Dalle
risposte di ultramaratoneti alla domanda:
“Quali i meccanismi psicologici ritieni ti aiutano a partecipare a gare estreme?” emerge l’importanza di alcuni
aspetti mentali utili nella vita e nello sport. Ad esempio si considera
l’importanza dell’autoefficacia, cioè il sapere di sapere fare, la convinzione
di poter riuscire a raggiungere i propri obiettivi.
Per Philip Reiter, per esempio, è importante un alta autoefficacia, il credere in se stessi: “You have to believe in yourself that your body can do it and if you have already had a similar experience that you can do it again. After a few hours it’s only mental work that prevent you from stopping, the body has already told you long time before that it’s enough for him. (Devi credere in te stesso che il tuo corpo può farlo e se hai già avuto un'esperienza simile che si può farlo di nuovo. Dopo qualche ora è solo lavoro mentale che ti impedisce di fermarti, il corpo ti ha già detto molto tempo prima che è abbastanza per lui.)”
Importante è
anche lo spirito di gruppo che si crea, il condividere le esperienze estreme,
l’idea di trovarsi tutti sulla stessa barca, nella sessa situazione ardua da
saper gestire e superare.
Si utilizzano anche tecniche di distrazione, di
autoconsapevolezza, di visualizzazioni, di auto convincimenti, di ancoraggio.
Per tanti se non c’è motivazione non
vai da nessuna parte, lo spiega Michele Graglia: “Parte tutto dallIspirazione ma credo
sia principalmente DEDIZIONE, e trovare la giusta MOTIVAZIONE. Quando
(inevitabilmente) le energie vanno via e ogni muscolo nel corpo urla di dolore
e tutta questione di trovare la giusta motivazione per continuare a
spingere.” Anche per Simona Morbelli, il motore per partecipare a questo tipo
di gare è la motivazione: “La motivazione credo sia la componente
principale. Fare qualcosa che ti piace e farlo con degli obiettivi porta ognuno
di noi a migliorarsi e non mollare. Forza, determinazione, costanza, resilienza,
nel momento stesso in cui sei realmente motivato il tuo corpo aiutato dalla tua
mente ti può portare ovunque.”
Per alcuni da una parte
vi è la focalizzazione sull’obiettivo da raggiungere, dall’altra parte c’è la
consapevolezza della difficoltà della corsa di lunga distanza e quindi
l’importanza di saper superare la crisi anche se necessario estraneandosi dal
proprio corpo, quasi un non cascare nell’inganno, ecco la spiegazione di Marta
Miglioli: “Concentrazione
sull'obiettivo,che permette di il non lasciarsi spaventare da momenti di crisi,
che inevitabilmente arrivano, e di estraniarsi dal proprio corpo limitando le
sensazioni negative dello sforzo fisico prolungato.”
Importante è avere anche un
pensiero positivo che possa contrastare un cattivo momento in gara, ecco cosa
racconta Manuele Villaseca: “The ability to face very difficult
situations and still have positive thoughts. If any
negative thought comes to my mind I try to neutralize it and think of good
things. Positive attracts positive and negative attracts negative. Every time I
start in a race I remind myself that it’s my choice to be there and it’s a
mechanism of not feeling sorry for yourself in case you I have a bad moment. Races have ups and
downs, just like life. (La capacità di affrontare situazioni molto difficili ed
ancora avere pensieri positivi. Se un pensiero negativo mi viene in mente cerco
di neutralizzarlo e penso alle cose buone. Positivo attrae positivo e negativo
attrae negativo. Ogni volta che inizio una gara ricordo a me stessa che ho
scelto io di essere lì ed è un meccanismo che non ti fa sentire dispiaciuto nel
caso in cui abbiamo un brutto momento. Le gare hanno alti e bassi, proprio come
la vita.)” Anche Matteo Colombo cerca di aiutarsi ad andare avanti con i
pensieri positivi: “La mente umana è già di suo un abisso da
scoprire, se poi cerchiamo di capirla durante la corsa di lunga distanza, la
questione si fa molto molto complicata !!! Ti posso dire che quando sono nelle
situazioni di difficoltà (crisi di stanchezza, fame, sonno ecc…) la mia mente
elabora e pensa a dei rinforzi positivi e/o negativi tale per cui il mio corpo
riesce a superare la crisi reagendo alla difficoltà. Quando invece sono in una
situazione di relax e calma cerco il più possibile di sgomberare i pensieri,
distendo la mente e godo delle bellezze e delle magnificenze di Madre Natura.”
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