giovedì 18 ottobre 2018

Simona Rocchi, runner: Vivo lo sport con l’obiettivo di stare bene e divertirmi

Ho un grande allenatore che mi sprona ogni giorno a fare meglio

Lo sport diventa una parte piacevole della vita, una fetta importante da coltivare e bisogna ritagliarsi un tempo e uno spazio per coltivare questo orto considerato importante stabilendo volta per volta una lista di priorità accanto al lavoro, famiglia e altri interessi. Di seguito, Simona della società “Palestrina Running” racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande: Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta?Ho iniziato per gioco intorno ai 17 anni, quando avevo l’obiettivo di perdere qualche chilo, ero abbastanza pesante, ed ho iniziato ad avvicinarmi alla camminata veloce, poi alla corsa. Mi faceva sentire bene e ho continuato sempre in maniera tranquilla senza alcuna pretesa. Dopo 18 anni ho avuto la bella idea di iscrivermi ad una gara amatoriale. Mi è piaciuta l’idea. Mi sono divertita così tanto che mi sono fatta coinvolgere dal mio amico Massimo ad iscrivermi ad una squadra di running. Da lì è iniziata la mia avventura.”

Alex Oberbacher quarto nel Vertical ai Campionati Mondiali di Skyrunning


I Campionati Mondiali Skyrunning si sono svolti a Kinlochleven in Scozia dal 13 al 15 settembre 2018. I Campionati comprendevano 3 discipline di skyrunning: Vertical, Skyrace e Ultra. La prova di Vertical è stata vinta dallo svizzero Remi Bonnet in 39’23” che ha preceduto due norvegesi Thorbiorn Ludvigsen 41’49” e Stian Angermund-Vik 41’50”, al quarto posto si è classificato l’italiano Alex Oberbacher in 42’34”.
La gara femminile di Vertical è stata vinta dalla spagnola Laura Orgue in 51’35” che ha preceduto la svedese Lina El Kott Helander 52’34” e l’americana Hillary Gerardi 52’53”, all’11° posto si è classificata Camilla Magliano 55’32”. Di seguito Alex racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande: Ciao Alex come è andato il mondiale? 4°assoluto?Ma sì, il mondiale è andato bene, almeno il Vertical, mi ero preparato bene, sono arrivato 4° assoluto, pensavo di arrivare nei 10, ma un quarto posto non mi sarei mai aspettato, per quello ero comunque molto contento, anche sé non potevo salire sul podio.”

mercoledì 17 ottobre 2018

La bici rende felici e libera la mente


La pratica dell’attività fisica fa sperimentare benessere fisico e mentale, permette di scaricare tensione e stress che possono derivare da una giornata lavorativa o da altri impegni quotidiani di disbrigo faccende domestiche o burocratiche.
La bici permette di trovare un tempo dedicato a se stessi da soli o in compagnia per fare qualcosa che diventa piacevole, fa sperimentare sensazioni ed emozioni, fatica e impegno per raggiungere obiettivi con determinazione e trasformare sogni in realtà.

Cosa c'è dietro una bici? Passione, allenamenti, gare, fatica, salite

Matteo SIMONE  

Cosa c'è dietro una bici? Passione, allenamenti, gare, salite e fatica, incontri, aggregazione, tanti chilometri di curve, tante decisioni, bivi, attenzione, focalizzazione. Squadre, gruppi, associazioni, ristori, frutta, banane. 

La bici per assaporare la ciclicità dell’esperienza anche nello sport così come avviene nella vita quotidiana fatta di attese, incontri, partenze, decisioni, arrivi e congedi, attivazione e rilassamento, tensione e relax, salite e discese.
E’ importante sviluppare tanta consapevolezza, fidarsi di se stessi e di altri, sviluppare resilienza. La bici è una metafora della vita, come per la bici c’è la ciclicità della salita e della discesa così nella vita c’è la crisi e la soluzione senza abbattersi ma accettando e cercando di cambiare il corso degli eventi con fiducia e resilienza uscendone fuori sempre più rafforzati.

domenica 14 ottobre 2018

Mary Moor: Correre è un po' come fare terapia

Sai di essere un ultra e come tale non ti arrendi ma combatti
Matteo Simone 


In Puglia crescono gli ultramaratoneti ed aumentano le gare di ultradistanza di corsa a piedi, aumentano anche le donne che si affacciano nel mondo delle ultramaratone. interessato al mondo degli ultramaratoneti, alcuni anni fa ho chiesto Maria Moramarco di rispondere a domande inerenti la pratica e la passione di questo sport.
Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta?Ho cominciato come tutti per passione con distanze brevi e a piccoli passi sono arrivata alle ultramaratone.”

Infatti osservando questo mondo sembra impossibile percorrere queste lunghissime distanze ma bisogna sapere che ci si arriva a piccoli passi, step by step, rispettando i propri tempi.
Cosa ti motiva ad essere ultramaratoneta?La sfida con me stessa ogni volta.”

sabato 13 ottobre 2018

Andrea Strano, basket: La gara della mia vita è stata la prima partita di campionato C2

Un sogno da realizzare sarebbe riuscire a schiacciare a canestro
Matteo SIMONE
3804337230- 21163@tiscali.it

Nella vita ci sono sempre scelte da fare, decisioni da prendere, cose da evitare o da rinunciare, incontri con persone, gruppi, società, sport, mondo del lavorare. 

E’ importante trovare un equilibrio, scegliere una direzione, impegnarsi con passione e determinazione con consapevolezza, autoefficacia e resilienza. 
Di seguito Andrea racconta la sua esperienza nello sport rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta?  Ho praticato 7 anni di atletica dai 7 anni fino ai 14, poi in seguito ho conosciuto il basket, sport che pratico tutt’oggi.” 
Chi contribuisce alla tua performance?Al giorno d’oggi mi autogestisco, prima di lavorare una società contribuiva alla mia performance.”

Importante nella vita cone nello sport essere sostenuti, supportati per essere più sereni e poter sperimentare sia benessere che performance.

Intervista doppia a due maratonete, Eleonora Bazzoni e Fabiola Desideri

Fabiola: “Sono seguita da anni dalla fortissima atleta Eleonora Bazzoni.”
Matteo Simone Psicologo, Psicoterapeuta
3804337230- 21163@tiscali.it

Lo sport permette di conoscere, approfondire, apprezzare, accettare la ciclicità della vita come le salite e le discese, la tristezza e la felicità, il pianto e il sorriso, la vittoria e la sconfitta.

Tutto ha un senso, tutto come arriva così passa, importante è l’esperienza che si fa e dalla quale si apprende sempre. Di seguito Eleonora e Fabiola raccontano la loro esperienza di maratonete rispondendo ad alcune mie domande.

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