mercoledì 3 maggio 2017

Francesco Cesare, ultrarunner: Non c'è nulla che non può essere superato

Dott. Matteo Simone  
Psicologo, Psicoterapeuta

Lo sport è un mondo ricco di sensazioni ed emozioni.

Si sperimenta di tutto e con forte intensità, dal piacere intenso di fare le cose, alla fatica estrema nel concludere le gare, portare a termine imprese difficili, stancanti provanti, ma alla fine c’è la soddisfazione di essere riusciti anche questa volta, una nuova sfida trasformata in obiettivo raggiunto, che piano piano costruisce la nostra personalità di ultrarunner, sviluppando consapevolezza, autoefficacia e resilienza sempre di più, tutto diventa un investimento utile nella vita quotidiana.
Di seguito l’esperienza di Francesco attraverso risposte a un mio questionario.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? Forse quando giocavo a calcio dove avendo un ruolo da protagonista ero più al centro dell'attenzione anche mediatica. Oggi in Sicilia mi "difendo" nel mondo del Trail e continuo a divertirmi.
Qual è stato il tuo percorso nello sport?Per più di vent'anni ho giocato a calcio arrivando fino alla serie c2 oltre a diverse esperienze nei settori giovanili professionistici. Poi per bisogno di agonismo sono passato alla corsa e oggi, posso dire di essere diventato un riferimento nel mondo del trail e dell'ultratrail soprattutto nella mia amata Sicilia.”

Nella cultura occidentale soprattutto si usa praticare il calcio da piccoli, ma poi crescendo si scopre veramente la propria passione per qualcosa che sia musica, sport o qualcos’altro e una volta scoperta la passione ci si innamora di quello che ti piace e diventa un mondo tutto da vivere come può essere il mondo della corsa o dell’ultratrail a contatto con la natura.
Quali fattori e persone contribuiscono al benessere e performance nello sport?I fattori sono sicuramente quelli di vivere ogni giorno da Atleta in tutte le sfaccettature della quotidianità, penso basti questo".
Una esperienza che ti da la convinzione di potercela fare nello sport e nella vita?Quando corri un ultratrail e ti ritrovi quasi a svenire dopo 10/12/14h di corsa continua e comunque nonostante tutto non ti fermi e continui trovando risorse mentali che ti aiutano a superare le peggiori crisi del tuo fisico ti rendi conto che nella vita non c'è nulla che non può essere superato. Affronti poi il quotidiano con uno spirito e un approccio differente, totalmente positivo.”

La passione ti fa andare avanti nonostante la fatica, tutto diventa possibile, fattibile, raggiungibile, se ce la fanno gli altri è possibile, basta impegnarsi, allenarsi comprendere come si può fare, metterci fisico, testa e cuore.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?Sono fieri e orgogliosi nonostante pensano che resto comunque un pazzo.”
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Una delle cose più divertenti è stato all’Ultra trail del Lago d'Orta nel 2015 quando correndo insieme a un amico ci siamo resi conto dopo 4 km di essere usciti fuori percorso accumulando in totale 8km in più sui 90 previsti.”

Il 17 ottobre 2015 Francesco ha corso la 5^ edizione dell’Ultra-Trail Lago d'Orta (UTLO) 90 km in 15h3905”. Il vincitore è stato il tedesco Stephan Hugenschmidt 10h27’45”, precedendo lo spagnolo Hugo Galeote Semprun 11h16’55” e Giulio Ornati 11h2354”. Tra le donne vinse Sonia Locatelli (10^ assoluta) 13h1126”, precedendo la svizzera Denise Zimmermann 13h5311” e Martina Chialvo 13h5421”. 
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità possiedi nella pratica del tuo sport?
Penso al di sopra di tutte risorse mentali.”
Che significa per te praticare sport?Vita.”
Quali sensazioni sperimenti facendo sport?Gioia, felicità, libertà, piacere, sofferenza, dolore, crisi, resilienza.”
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione ?Bisogna saper ascoltare sempre il proprio corpo e restare concentrati ogni singolo passo nelle gare di trail.”

Con gare di endurance non si scherza, la fatica è tanta e prolungata nel tempo, bisogna essere presenti a se stesso ogni momento, comprendere cosa può essere utile per se stessi per alleviare lo sforzo e la fatica, per prendersi cura di se nonostante il lungo e duro impegno di prestazione fisica.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti ostacolano nella pratica del tuo sport?Soffro solo freddo e vento.”
Hai rischiato di mollare? “Mai.”
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport?Il primo psicologo di me stesso sono io.
La gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle?Lavaredo Ultra trail 2016.”

Il 24 giugno 2016 Francesco ha corso la 10^ edizione della Lavaredo Ultra Trail 119km in 17h52’31”. Il vincitore è stato il britannico Andrew Symonds 12h15’06”, precedendo il lituano Gediminas Grinius 12h23’06” e lo spagnolo Javier Dominguez Ledo 12h36’45”. 
Tra le donne vinse la svizzera Andrea Huser 14h32’39”, precedendo la spagnola Uxue Fraile Azpeitia 15h13’09” e la brasiliana Fernanda Maciel 15h20’57”.  
Quale è stata la tua gara più difficile? “CCC 2016.”  
Approfondendo il mondo degli ultrarunner si scoprono tante gare particolari, le più strane, in altitudini elevate, nei deserti, sui vulcani, nei ghiacciai.   
La Courmayeur-Champex-Chamonix (CCC) 101km è una corsa in ambiente naturale che ricalca in gran parte il sentiero internazionale del Giro del Monte Bianco, prova in montagna che comporta numerosi passaggi in altitudine (>2500m), in condizioni che potrebbero essere molto difficili (notte, vento, freddo, pioggia o neve) e che necessita di un buon allenamento specifico, materiale adatto ed una reale capacità d'autonomia personale.    
Il 26 agosto 2016 Francesco ha corso la “11ème Courmayeur-
Champex-Chamonix (CCC), 101km trail” in 18h57’16”. Il vincitore è stato il francese Michel Christian Lanne 12h10’04”, precedendo il giapponese Ruy Ueda 12h15’20” e Giuliano Cavallo 12h19’21”. Tra le donne vinse la svedese Mimmi Kotka (14^ assoluta) 13h42’46", precedendo la britannica Jo Meek 14h09’34” e a spagnola Teresa Nimes Perez 14h14’01”.
 
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Con la testa e la pazienza.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport?Lo sport è vita, ti migliora come singolo individuo e all'interno dei contesti sociali. Ti permette di approcciare la vita in maniera positiva e ad avere rispetto di tutto e tutti.
Un messaggio per sconsigliare il doping?Oltre che farsi del male si falsa anche il risultato per cui tutta la fatica e i sacrifici dell'allenamento quotidiano non contano più. Sarebbe come non fare nulla.”
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport?Tante cose, ci vorrebbe un libro per raccontarle.”

Infatti questo è il mio obiettivo raccontare con articoli e libri quello che succede appassionandosi di uno sport considerato estremo ma anche bizzarro, difficile ma anche affascinante, fuori dall’ordinario ma anche sorprendente.
Hai un modello di riferimento? Ti ispiri a qualcuno?No nessuno in particolare, al massimo Javier Zanetti.” 

Mi sono dovuto documentare e scoprire che Javier Adelmar Zanetti è dirigente sportivo ed ex calciatore argentino, ha militato nell'Inter, è stato capitano fino al giorno del suo ritiro, il 18 maggio 2014. È lo straniero con più presenze in Serie A. Nell'ottobre dello stesso anno gli venne assegnato il premio alla carriera come "Leggenda del calcio".
Prossimi obiettivi e sogni da realizzare?Riuscire ad entrare nel giro di qualche anno tra i professionisti nell'ultratrail.”

Dott. Matteo Simone 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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