domenica 5 novembre 2017

Selfie & sport for everyone


Va bene qualsiasi motivo per fare sport, se non vuoi fare sport per non faticare, per non soffrire, fallo per metterti in posa, per far parte di un gruppo, per incontrare gente, per condividere gioia e fatica come i lunghissimi in vista della maratone o la partecipazione alle Ultramaratone o il pregata alla corri per il verde soprattutto quando sei in attenda e in ansia perché la tua guida ancora non arriva.
Ogni motivo va bene per essere coinvolto e per diventare protagonista nel mondo dello Sport, i benefici comunque sono tanti.

Patrick Kahoro, runner: La mia squadra ha un numero di scarpe limitate

Matteo SIMONE

Patrick Kahoro è un atleta del Kenya che racconta la vita degli amici runner che attraverso lo sport stanno lontano dalla droga e prevengono anche l’obesità. Ma per fare tutto ciò è importante avere almeno un paio di scarpe.
Di seguito Patrick racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Si ho vinto molti eventi in Kenya e paesi confinanti come la Tanzania, ho creduto in me stesso, vincere una gara in Kenya è molto molto duro e pertanto sento che sono un campione, vincere una gara in Kenya non è impossibile.

A Roma la Corsa dei Santi con Achilles International Rome, fidarsi e affidarsi

Matteo SIMONE
3804337230- 21163@tiscali.it

L’esperienza di guida con atleti con disabilità visiva, uniti con un laccetto per fidarsi e affidarsi, per sintonizzarsi sui passi dell’altro, per guidare, per sentire la propria e l’altrui fatica.

Gente altruista, gente che vuol fare un’esperienza insieme ad altri.
L’1 novembre si è corsa a Roma la Corsa dei Santi e riporto di seguito le impressioni di alcuni partecipanti non vedenti e ipovedenti.
Fabrizio: “Ringrazio tutti i partecipanti con cui ho condiviso la manifestazione questa mattina… Una bellissima atmosfera… A prescindere dai risultati… Ovviamente, ringrazio in particolar modo Zaira, la mia guida, grandissima!! Inoltre, un ringraziamento speciale a Maria che sacrificando la sua gara ci ha fatto da apri pista, Una collaborazione preziosissima… Oggi non era facile correre…

sabato 4 novembre 2017

Nicola Ciuffreda, ultrarunner: Gli obbiettivi si preparano mentalmente

Matteo SIMONE
3804337230- 21163@tiscali.it


La 100km del passatore, in particolare diventa un incontro di popoli, persone provenienti dal sud, centro e nord Italia, comprese le Isole e anche da altre parti del mondo. 

Lo sport fa sperimentare tante e diverse sensazioni ed emozioni, ti fa incontrare tanta gente, tanti amici di città e regioni diverse. Di seguito il mio ex amico di scuola Nicola, ora amico di corsa e camminate, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Come decidi obiettivi e strategie di gara: team, famiglia, amici, figure professionali?Gli obbiettivi si preparano mentalmente e parlandone con gli amici che hanno più esperienza.”

Bravo, si vede che Nicola ha letto alcuni miei libri e comunque frequenta gente più esperta per trarre lezioni importanti nell’affrontare gare particolarmente difficili. 

Nicola Ciuffreda: Nuove emozioni e sensazioni lungo le strade di una gara

Matteo Simone 
Psicologo, Psicoterapeuta

Gli ultramaratoneti non sono solamente i campioni che vincono gare estreme di lunga durata ma sono anche persone semplici che si avvicinano alla corsa o alla camminata e scoprono un mondo nuovo fatto di persone, percorsi, fatica, traguardi,

Ecco per esempio la testimonianza di un uomo semplice coinvolto nelle lunghe distanze un po’ per volta e appassionato ormai ai lunghi cammini.
Nicola Ciuffreda ha ha cominciato un po’ alla volta ad affacciarsi nel mondo degli ultramaratoneti: ”Il pensiero di esserci mi rafforza sempre quando c'è una buona occasione per fare una lunga distanza.

Nicola è di Manfredonia, una cittadina della provincia di Foggia situata alle porte del Gargano, una caratteristica città spalmata per lo più lungo la costa. Per Nicola essere ultramaratoneta significa: “Accettare una nuova sfida della lunga distanza, una scommessa con te stesso che, nonostante tutto quello che succede intorno a te nel mondo reale di tutti i giorni e nella vita, sei pronto a reagire e metterti in discussione a nuove emozioni e sensazioni che ti accompagnano lungo le strade di una gara.”

venerdì 3 novembre 2017

Palestra Sicura - Kit formativo/informativo rivolto ai giovani e agli sportivi


Se all’atleta non gli va di arrivare secondo dopo essere stato imbattibile per tanto tempo, per tanti anni, può riorganizzare la propria vita e fare altro per realizzarsi, può diventare commentatore sportivo, allenatore, dirigente.
Gli atleti resilienti sono meno propensi a fare uso di sostanze dopanti, ma di fronte a sconfitte e frustrazioni si mettono sotto con l’impegno, la tenacia, la forte motivazione e fanno in modo di riuscire nel loro intento o, comunque, se non riescono a tornare ai vertici possono considerare e valutare i propri limiti senza cercare di barare per superarli ed ottenere vittorie o prestazioni truccate.

Doping: contrasto, prevenzione e promozione della salute

Matteo SIMONE

Tutti gli Stati si propongono di combattere il fenomeno doping, anche se con mezzi diversi. In base alla Legge 376 per la “disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping”, entrata in vigore il 2 gennaio 2001, costituiscono doping la somministrazione o l’assunzione di farmaci o di sostanze farmacologicamente attive e l’adozione o la sottoposizione a pratiche terapeutiche, non giustificate da condizioni patologiche.
In uno studio condotto in West Virginia, la ragione riportata più frequentemente per l’uso di steroidi era di “migliorare l’aspetto - sembrare più grandi o migliori” (43%). Questa risposta era stata data il doppio di volte rispetto alla seconda risposta più comune che era “migliorare il rendimento sportivo” (22%). Questo dato, unito al fatto che il 36,8% degli utilizzatori di steroidi non praticavano alcuna attività sportiva, suggerisce che l’abuso di steroidi anabolizzanti si è diffuso nella popolazione adolescente generale e che ottenere un vantaggio nello sport non è la ragione dominante per gli adolescenti che usano questi aiuti.

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