lunedì 14 dicembre 2015

Modello di intervento definito O.R.A.: Obiettivi, Risorse ed Autoefficacia

“Se desiderate compiere qualcosa nella realtà, innanzitutto visualizzate voi stessi mentre riuscite a compierla.” (Lazarus A., 1989)
La mia intenzione è di presentare un modello di intervento, per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, che ho definito con l’acronimo O.R.A.: Obiettivi, Risorse ed Autoefficacia
L’idea è scaturita dall’integrazione di aspetti della Psicologia dello Sport con tecniche della Psicoterapia della Gestalt, il protocollo EMDR adattato alle prestazioni eccellenti e l’Ipnosi Ericksoniana.
Gli aspetti della psicologia dello sport che ho considerato di primaria importanza sono il goal setting (formulazione degli obiettivi) e l’autoefficacia di Bandura.
Essendo io stesso un atleta ed avendo avuto l’opportunità di fare un esperienza/stage di circa 4 mesi presso un Centro Sportivo di atleti professionisti, ho potuto rendermi conto che è importante un lavoro di definizione degli obiettivi sfidanti, chiari, raggiungibili dal quale partire per individuare le risorse, qualità, caratteristiche occorrenti da acquisire o potenziare per raggiungere tali obiettivi.
L’obiettivo deve essere ben formulato, visibile (immaginabile), possibile, sfidante, di mia responsabilità, raggiungibile in un tempo prefissato (con scadenza), identificabile in un risultato.
Fissare obiettivi limitati, raggiungibili e progressivamente più ambiziosi è uno dei modi migliori per aumentare l'autoefficacia dell'atleta.
Utilizzando il modello O.R.A. si definisce chiaramente l’obiettivo temporale e le risorse per raggiungerlo. E’ importante riuscire a vedersi con l’obiettivo raggiunto. Attraverso l’ipnosi Ericksoniana ci si immagina avanti nel tempo con l’obiettivo raggiunto: Come ti vedi avendo già raggiunto l’obiettivo? Dove? Con chi? Come ti senti? Come è stato raggiungere l’obiettivo? Cosa hai fatto? Chi ti ha aiutato? Quali sono state le tue risorse? Come hai iniziato? Da dove sei partito? Quali difficoltà hai incontrato? Come le hai superate?
Sì passa al lavoro di Gestalt Therapy con la tecnica della “sedia vuota”: “tu sei avanti nel tempo e hai raggiunto l’obiettivo, visualizza te stessa/o con obiettivo ancora da raggiungere, digli come hai fatto tu a raggiungerlo e come può fare lui”; “cambia sedia e diventa te con obiettivo da raggiungere, hai sentito cosa ti ha detto te stessa/o? Sei disposta/o ad impegnarti? Quanto credi in te stessa/o?”.
Si lavora poi sull’autoefficacia personale attraverso la ricerca, attraverso l’ipnosi Ericksoniana di passate prestazioni positive, di individuazione di modelli di riferimento, di ricerca di feedback positivi da parte di altri.
Come ha descritto Bandura nel suo libro “Il senso di autoefficacia. Aspettative su di sé e azione”, le quattro fonti dell’autoefficacia sono:
1.                  Esperienze precedenti di successo, di raggiungimento di precedenti obiettivi; se si ha difficoltà ad individuarle si può invitare la persona a tornare indietro nel tempo per esempio quando si è iniziato a camminare, non è stato semplice, all’inizio non ci si riusciva, si cadeva ma con lo sperimentare, con l’aiuto degli altri, con la persistenza ci si è riusciti e quindi è stato un obiettivo raggiunto. Lo spiega Milton H. Erickson nel suo libro “La mia voce ti accompagnerà”: “Con la descrizione dei plausibili tentativi del bambino nel suo apprendere a stare in piedi e a camminare, Erickson favorisce la regressione dell’ascoltatore a livello infantile. …ricorda inoltre al paziente che imparare è o è stato difficile, ma che imparerà, se persiste… Voi non sapete come avete imparato a stare in piedi, ma possedete quell’informazione. Questo era uno dei più importanti principi di Erickson: la fiducia che la persona possa trovare , nella propria storia naturale, le risorse per superare il problema per il quale sta cercando aiuto. In questo racconto, egli ricorda alle persone che esse possiedono delle risorse delle quali non si rendono conto.”(Rosen S., a cura di, 1982).
2. L’esperienza vicaria, fornita dall’osservazione di modelli: vedere persone simili a noi che raggiungono i propri obiettivi con l’impegno e l’azione personale aumenta la convinzione di riuscire in situazioni analoghe.
3. La persuasione verbale: le persone convinte verbalmente di possedere determinate capacità per agire efficacemente, hanno più probabilità di attivare impegno migliore e di ottenere risultati positivi.
4. Gli stati fisiologici, affettivi ed emotivi sono elementi su cui le persone si basano per valutare le proprie capacità (es. sensazioni piacevoli e di benessere sperimentati in occasione del raggiungimento di precedenti obiettivi).
Altro strumento ultile ulilizzato nel Modello di intervento definito O.R.A è il protocollo EMDR di Sviluppo e Installazione di Risorse (RDI – Resource Developement and Installation) contribuisce, a fare un lavoro di sviluppo delle risorse occorrenti. Si lavora per un obiettivo futuro partendo dal “Qui e Ora” e attraverso la storia narrata dal soggetto si cerca di individuare ed enfatizzare le capacità e le competenze possedute; successivamente si procede con un lavoro di elaborazione con lo scopo di agevolare l’elaborazione dell’informazione e facilitare l’instaurarsi di cognizioni positive per poi tornare al presente più sicuri, più convinti, più determinati.
Si procede con un lavoro sul futuro per poter sperimentare di andare a vedersi nel raggiungimento dell’obiettivo in modo efficace, invitando la persona ad immaginare vividamente come potrebbe sperimentarsi nel futuro, in modo da permettere una simulazione della prestazione od obiettivo così che la persona si presenta all’evento “come se” fosse una cosa già sperimentata di riuscita.
L’utilizzo di eventuali tecniche di Ipnosi Eriksoniana contribuiscono a potenziare ulteriormente il lavoro di allenamento mentale in quanto facendo sperimentare uno scenario futuro vivido e multisensoriale, la persona si può sentire sicura, efficace e capace di eccellere nella sua prestazione.
L’Ipnosi Eriksoniana viene utilizzata nel momento di individuare le esperienze passate dove si è sperimentato di possedere le risorse occorrenti e nel momento di immaginare di affrontare la situazione impegnativa utilizzando la risorsa “installata”.
Ho utilizzato questo modello integrato con atleti di diverse discipline sportive, ottenendo dei riscontri positivi in quanto gli atleti raggiungevano una maggiore consapevolezza delle risorse, qualità, caratteristiche necessarie che gli occorrevano per affrontare la prestazione.
Ho potuto osservare anche che quando gli chiedevo di individuare esperienze passate di successo ne uscivano più sicuri delle proprie capacità, riuscivano a contattare le proprie sensazioni ed emozioni piacevoli collegate al riesame del successo e si sentivano pronti ad affrontare la prestazione imminente. Questa esperienza sulle risorse ha comportato un incremento dell’autoefficacia negli atleti.
Inoltre quando immaginano di affrontare la situazione impegnativa, affermano di riuscire pienamente nella loro prestazione, si può dire che gli atleti sperimentando già nella seduta la prestazione eccellente si sentono più sicuri di poterla affrontare con successo.
Questo metodo permette di lavorare con atleti ed altre persone che vogliono raggiungere i propri obiettivi in modo chiaro ed efficiente, integrando l’EMDR e l’IPNOSI che sono due approcci psicoterapeutici molto validi e potenti.

RIFERIMENTI
Bandura A.: Il senso di autoefficacia. Aspettative su di sé e azione. Erickson, Trento, 1996.
Foster S. & Lendl J.: Eye movement desensitization and reprocessing: Initial applications for enhancing performance in athletes. Journal of Applied Sport Psychology, 7 (Supplement), 63, 1999.
Lazarus A.: L’OCCHIO DELLA MENTE, Astrolabio, Roma, 1989.
Rosen S. (a cura di): La mia voce ti accompagnerà. Milton H. Erickson. Casa Editrice Astrolabio, 1982.
Simone M.: Psicologia dello sport e non solo, Aracne, Roma, 2011.

Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it

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