“Se desiderate compiere qualcosa nella realtà, innanzitutto
visualizzate voi stessi mentre riuscite a compierla.” (Lazarus A., 1989)
La mia intenzione è di presentare un
modello di intervento, per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, che
ho definito con l’acronimo O.R.A.: Obiettivi, Risorse ed Autoefficacia
L’idea è scaturita dall’integrazione di
aspetti della Psicologia dello Sport con tecniche della Psicoterapia della
Gestalt, il protocollo EMDR adattato alle prestazioni eccellenti e l’Ipnosi
Ericksoniana.
Gli aspetti della psicologia dello sport
che ho considerato di primaria importanza sono il goal setting (formulazione
degli obiettivi) e l’autoefficacia di Bandura.
Essendo io stesso un atleta ed avendo
avuto l’opportunità di fare un esperienza/stage di circa 4 mesi presso un
Centro Sportivo di atleti professionisti, ho potuto rendermi conto che è
importante un lavoro di definizione degli obiettivi sfidanti, chiari,
raggiungibili dal quale partire per individuare le risorse, qualità,
caratteristiche occorrenti da acquisire o potenziare per raggiungere tali
obiettivi.
L’obiettivo
deve essere ben formulato, visibile (immaginabile), possibile, sfidante, di mia
responsabilità, raggiungibile in un tempo prefissato (con scadenza),
identificabile in un risultato.
Fissare obiettivi limitati, raggiungibili e
progressivamente più ambiziosi è uno dei modi migliori per aumentare
l'autoefficacia dell'atleta.
Utilizzando
il modello O.R.A. si definisce chiaramente l’obiettivo temporale e le risorse
per raggiungerlo. E’ importante riuscire a vedersi con l’obiettivo raggiunto. Attraverso
l’ipnosi Ericksoniana ci si immagina avanti nel tempo con l’obiettivo
raggiunto: Come ti vedi avendo già raggiunto l’obiettivo? Dove? Con chi? Come
ti senti? Come è stato raggiungere l’obiettivo? Cosa hai fatto? Chi ti ha
aiutato? Quali sono state le tue risorse? Come hai iniziato? Da dove sei partito?
Quali difficoltà hai incontrato? Come le hai superate?
Si
lavora poi sull’autoefficacia personale attraverso la ricerca, attraverso
l’ipnosi Ericksoniana di passate prestazioni positive, di individuazione di
modelli di riferimento, di ricerca di feedback positivi da parte di altri.
Come
ha descritto Bandura nel suo libro “Il senso di autoefficacia. Aspettative su
di sé e azione”, le quattro fonti dell’autoefficacia sono:
1.
Esperienze precedenti di successo, di raggiungimento di precedenti
obiettivi; se si ha difficoltà ad individuarle si può invitare la persona a
tornare indietro nel tempo per esempio quando si è iniziato a camminare, non è
stato semplice, all’inizio non ci si riusciva, si cadeva ma con lo
sperimentare, con l’aiuto degli altri, con la persistenza ci si è riusciti e
quindi è stato un obiettivo raggiunto. Lo spiega Milton H. Erickson nel suo
libro “La mia voce ti accompagnerà”: “Con la descrizione dei
plausibili tentativi del bambino nel suo apprendere a stare in piedi e a
camminare, Erickson favorisce la regressione dell’ascoltatore a livello
infantile. …ricorda inoltre al paziente che imparare è o è stato difficile, ma
che imparerà, se persiste… Voi non sapete come avete imparato a stare in piedi,
ma possedete quell’informazione. Questo era uno dei più importanti principi di
Erickson: la fiducia che la persona possa trovare , nella propria storia
naturale, le risorse per superare il problema per il quale sta cercando aiuto.
In questo racconto, egli ricorda alle persone che esse possiedono delle risorse
delle quali non si rendono conto.”(Rosen S., a cura di, 1982).
2. L’esperienza vicaria, fornita
dall’osservazione di modelli: vedere persone simili a noi che
raggiungono i propri obiettivi con l’impegno e l’azione personale aumenta la
convinzione di riuscire in situazioni analoghe.
3. La persuasione verbale:
le persone convinte verbalmente di possedere determinate capacità per agire
efficacemente, hanno più probabilità di attivare impegno migliore e di ottenere
risultati positivi.
4. Gli stati fisiologici,
affettivi ed emotivi sono elementi su cui le persone si basano per
valutare le proprie capacità (es. sensazioni piacevoli e di benessere
sperimentati in occasione del raggiungimento di precedenti obiettivi).
Altro strumento ultile ulilizzato nel Modello
di intervento definito O.R.A è il protocollo EMDR di Sviluppo
e Installazione di Risorse (RDI – Resource Developement and Installation)
contribuisce, a fare un lavoro di sviluppo delle risorse occorrenti. Si lavora
per un obiettivo futuro partendo dal “Qui e Ora” e attraverso la storia narrata
dal soggetto si cerca di individuare ed enfatizzare le capacità e le competenze
possedute; successivamente si procede con un lavoro di elaborazione con lo
scopo di agevolare l’elaborazione dell’informazione e facilitare l’instaurarsi
di cognizioni positive per poi tornare al presente più sicuri, più convinti,
più determinati.
Si procede con un lavoro sul futuro per
poter sperimentare di andare a vedersi nel raggiungimento dell’obiettivo in
modo efficace, invitando la persona ad immaginare vividamente come potrebbe
sperimentarsi nel futuro, in modo da permettere una simulazione della
prestazione od obiettivo così che la persona si presenta all’evento “come se”
fosse una cosa già sperimentata di riuscita.
L’utilizzo di eventuali tecniche di
Ipnosi Eriksoniana contribuiscono a potenziare ulteriormente il lavoro di
allenamento mentale in quanto facendo sperimentare uno scenario futuro vivido e
multisensoriale, la persona si può sentire sicura, efficace e capace di
eccellere nella sua prestazione.
L’Ipnosi Eriksoniana viene utilizzata
nel momento di individuare le esperienze passate dove si è sperimentato di
possedere le risorse occorrenti e nel momento di immaginare di affrontare la
situazione impegnativa utilizzando la risorsa “installata”.
Ho utilizzato questo modello integrato
con atleti di diverse discipline sportive, ottenendo dei riscontri positivi in
quanto gli atleti raggiungevano una maggiore consapevolezza delle risorse,
qualità, caratteristiche necessarie che gli occorrevano per affrontare la
prestazione.
Ho potuto osservare anche che quando gli
chiedevo di individuare esperienze passate di successo ne uscivano più sicuri
delle proprie capacità, riuscivano a contattare le proprie sensazioni ed
emozioni piacevoli collegate al riesame del successo e si sentivano pronti ad
affrontare la prestazione imminente. Questa esperienza sulle risorse ha
comportato un incremento dell’autoefficacia negli atleti.
Inoltre quando immaginano di affrontare
la situazione impegnativa, affermano di riuscire pienamente nella loro
prestazione, si può dire che gli atleti sperimentando già nella seduta la
prestazione eccellente si sentono più sicuri di poterla affrontare con
successo.
Questo metodo permette di lavorare con
atleti ed altre persone che vogliono raggiungere i propri obiettivi in modo
chiaro ed efficiente, integrando l’EMDR e l’IPNOSI che sono due approcci psicoterapeutici
molto validi e potenti.
RIFERIMENTI
Bandura A.: Il senso di autoefficacia. Aspettative su di sé e azione. Erickson, Trento, 1996.
Foster S. & Lendl J.: Eye movement
desensitization and reprocessing: Initial applications for enhancing
performance in athletes. Journal of Applied Sport Psychology, 7
(Supplement), 63, 1999.
Lazarus
A.: L’OCCHIO DELLA MENTE,
Astrolabio, Roma, 1989.
Rosen S. (a cura
di): La mia voce ti accompagnerà. Milton H.
Erickson. Casa Editrice Astrolabio, 1982.
Simone M.: Psicologia
dello sport e non solo, Aracne, Roma, 2011.
Matteo SIMONE
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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