domenica 20 dicembre 2020

Giancarlo Simeoli, vela: Devo allenare la mente, la pazienza e la resistenza

 Nella vela devi sempre ringraziare chi ti ci ha costretto nel praticarla!
Matteo SIMONE

Giancarlo Simeoli nel 1992 è stato arruolato al Centro Sportivo dell'AM come atleta ed ha partecipato a due campagne olimpiche sulla classe "49er" maschile. 

Principali risultati sportivi: 2018 Medaglia d'Argento Campionato Italiano per Club J70, 2010 Medaglia d'Argento Campionato Italiano Este24 e Medaglia d'Oro Campionato Mondiale CISM di vela, 2009 Medaglia d'Oro Campionato Italiano Este24, 2006 Medaglia Oro Mondiale Offshore a squadre, 2005 Medaglia Argento Europeo Sportboot Este24, 2004 Medaglia d'Oro Campionato  Italiano Este24, 2003 Medaglia  d'Oro Campionato  Italiano Minialtura Este24, 2001 Medaglia  Bronzo Campionato Mondiale Mumm30, 2000 Medaglia d' Argento Europeo Bénéteau25, 1995 Medaglia d'Oro  Campionato Italiano a Squadre J24.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Giancarlo attraverso risposte ad alcune mie domande di alcuni anni fa.
Nel tuo sport quali sono le difficoltà? A cosa devi prestare attenzione?Nel mio sport le difficoltà sono di natura finanziaria, umana, ambientale. Devo prestare attenzione a non cadere in acqua”.
Quali abilità bisogna allenare?Devo allenare la mente, la pazienza e la resistenza alle privazioni di benessere fisico: sonno, cibo, disidratazione. Bisogna conoscere bene la matematica, fisica, chimica, meteorologia, le lingue. Conoscere tecniche lavorative di laminazioni con materiali tipo carbonio e kevlar.  Bisogna conoscere il funzionamento di un'azienda e la sua burocrazia. Bisogna avere conoscenze di psicologia di gruppo e dinamiche dei soggetti. Conoscenze di medicina e pronto soccorso. Conoscere Normative e legislazioni, saper far funzionare apparati radio e satellitari. Meccanica - idraulica - elettrica. E bisogna soprattutto stare molte ore in mare, con conseguente traumi connessi a umidità e carichi di peso eccessivi”.

Ecco perché campioni non significa avere solo talento ma anche impegnarsi costantemente, documentarsi, apprendere, studiare, saper stare con gli altri, imparare nozioni e sviluppare capacità fisiche, tecniche, strategiche, psicologiche.
Cosa mangi prima, durante e dopo una gara?Non ho un'alimentazione controllata, vario molto e con ritmo (purtroppo) piuttosto discontinuo molte volte le condizioni meteo non permettono di nutrirsi se non con liofilizzati”.

Tanti gli aspetti da considerare e coltivare per sperimentare benessere e performance nello sport, bisogna conoscersi bene e capire cosa è meglio per se stessi e l’esperienza insegna sempre a far meglio e a star meglio.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a non concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale?Non mi sono mai ritirato e non ho mai pensato che fossero le condizioni fisiche ma quelle mentali per fare una brutta prestazione sportiva”.

È importante prepararsi e allenarsi bene sia fisicamente che mentalmente per affrontare situazioni, allenamenti, gare dove bisogna essere presenti non solo fisicamente ma anche mentalmente focalizzati in quel momento per quell’obiettivo ritenuto più o meno importante, più o meno difficile, sfidante ma non impossibile, con grande fiducia e consapevolezza.
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? Una chiave essenziale per continuare ad avere risultati nel mio sport è di: avere molta voglia nel continuare a praticarlo”.

Quando lo sport che si pratica diventa un lavoro è importante avere sempre alta la passione e la motivazione per far sì che la fatica e le sofferenze non hanno un peso determinante ma è la riuscita e la soddisfazione finale che ripaga di tutto e diventa il motore per continuare a mettersi in gioco.
Cosa e chi hanno contribuito nello sport al tuo benessere e/o performance?La mia famiglia e la mia ragazza, e devo dire che purtroppo non ho mai avuto le risorse per pagarmi un allenatore personale”. 
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport?I miei genitori non comprendono molto bene questo sport, ma hanno fatto molto perché potessi praticarlo e i miei amici pensano che sia tutto sole/mare”. 

Dietro l’atleta è preferibile e a volte essenziale e necessario avere persone, familiari, amici che sostengono e supportano e soprattutto professionisti che seguono, consigliano, insegnano.
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle?Non ne ricordo una in particolare ma ho perfettamente ricordo delle volte dove ho avuto paura di perdere barca + equipaggio e invece tutto è andato per il meglio”. 

A volte le cose non vanno per il meglio, soprattutto quando si tratta di governare una barca e possono capitare avversità climatiche non prevedibile, bisogna cavalcare con resilienza l’onda del cambiamento con prontezza, fiducia e resilienza, per mettere al riparo se stessi, il mezzo ma soprattutto gli amici d’avventura.
Quale esperienza ti dà la sicurezza che ce la puoi fare nello sport o nella vita?
Mi danno sicurezza: i personali risultati raggiunti nelle regate e la loro continua crescita, ma soprattutto anche la responsabilità della direzione sportiva della sezione sport acquatici e di 9 atleti, che hanno raggiunto risultati inimmaginabili: dalle olimpiadi, ad un'immagine di eccellenza consegnata alla forza armata AM e fino alle regate di altura in oceano, creando un rapporto consolidato e di fiducia tra l'alta finanza e il popolo italiano”. 

Lo sport praticato con passione e dedizione può diventare una grande opportunità di crescita e sviluppo personale ma soprattutto di squadra e gruppo di appartenenza ricevendo benefici e plausi individuali e soprattutto di gruppo.
Hai rischiato di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliare il doping?In questo sporto il caso di doping è molto raro. Nella vela il doping più forte è di viverla con grinta”.
Quali meccanismi psicologici ritieni ti abbiano aiutano nello sport?Mi ha molto aiutato essere esortato nel non fallire la prestazione”.

Bisogna trovare un sano equilibrio tra lo staff dell’atleta che a volte invitano l’atleta a impegnarsi per avere risultati eccellenti e a volte mettono troppo pressioni, sta all’atleta avere una forte e consolidata personalità per sentirsi sicuro delle proprie risorse, capacità, caratteristiche qualità per potersi esprime al meglio serenamente.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Al centro sportivo veniva organizzata una regolare gara di pallone con il personale dell'aeroporto, ma il pallone accidentalmente cade in acqua e la timida brezza del lago di Bracciano allontana il pallone dalla riva. Non Sapendo cosa fare, vengono chiamati i ragazzi della vela che armano una barca e vanno a prendere il pallone con un'andatura di poppa. Per ritornare salgono invece con un'andatura di bolina zigzagando in direzione della riva che a quel punto vedeva tutti i militari schierati in attesa di riprendere impazientemente la partita, il comandante del tutto impettito a capo dello schieramento urlava perentoriamente ai due ragazzi in barca e mimando con gesti la frase: ‘che fate? Perché andate di qua e di là!! Venite qua diritti”. 

Interessanti alcuni aneddoti che diventano un’opportunità per conoscersi meglio, per stemperare tensioni, per sperimentarsi gruppo mettendo da parte ogni protagonismo.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica?Ho scoperto che mi serve per tenere allenata la mente”.
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare?Qualche volta sono stato costretto ma normalmente cerco di non superarlo”.

Certo, con il limite non si scherza, è importante la sfida, osare ma senza esagerare, apprendendo sempre dall’esperienza che stimola e fa sentire vivi, capaci, efficienti.
Cosa hai sperimentato nello sport (allenamento, pre-gara, gara, post-gara?Non ho mai sperimentato tecniche particolari, ho cercato di apprendere studiando dai miei avversari e di concentrarmi sulla sensazione di giusto o sbagliato”.
Quali sono i tuoi pensieri in gara? "Cerco di non pensare quando sono in competizione è molto distraente”.

In gara a volte è importante farsi trasportare dal proprio intuito cercando di entrare nel flow dove tutto fila liscio quasi come si fosse in trance, facendo bene senza accorgersi grazie alla elevata fiducia in sé, l’esperienza, la serenità, la consapevolezza di sé.
La tua gara più difficile?La regata si chiama ‘Sydney to Hobart’ ed è stata piuttosto dura, stare al timone in mezzo ad un mare in tempesta e per diversi giorni, con un ottimo posto in classifica da difendere, il freddo dell'artico e 26 persone impegnate a domare in armonia un maxi yacht di 80 piedi tra le onde gigantesche del Mar di Tasmania”. 

Quando si esce fuori da situazioni difficili ci si rende conto di quello che si è riusciti a fare insieme, attenti e concentrati nella situazione difficile e sfidante, con l’obiettivo di restare sani e salvi ma allo stesso tempo cercare di esprimersi al meglio per ottenere il meglio da ognuno dell’equipaggio con la consapevolezza che più dura è la lotta e più glorioso è il trionfo.
Potrebbe essere utile lo psicologo dello sport? Più che utile la figura dello psicologo lo trovò un elemento essenziale per la formazione di un risultato sportivo”.
Quale messaggio vuoi rivolgere ai ragazzi per farli avvicinare a questo sport?Nella vela devi sempre ringraziare chi ti ci ha costretto nel praticarla!”.
Prossimi obiettivi a breve, medio e lungo termine? Sogni da realizzare?Sogno di poter avere la fiducia e i mezzi per portare l'Italia a navigare in oceano. Spero di poter contribuire attivamente nel risolvere storiche problematiche nello sport militare e di trovarmi un aiuto al lavoro alla direzione sportiva AM. Infine di chiudere il calendario regate con ottimi risultati sportivi e di acquistare una nuova imbarcazione”.

Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
21163@tiscali.it +393804337230

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