“E’ un campione l’alcolista che attraversa il suo percorso dei 12 passi
così come il tossicodipendente che esce dalla sua dipendenza, così come il
padre di famiglia che riesce attraverso grandi sacrifici a provvedere ai
bisogni dei suoi cari.” Sergio Mazzei, Direttore dell’Istituto
Gestalt e Body Work (1)
Nella
rivista di informazione e confronto sulle patologie da dipendenza “Dal Fare al
Dire” n. 2 del 2015 (2) viene riportato che dal punto di vista dei ragazzi,
sembrano emergere alcune differenze relative agli effetti ricercati e alle
motivazioni sottese all’uso di alcol e di cannabis: mentre l’alcol sembrerebbe
essere utilizzato principalmente “per stare bene con gli altri”, la cannabis
sarebbe maggiormente ricercata per ragioni, per così dire, intrapsichiche,
sembrando assumere una valenza più egosintonica.
Per
l’uso di cannabis, emerge maggiormente la dimensione del piacere, una ricerca
del benessere più personale, anche quando viene condivisa con altri: la
cannabis utilizzata in gruppo non viene solo assunta per divertirsi, ma anche
per rilassarsi, insomma per provare delle sensazioni piacevoli, che avranno
sicuramente degli effetti nel rapporto con l’altro, ma sono priima di tutto
ricercate per star bene con se stessi.
Per
quanto riguarda l’alcol, purtoppo la cultura la fa ancora da padrone. Nella
nostra società, l’alcol difficilmente manca sulle tavole nelle occasioni in cui
c’è da festeggiare qualcosa, e per i ragazzi al giorno d’oggi non è più
possibile organizzare una festa senza comprare l’alcol.