lunedì 21 dicembre 2020

Raffaele De Santis, calcio: Lottare fino alla fine per realizzare i propri sogni

 La fatica che però ci permette di arrivare a traguardi sempre più grandi

Matteo SIMONE

http://www.psicologiadellosport.net 

Lo sport insegna che per ottenere qualcosa nella vita bisogna lottare fino alla fine con impegno, determinazione, motivazione e credendoci fino alla fine.

Di seguito Raffaele racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.

Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica?Sin da piccolo sono stato attratto dallo sport. Ho praticato il nuoto, la scherma, il basket e in modo più impegnativo il futsal e successivamente il calcio”.

Cosa spinge le persone a fare sport? Desiderio, ispirazione, motivazione

Matteo SIMONE 21163@tiscali.it 

Le motivazioni a fare sport sono le più disparate: performance, benessere, non ingrassare, dimagrire, conoscere gente, fuggire da casa e dai problemi. 

Di seguito alcune testimonianze in risposta alla mia domanda: cosa spinge le persone a fare sport?
Lorenzo Berardinetti: “Desire, inspiration, motivation. (Desiderio, ispirazione, motivazione)”.
Italo Merolli: “Matteo a prescindere dalle funzioni che ha lo sport e sono tante, ciò che spinge le persone a praticarlo va sicuramente ricercato nell'aspetto motivazionale. E le motivazioni possono essere le più disparate”.
Carlo Spairani: “Il motivo opposto a quello che spinge le persone a stare sul divano...visioni diverse della vita”.

Criceteam: 5 donne, lavoratrici, madri, amiche con la passione della corsa

 Matteo SIMONE

380-4337230 - 21163@tiscali.it 

In genere si dice che dalle avversità nascono delle opportunità, si parla di crescita post traumatica, si dice che dalle sconfitte si traggono insegnamenti, insomma tutte parole di resilienza che soprattutto in questo lungo periodo di pandemia, confusione, incertezza, destabilizzazione aiutano a restare in piedi con la voglia di andare avanti mettendo un po’ da parte mete, obiettivi e sogni.

Una mano ce la danno le nostre amiche podiste cricete che si sono ritrovate per passioni comuni e affinità diventando un riferimento per tanti e tante che sembrano abbiano bisogno di sostengo e motivazione per non mollare.

domenica 20 dicembre 2020

Giancarlo Simeoli, vela: Devo allenare la mente, la pazienza e la resistenza

 Nella vela devi sempre ringraziare chi ti ci ha costretto nel praticarla!
Matteo SIMONE

Giancarlo Simeoli nel 1992 è stato arruolato al Centro Sportivo dell'AM come atleta ed ha partecipato a due campagne olimpiche sulla classe "49er" maschile. 

Principali risultati sportivi: 2018 Medaglia d'Argento Campionato Italiano per Club J70, 2010 Medaglia d'Argento Campionato Italiano Este24 e Medaglia d'Oro Campionato Mondiale CISM di vela, 2009 Medaglia d'Oro Campionato Italiano Este24, 2006 Medaglia Oro Mondiale Offshore a squadre, 2005 Medaglia Argento Europeo Sportboot Este24, 2004 Medaglia d'Oro Campionato  Italiano Este24, 2003 Medaglia  d'Oro Campionato  Italiano Minialtura Este24, 2001 Medaglia  Bronzo Campionato Mondiale Mumm30, 2000 Medaglia d' Argento Europeo Bénéteau25, 1995 Medaglia d'Oro  Campionato Italiano a Squadre J24.

giovedì 17 dicembre 2020

Sebastiano Borgogni, podista: Si può valere a prescindere dalle prestazioni

 A 48 anni ho ripreso a fare attività fisica perché volevo smettere di fumare 
Matteo Simone 

Si può fare sport non solo per vincere ma anche per stare bene in salute fisicamente e mentalmente, seguendo uno stile di vita salutare che allontana da ozi e vizi. 

Di seguito Sebastiano racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune domande di qualche anno fa. 

Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “No non mi sono mai sentito un campione ma sono rimasto più volte molto soddisfatto dalle mie prestazioni”. 

Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Ho iniziato a 15 anni a corricchiare per perdere peso, ero 20 kg oltre il mio peso normale, piano piano correre mi ha preso la mano e ho fatto campestri e gare su pista a carattere scolastico. Da 18 a 22 anni non ho fatto attività sportiva se non, sporadicamente, calcio e tennis. 

mercoledì 16 dicembre 2020

Lo sport rende felici, incrementa consapevolezza, sviluppa autoefficacia

 Matteo Simone 


Cosa spinge le persone a fare sport condividendo fatica, impegno ma anche sano divertimento? 

Semplice la risposta per chi lo sperimenta direttamente: lo sport rende felici, incrementa consapevolezza, sviluppa autoefficacia consolidando la fiducia in sé stessi di poter far qualcosa, di riuscire in qualcosa, inoltre lo sport incrementa la resilienza, si affrontano e si superano meglio i problemi, le crisi, le difficoltà. 

sabato 12 dicembre 2020

Domenico Anzini: Nel 1995 la 1^ maratona di Roma e non mi sono più fermato

Senatore maratone di Roma e Decano dei podisti abruzzesi 

Non c’è un’età per iniziare a fare sport e non c’è un’età per smettere di fare sport. Si fa sempre in tempo per iniziare sperimentando benessere, gioia, fatica e a volte anche performance centrando obiettivi e raggiungendo mete e traguardi considerati sfidanti, difficili ma non impossibili se c’è impegno, costanza, fiducia in sé e soprattutto se si è resilienti e pronti ad affrontare, gestire e superare crisi, fatica, sofferenza. 

Di seguito Domenico, che ho conosciuto al Parco di Tor Tre Teste, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 

Qual è stato il tuo percorso nello sport? “Il mio primo ricordo sportivo risale a quando avevo 12 anni e mi trovavo nel mio paese nativo abruzzese, Poggio Filippo di Tagliacozzo in provincia di L’Aquila. Volevo correre, con i grandi, 4 km durante la festa del paese. Allora mi accorsi che mi piaceva fare sport. Poi vuoto, rimasi nascosto fino al 25.mo anno di età. Fu a quell’età che cominciai a correre con i dilettanti del ciclismo (Gori Ruschena) fino al 31.mo anno di età. Ebbi tanti buoni piazzamenti e premi. Dal campionato italiano, da Sedrina, paese di Gimondi a Cassano Ionico in Calabria, ebbi tanti premi e vaglia che mi arrivavano a casa. Mi piazzai 13.mo assoluto ai campionati italiani vicino Bergamo. Altro vuoto fino al 54.mo anno di età, anche se giocavo regolarmente a calcetto e a ping pong e non ho mai abbandonato la bicicletta, neanche ora. A 54 anni grazie a mio cugino comincio a fare questo nuovo sport. Nel 1995 la prima maratona di Roma e non mi sono più fermato, ho partecipato a tutte in qualsiasi condizione”. 

 

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