo
impreparata e faccio flop.”
Gli
obiettivi devono essere significativi, stimolanti, chiari, difficili ma non
inarrivabili, mirati al miglioramento graduale della prestazione più che al
risultato.
Si
scopre che se sei motivato qualsiasi obiettivo può diventare raggiungibile impegnandoti
e trovando risorse inaspettate e nascoste dentro di te.
Ecco come risponde Iolanda
Cremisi alla domanda: Cosa ti spinge a spostare
sempre più in avanti i limiti fisici?
“La forza che
ho trovato in me stessa, capire che, se
si vuole, qualsiasi obiettivo può diventare raggiungibile, aver scoperto
risorse interiori finora inesplorate, entrare in contatto con me stessa.”
Per
molti atleti ultrarunner vi è la consapevolezza dell’importanza del corpo e
della mente, e quindi non significa avere solo muscoli da allenare ma una buona
gestione di sé fisica e mentale.
Di seguito alcune testimonianze.
Franco Collè: “A mio avviso essere
ultramaratoneta non vuol dire essere un atleta, bensì una persona che ha
imparato a gestire in modo ottimale le proprie energie fisiche e mentali.” Massimiliano Clemot: “Essere ultramaratoneta significa avere una filosofia sportiva diversa
da tutte le altre discipline, devi saper armonizzare mente e corpo.”
Michele Zorzi: “Per me
essere ultramaratoneta è cercare sempre il proprio limite, fisico e mentale.”
Nico Leonelli: “Significa
essere una persona preparata fisicamente e mentalmente.”
Marco Gombia: “Essere qualcuno che si è allenato
tantissimo per raggiungere degli obiettivi e mette alla prova il proprio fisico
e la propria mente durante gare estreme.”
Per
approfondimenti sul mondo degli ultrarunner è possibile consultare i libri:
Correre Con La Mente Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni. Perché correre? Matteo se lo domanda subito al principio e, con lui, tutte le persone per così dire “normali”, che vedono i podisti come gente strana ed esaltata e gli ultramaratoneti addirittura come folli. Questo libro raccoglie tante testimonianze di praticanti concordi nel raccontare che lo sport, quando una persona trova per sé quello giusto e lo vive in modo sano, porta un nuovo stile di vita, un profondo mutamento esistenziale, una nuova serenità interiore.
Sogni olimpici Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà. Presentazione: Isabel Fernandez. Prefazione di: Sonia De Leonardis.
L’intento del volume è di esplicitare le competenze dello psicologo, che può contribuire al raggiungimento di obiettivi sfidanti, difficili ma non impossibili, e soprattutto cercare di trasformare il sogno olimpico in realtà.
Inoltre, si racconta il lavoro fatto con un paio di atleti, tra cui una giovanissima che ha sfiorato il raggiungimento del sogno olimpico e un altro atleta che dopo alcuni mesi di lavoro psicologico è riuscito a ottenere la convocazione delle Olimpiadi. Il lavoro psicologico si è focalizzato sulla risoluzione di eventi disturbanti attraverso la terapia EMDR e il lavoro sulla performance con installazione di risorse, sempre con lo stesso metodo.
La 100km del passatore. Una gara fra coraggio e resilienza.
Sono trattati diversi aspetti della psicologia dello sport tra i quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell’autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso, fidarsi sempre di più di se stesso attraverso la riuscita graduale di altri impegni sfidanti che si riesce a portare a termine; inoltre è importante saper superare crisi e infortuni che spesso bloccano e preoccupano l’atleta.
Sviluppare la resilienza. Per affrontare crisi, traumi, sconfitte nella vita e nello sport.
L’aiuto psicologico ha l’obiettivo di sviluppare la resilienza nelle persone, aiutare a ricostruire fiducia e relazioni. L’aiuto psicologico ha l’obiettivo di ritornare gradualmente alla quotidianità, di riprendere le cose lasciate in sospeso, di prendersi cura di sé. Prefazioni di Isabel Fernandez (Presidente Associazione EMDR Italia) e Sergio Mazzei (Direttore dell’Istituto Gestalt e Body Work di Cagliari). Introduzione di Isa Magli.
Cosa spinge le persone a fare
sport?, edito da Aracne Editrice 2020. Il libro riporta alcune interviste fatte ad atleti di diverse discipline sportive e indaga sulle motivazioni che spingono le persone a fare sport. Non solo la performance, ma anche la voglia di mettersi in gioco, di mantenersi in forma, di rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionale. Una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per provare a non mollare e per migliorarsi.
Maratoneti e ultrarunner. Aspetti
psicologici di una sfida, Edizioni Psiconline.
https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.html
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Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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