Psicologo, Psicoterapeuta
La vela italiana torna sul gradino più alto del podio, le due azzurre, Giulia Conti (Circolo Canottieri Aniene) e Francesca Clapcich (Sezione Vela Aeronautica Militare), hanno conquistato il titolo dei 49er FX (classe olimpica) a San Isidro in Argentina vincendo la medal race conclusiva contro le dirette avversarie, le brasiliane Grael-Kunze.
La
vela italiana non vinceva un titolo Mondiale delle classi olimpiche dal 2008,
quando Alessandra Sensini, in Nuova Zelanda, si aggiudicò il Campionato del
Mondo.
La coppia di veliste azzurre confermano la loro
performance a seguito dell’oro Europeo vinto lo scorso luglio in Portogallo ed al
bronzo conquistato lo scorso anno al Mondiale in Santander. La coppia di
veliste Conti-Clapcich hanno dimostrato di possedere non solo talento ma anche grinta
e determinazione.
Ha
dichiarato il DT Michele Marchesini: «È il frutto del lavoro di qualità delle ragazze, dell’allenatore Gianfranco
Sibello e di tutto lo Staff Tecnico della Federazione. La Squadra Nazionale
continua nel suo processo di crescita, da inizio quadriennio il nostro passo è
sempre verso avanti, verso il prossimo traguardo, sempre in crescita. Abbiamo
una Squadra determinata, con atleti e tecnici che lavorano seriamente e con un
fortissimo spirito di aggregazione, attaccamento alla maglia e determinazione
ad essere ogni giorno meglio di ieri. Come dissi ad agosto, vogliamo allenarci
e lavorare tranquilli e questo continueremo a fare. I miei complimenti
personali a Giulia Conti e Francesca Clapcich, Campionesse d’Europa ed ora
iridate: sono traguardi grandissimi in una carriera sportiva. Sono risultati
che rimangono nella storia».
Per Giulia Conti, nata a
Roma il 4 novembre 1985, iscritta alla Facoltà di Scienze Motorie e tesserata
per il Circolo Canottieri Aniene, si tratta della sua quarta partecipazione
olimpica, avendo già rappresentato l’Italia nel 2004 ad Atene, nel 2008 a
Pechino e nel 2012 a Londra, con un quinto posto sia in Cina che in Inghilterra
come miglior risultato.
Per Francesca Clapcich,
nata a Trieste il 28 gennaio 1988, iscritta alla Facoltà di Scienze Motorie e
tesserata per il Gruppo Sportivo Aeronautica Militare, si tratta della seconda
Olimpiade, dopo l’esperienza a Londra 2012 nel singolo femminile, conclusa con
un 19mo posto. Francesca è una grande appassionata di triathlon e ciclismo e
negli ultimi anni, ha dimostrato di possedere un’elevata resilienza superando momenti difficili, come un serio
infortunio ai legamenti della caviglia che lo scorso anno aveva rischiato di
farle perdere il Mondiale di Santander, dove ha poi conquistato una meritata
Medaglia di Bronzo.
Giulia Conti e Francesca
Clapcich, in barca insieme dall’inizio del 2013, hanno trovato l’alchimia
giusta eccellendo nelle loro performance e scalando la vetta delle classifiche
della classe 49er FX, la versione per equipaggi femminili del 49er, diventato
barca olimpica dai Giochi di Sydney 2000. Lo skiff femminile, farà la sua prima
apparizione olimpionica ai Giochi di Rio de Janeiro.
Le due azzurre, ottengono il pass individuale per la
partecipazione alle Olimpiadi di Rio de Janeiro.
Il
Consiglio Federale della Federazione Italiana Vela ha ufficializzato la
proposta della Direzione Tecnica per la presentazione al CONI del primo degli
equipaggi azzurri che potrà far parte della Spedizione Olimpica a Rio 2016.
Saranno tratta dell’equipaggio del 49er FX formato da Giulia Conti (timoniere)
e Francesca Clapcich (prodiere), ratifica che giunge a conferma del livello
raggiunto e consolidato dal duo del doppio acrobatico allenato dal Tecnico
Gianfranco Sibello.
Ci
vuole convinzione, grinta, forza, determinazione per dedicarsi ad un periodo di
preparazione sportiva, in base agli obiettivi, può richiedere sacrifici enormi,
rinunce, spese, difficoltà, rischi, infortuni e non tutti sono disposti a
questi impegni.
Quindi,
la cosa importante è decidere le priorità, gli obiettivi e impegnarsi per il
raggiungimento, da soli è difficile, più è alto l’obiettivo, più sono le
pretese, più è alto l’impegno, il costo in termini di soldi, di investimento di
tempo.
Il
talento non basta per raggiungere l’eccellenza, l’impegno è di rilevanza
fondamentale.
Lo
dice Vincenzo Abbagnale in un intervista riportata su Ideasport: «Il talento
conta molto, ma senza un duro lavoro non ti porta lontano. Di me penso che la
natura qualcosa mi ha dato, ma tutto quello che ho conquistato in questo anno è
stato frutto del lavoro svolto, che è fondamentale». (1)
Fissare
obiettivi limitati, raggiungibili e progressivamente più ambiziosi è uno dei
modi migliori per aumentare l'autoefficacia dell'atleta.
Quanto
sei disposto ad impegnarti per raggiungere l’eccellenza?
-
sono pronto a mettere in secondo piano alcune cose anche importanti della mia
vita;
-
m’impegno molto per migliorare le mie abilità;
-
m’impegno a valutare in maniera costruttiva le mie prestazioni e i miei
risultati;
-
assumo la responsabilità dei miei errori;
-
in ogni allenamento cerco di dare il massimo e di essere soddisfatto;
-
mi piace imparare tecniche nuove;
-
considero gli errori delle opportunità di miglioramento e non qualcosa da
nascondere a me stesso.
La
prestazione aumenta quando gli obiettivi sono moderatamente difficili per i
seguenti motivi:
-
se un atleta valuta di non essere sufficientemente in grado di raggiungerlo,
difficilmente sarà motivato a impegnarsi in un’attività frustrante;
-
la fiducia in sé stesso influenza direttamente la percezione della difficoltà
del compito e la successiva prestazione;
-
obiettivi troppo facili e poco incentivanti inducono demotivazione.
Utilizzando
il modello O.R.A. si definisce chiaramente l’obiettivo temporale e le risorse
per raggiungerlo. E’ importante riuscire a vedersi con l’obiettivo raggiunto. (2)
Per
approfondimenti libro “O.R.A.: Obiettivi, Risorse, Autoefficacia”.
(1) Idea Sport, Notiziario della Confsport
Italia, Anno VI, n. 04, Aprile 2014, pag.6.
(2) Simone M., O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per
raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Edizioni ARAS, Fano, 2013.
Psicologo, Psicoterapeuta
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