Matteo Simone
"Ogni
sentiero è fatto di ostacoli da superare e fa scoprire paesaggi magnifici. Ciò
che conta non è scalare questa o quella montagna, ma percorrere il cammino. E
farlo con attenzione, perseveranza, col cuore aperto e la mente vigile". (Frederic Lenoir)
La motivazione, la
passione, il bisogno spinge la persona a raggiungere un obiettivo nella vita o
nello sport. Per attivarsi ed impegnarsi, l’obiettivo dovrebbe essere sfidante
e difficile ma raggiungibile, non impossibile.
Diventa importante un lavoro di
immaginazione, vedersi avanti nel tempo con l’obiettivo raggiunto e poi
ripercorrere la linea del tempo, indietro un passo alla volta.
Definisci il tuo
obiettivo ed una data presunta, immagina di aver raggiunto il tuo obiettivo,
quali emozioni provi, cosa vedi intorno a te, che cosa senti? Cosa è andato
bene durante la gara o l’evento? Com’è stato il pre-gara o il pre evento? Quali
sono state le tue qualità e capacità per raggiungere l’obiettivo?
A partire da oggi
costruisci un piano per il tuo futuro, ora che c’è più consapevolezza crea un
calendario per raggiungere il tuo obiettivo, buona fortuna, goditi il tuo
viaggio.
Di seguito alcune
testimonianze di atleti che attraverso lo sport sono riusciti a raggiungere
obiettivi nella vita e nello sport scoprendo risorse personali nascoste.
Pasqualino Onofrillo, racconta la sua
scoperta attraverso la pratica delle ultramaratone:
“Credo di aver affinato la capacità di arrivare ad un obiettivo senza
mollarlo, in quanto prima che iniziassi a correre ero più fatalista invece
adesso mi impegno molto, intensamente (soprattutto mentalmente) a perseguire il
risultato prefissato, ovviamente tenendo conto dei miei limiti.”
La testimonianza di Daniele Biffi è molto interessante per comprendere il grande lavoro, la responsabilità dell’allenatore, il relazionarsi con l’atleta che diventa un recordman:
“L´obiettivo è creare l´allenamento perfetto per lui (come è comunque l´obiettivo per tutti i miei atleti). I risultati ottenuti mi rendono certo orgoglioso di me stesso, ancor di più lo sono di Roland che è veramente un Atleta deciso, intelligente, con tanta voglia di fare: è un piacere immenso allenarlo. Lui fa veramente tutto ciò che gli dico, dagli allenamenti all’alimentazione, al Mental Coaching. Questa è la sua forza ed è certamente perfetto per me. Tutto questo mi rende responsabile e so anche quanto debba stare attento a consigliargli e fargli fare cose che gli facciano seriamente bene. Roland è sì un mio Atleta come anche un mio carissimo amico e gli voglio un bene immenso. Quando siamo in pista i ruoli sono chiari, ci divertiamo parecchio quando ci alleniamo assieme, sempre comunque lavorando concentrati. Poi finito l´allenamento ci togliamo le chiodate, metto via il crono e ci godiamo le endorfine da buoni amici: anche questa è la nostra forza.”
L’atleta può considerare il non
raggiungimento di un obiettivo prefissato come una sconfitta personale. Ma
nello sport si mettono in conto le sconfitte, servono a farti fermare,
riflettere, fare il punto della situazione, osservare, valutare, capire cosa
c’è stato di utile, di importante nella prestazione eseguita e su cosa, invece,
bisogna lavorare, cosa si può migliorare. Quindi, tutto sommato, la sconfitta
potrebbe servire per fare una valutazione delle proprie risorse, punti di forza
e, al contempo, delle criticità.
Importante in caso di prestazione
percepita come sconfitta è la motivazione, se un atleta è fortemente motivato
nel voler praticare il suo sport che comporta lavori, sacrifici, rinunce,
affronterà le sconfitte a testa alta, complimentandosi con se stesso per quello
di buono che è riuscito a fare finora, complimentandosi con l’avversario per la
bravura dimostrata in quell’occasione, anche perché prima o poi lo trovi uno
più forte o che comunque riesce a batterti; in questo caso un aspetto
importante del vero campione è la resilienza, il cui significato è: “mi piego
ma non mi spezzo”, che sta a significare che il vero campione esce fuori dalle
sconfitte con più voglia di riscattarsi, di far meglio, di migliorare gli
aspetti, le aree in cui ha mostrato carenza.
Lo sportivo non è solo, è circondato
dall’allenatore che dovrebbe conoscere le sue potenzialità, i suoi punti di
forza e di debolezza, dovrebbe costruire con l’atleta un progetto di obiettivi
raggiungibili, stimolanti, da rivalutare all’occasione, dare feedback adeguati,
spiegare le sedute di allenamento, l’importanza del gesto sportivo, il
significato, raccontare aneddoti, far parte della storia sportiva dell’atleta,
condividere momenti di gioia e sofferenza, di vincite e di sconfitte, essere
disposto ad ammettere di aver fatto un errore, di aver preteso, di aver
sottovalutato, di non aver considerato.
Per approfondimenti è possibile consultare il libro
O.R.A. Obiettivi, risorse, autoefficacia.
Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport,
Aras Edizioni, 2013, EAN: 9788896378991.
https://www.ibs.it/obiettivi-risorse-autoefficacia-modello-di-libro-matteo-simone/e/9788896378991Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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