domenica 21 maggio 2017

La 100km del Passatore è nella testa di tanti runner

Matteo Simone 

Chiamateli masochisti gli ultrarunner, in realtà appare un mondo di persone simpatiche e coraggiose, bizzarre e sorprendenti, amanti della vita, della fatica e del buon umore. 

Nel 1973, nasce la 100Km del Passatore Firenze-Romagna (Faenza), partecipare alla 100km si viene definiti grandi o folli, vincerla o arrivare tra i primi significa essere grandissimi e come suggerisce Antonio Ibba, due grandi della 100 km del Passatore di 40 anni fa sono stati Vito Melito ed Elvino Gennari.
Fino a qualche anno fa il Passatore è stato anche l’obiettivo di Corrado Mazzetti che alcuni anni fa lo aveva espresso con queste parole rispondendo alla domanda: Hai un sogno nel cassetto? "Guarire al più presto per correre la 100 km del Passatore e andare sul podio come M70.”

Il Passatore è nella testa di tanti runner, ecco cosa diceva Vincenzo Santillo, alcuni anni fa: 
Ma l'unica cosa che conta è 'sabato", arrivare e godersi il percorso perché il Passatore non si corre ma bisogna goderselo. Ricordo bene, finita la 100 km, dopo aver riposato, che praticamente non ho chiuso occhio, alle 7 del mattino uscendo dal Bed & Breakfast vedevo le persone del posto che uscivano a correre e pensavo 'beati loro, ma facess nà corsa'. Chest è!

Queste gare sono il sogno anche di molti runner, io ho sperimentato la 100km del passatore, un viaggio ricco di sensazioni ed emozioni.
Le potenzialità dell’essere umano sono inimmaginabili, si scopre per caso di essere portati per qualcosa per la quale siamo disposti ad investire in tempo, fatica o danaro. A volte su invito di amici, parenti o medici ci dedichiamo ad attività per noi sconosciute o che non abbiamo mai avuto modo o occasione di praticare o di interessarci e come per magia gradualmente ci accorgiamo di diventare quasi dipendenti, ci accorgiamo che tali attività, tali interessi per qualche motivo ci procurano benessere, ci fanno sperimentare situazioni piacevoli.
Approfondendo la conoscenza degli ultramaratoneti, emerge che la 100km del Passatore costituisce una sorta di prova per entrare a far parte di questo mondo degli ultrarunner.
Oltre ad essere una gara ambita e desiderata, il passatore si dimostra e si è dimostrata anche una gara dura per la lunghezza, per le lunghe salute, per l’eventuale clima che puoi trovare come il caldo il pomeriggio della partenza ed il freddo di notte.
Di seguito alcune testimonianze, per esempio per Ernesto Venditti è stata la gara più difficile: Quale è stata la tua gara più difficile? 100Km del passatore oltrepassato il 65° km, pensavo che la gara fosse finita lì; tanta stanchezza, uno sforzo mentale incredibile.”

Anche per Marco D’Innocenti il Passatore è stata una gara da ricordare che quasi ha lasciato il segno, ecco cosa racconta: “Nel 2013 mi sono ritirato al 96esimo chilometro del Passatore, quando ero in quinta posizione e avevo una proiezione finale di 7h10’.”

Incontrai un forte ultrarunner alla staffetta '12 per mezz’ora sport againist violence', si trattava di Carlo Ascoli e anche lui era pronto per affrontare il sabato successivo la 100km del Passatore.
Diceva di averla preparata bene e quindi proiezione finale sotto le 9 ore. Carlo ha una bella carriera, con un bel podio, a partire proprio dal Passatore chiuso la prima volta sotto le 13 ore, di seguito racconta la sua gara della vita cono straordinarie sensazioni ed emozioni rispondendo alla domanda Qual è stata la gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o dove hai sperimentato le emozioni più belle?La 100 km delle Alpi 2012 dove ho fatto il mio personale (8ore e 5 minuti) e dove sono salito la prima volta sul podio in una gara del genere (3°). Ho avuto tante fortune in quella gara: Ho corso lunghi tratti di quella gara insieme alla grandissima Monica Casiraghi, ad un altro grande come Nerino Paoletti arrivandogli appena dietro e subito dopo di me c’era un altro fortissimo atleta come Marco Lombardi agli inizi. Ciliegina sulla torta all’arrivo della gara chi mi mette la medaglia al collo? Giorgio Calcaterra. Cosa deve chiedere di più un’ultramaratoneta? Pensare che 6 anni prima esordivo nella 100 km del Passatore con oltre 13 ore.”

Anche per Ernesto Venditti il Passatore fa parte delle gare più belle della sua vita, ecco come risponde alla domanda: La gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle?La Marathon des Sable e la 100km del Passatore”.

Il fenomeno della 100km è stato Giorgio Calcaterra che ha vinto 12 volte consecutive la 100 km del Passatore.
Anche Gianluca Achille era orientato e proiettato verso il Passatore e alcuni anni fa ha avuto l’opportunità di essere presente alla serata Purosangue presso LMB dove ho tenuto il workshop sull’aspetto mentale e psicologico in ambito sportivo, di seguito le sue parole di apprezzamento: “Ciao sono Gianluca,  volevo ringraziarti ancora per la lezione sulla 100km quasi privata di giovedì scorso, spero di riuscire a mettere a frutto tutti i consigli.”

Segnalo il mio libro La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza. 
 
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. Lo stesso autore ha partecipato a questa gara sperimentandosi e comprendendo cosa significa fare sport per tante ore, andando incontro a crisi da superare, mettendo in atto strategie per andare avanti e portare a termine la competizione. È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso. 

Per approfondimenti sul mondo degli ultrarunner è possibile consultare il libro Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida. 

https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.html 


Matteo SIMONE 

380-4337230 - 21163@tiscali.it  

Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo

http://ilsentieroalternativo.blogspot.it/p/chi-siamo.html 

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