domenica 14 ottobre 2018

Mary Moor: Correre è un po' come fare terapia

Sai di essere un ultra e come tale non ti arrendi ma combatti
Matteo Simone 


In Puglia crescono gli ultramaratoneti ed aumentano le gare di ultradistanza di corsa a piedi, aumentano anche le donne che si affacciano nel mondo delle ultramaratone. interessato al mondo degli ultramaratoneti, alcuni anni fa ho chiesto Maria Moramarco di rispondere a domande inerenti la pratica e la passione di questo sport.
Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta?Ho cominciato come tutti per passione con distanze brevi e a piccoli passi sono arrivata alle ultramaratone.”

Infatti osservando questo mondo sembra impossibile percorrere queste lunghissime distanze ma bisogna sapere che ci si arriva a piccoli passi, step by step, rispettando i propri tempi.
Cosa ti motiva ad essere ultramaratoneta?La sfida con me stessa ogni volta.”

sabato 13 ottobre 2018

Andrea Strano, basket: La gara della mia vita è stata la prima partita di campionato C2

Un sogno da realizzare sarebbe riuscire a schiacciare a canestro
Matteo SIMONE
3804337230- 21163@tiscali.it

Nella vita ci sono sempre scelte da fare, decisioni da prendere, cose da evitare o da rinunciare, incontri con persone, gruppi, società, sport, mondo del lavorare. 

E’ importante trovare un equilibrio, scegliere una direzione, impegnarsi con passione e determinazione con consapevolezza, autoefficacia e resilienza. 
Di seguito Andrea racconta la sua esperienza nello sport rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta?  Ho praticato 7 anni di atletica dai 7 anni fino ai 14, poi in seguito ho conosciuto il basket, sport che pratico tutt’oggi.” 
Chi contribuisce alla tua performance?Al giorno d’oggi mi autogestisco, prima di lavorare una società contribuiva alla mia performance.”

Importante nella vita cone nello sport essere sostenuti, supportati per essere più sereni e poter sperimentare sia benessere che performance.

Intervista doppia a due maratonete, Eleonora Bazzoni e Fabiola Desideri

Fabiola: “Sono seguita da anni dalla fortissima atleta Eleonora Bazzoni.”
Matteo Simone Psicologo, Psicoterapeuta
3804337230- 21163@tiscali.it

Lo sport permette di conoscere, approfondire, apprezzare, accettare la ciclicità della vita come le salite e le discese, la tristezza e la felicità, il pianto e il sorriso, la vittoria e la sconfitta.

Tutto ha un senso, tutto come arriva così passa, importante è l’esperienza che si fa e dalla quale si apprende sempre. Di seguito Eleonora e Fabiola raccontano la loro esperienza di maratonete rispondendo ad alcune mie domande.

venerdì 12 ottobre 2018

Alessandra Penna: Le amicizie più grandi sono tutte quelle nate con lo sport

Lo sport è aggregazione e divertimento non solo fatica e abnegazione!
Matteo SIMONE


A volte lo sport diventa quasi una droga, non se ne può fare a meno, sono notevoli i benefici che ne derivano, l’importante è scegliere quello che fa per te, cosa che non è tanto semplice, bisogna provare e riprovare fino a che si scopre in quale sport si può sperimentare benessere e performance. 

Di seguito racconta la sua storia sportiva, sogni e obiettivi.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Tutto è iniziato con il nuoto a livello agonistico a 6 anni, era un impegno quasi a tempo pieno, poi alle scuole medie il professore mi iniziò a portare alle corse campestri ed ai i giochi della gioventù riconoscendo in me delle qualità da mezzofondista. Mi dividevo tra la mattina a scuola con la corsa e il pomeriggio con gli allenamenti di nuoto, questo per i 3 anni di scuole medie poi all'inizio del liceo ho deciso di non correre più e concentrarmi solo nel nuoto. Ho nuotato fino a 21 anni, con tante soddisfazioni e traguardi raggiunti poi decisi di smettere e tornai a correre a 23 anni con gli allenamenti in pista e anche a gareggiare. Per il momento l’atletica leggera, è diventata quasi una droga, però non mi dispiacerebbe praticare il triathlon che anche il mio allenatore di nuoto mi consigliò di fare quando smisi.”

Intervista doppia a due runners: Fabiola Desiderio e Giulia d'Angelis

Giulia: Mi allena una campionessa Fabiola Desiderio che mi fa da guida

Lo sport rende felici e resilienti, condividendo fatica, gioie e dolori e apprendendo sempre dalla scuola dello sport. 

Un mondo affascinante, aggregante, amichevole quello dello sport fatto di incontri e confronti alla scoperta di se stessi e degli altri per evolvere incrementando consapevolezza, autoefficacia e resilienza e cercare di trasformare sogni in realtà. Di seguito Fabiola e Giulia raccontano la loro passione per lo sport rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport? Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?
Fabiola:Mi sento una comune sportiva, ho iniziato dalle scuole medie con l’atletica, praticavo gli 800 e 1500 in pista con ottimi risultati a livello regionale, poi ho smesso al terzo anno di ragioneria perché rimandata ad una materia, mio madre pensava che per correre trascuravo la scuola. Ho ripreso all'età di 38 anni facendo già da subito ottimo risultati, la mia vita ora è dedicata oltre che alla mia famiglia anche a questo sport che amo.”
Giulia: Mi sento una campionessa quando chiudo in bellezza un allenamento duro. Ho sempre fatto sport fin da quando ero piccola: nuoto, basket, pallamano, corsa.”

giovedì 11 ottobre 2018

Nazareno Niko Salpistis, ultrarunner: Ho capito che tutti possiamo essere resilienti

Dopo un lungo processo di trasformazione sono tornato a correre

Lo sport permette di mettersi in gioco, di provare, di sperimentare, di scegliere lo sport migliore per le nostre caratteristiche, qualità, capacità. Di seguito Nazareno racconta la sua esperienza di atleta resiliente rispondendo ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.

Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Si, è successo. Ma poi sono subito tornato con i piedi per terra. Ho vinto alcune gare, ho fatto qualche podio, anche abbastanza importante, ma la dimensione deve rimanere sempre quella di un appassionato di sport, un buon amatore, nulla di più.” 
Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva?Ho fatto parecchi sport, in primo luogo nuoto propedeutico e poi molto calcio (ahimè). La passione per l'atletica è nata alla superiori e l'ho coltivata assieme a quella per le mutidiscipline. Gli infortuni mi hanno tolto di mezzo per un bel po’, dopo una lunga parentesi di sola palestra e un po’ di rugby, dopo un lungo processo di trasformazione sono tornato a correre, precisamente ad inizio 2012.”

LO SPORT DELLE DONNE. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti


Nello sport non è importante solo la forza, la resistenza e i muscoli, ma è importante sviluppare anche la forza e la resistenza mentale che permettono di andare oltre, di consolidare lo stato di forma. Sempre più le donne stanno dimostrando di essere fortissime atlete e nelle gare di endurance competono anche con gli uomini con tanta grinta e forza, infatti è già successo che in gare considerate più dure d’Europa la vincitrice assoluta è stata una donna Americana. Anche le donne Italiane sono tanto forti e resistenti, donne che iniziando con piccoli passi riescono a battere anche il record maschile di scalinata di un edificio.

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