La maratona è l’esperienza che ogni
atleta dovrebbe provare una volta nella vita
Matteo SIMONE
La maratona è un’esperienza superiore che contempla il riuscire a portare a termine un’impresa dopo un adeguato periodo di allenamento e in considerazione che in gara si può incontrare il cosiddetto muro del maratoneta dopo un trentina di chilometri.
Oggi si parla
tanto di crisi e avversità, e sia nello sport che nella vita bisogna in ogni
caso continuare a non mollare e cercare di continuare a inseguire i propri sogni
come dice il famoso maratoneta romano Luca Parisi che di seguito risponde ad alcune mie domande, lui
che ha un personale di 2h18’02” in maratona.
Cosa
toglie e cosa dà la maratona? “La maratona è l’esperienza che ogni atleta dovrebbe provare una volta nella
vita, anche chi si cimenta in distanze più brevi, come le dieci o le mezze
maratone. Racchiude in sé, e nel percorso di avvicinamento che si fa per
prepararla, l’essenza della vita stessa, con i suoi momenti felici, piuttosto
che delle fasi di difficoltà.
La
maratona è qualcosa che bisogna provare, per avere modo di guardarsi da una
prospettiva diversa, che non è uno specchio con l'immagine riflessa ma è ciò
che ti permette di osservarti dall’interno e ti mostra nello stesso istante i
tuoi punti di forza, le tue debolezze e soprattutto fin dove sei disposto a
rischiare per arrivare fino in fondo”.
In effetti la maratona diventa un
viaggio fatto di momenti felici e tristi, fatiche e gioie, soddisfazioni e
dubbi, si incontra se stesso che cerca di andare sempre avanti il più veloce
possibile ma gestendo le energie fisiche e mentali fino al traguardo.
Gli allenamenti più importanti e decisivi per un maratoneta?
“L’approccio alla maratona deve avvenire
in maniera del tutto naturale, senza forzare i tempi, non bisogna cioè avere
fretta di correre subito questa distanza così impegnativa. Consiglio di
praticare la corsa già da almeno un paio di anni, e aver quindi consolidato le
proprie esperienze in distanze come le dieci km e le mezze maratone, in modo da
arrivare alla distanza regina di 42,195km con un bagaglio di chilometraggio
considerevole, che ci permetta di affrontare questa gara nel migliore dei modi.
La distanza di maratona per le sue caratteristiche, richiede un tipo di
preparazione che differisce totalmente da tutte le altre distanze più
brevi.
Per correre con successo una
maratona è importante svolgere periodicamente delle uscite di distanza uguale o
superiore ai trenta km. Ciò crea degli adattamenti nel nostro organismo davvero
importanti per correre la maratona. Insegnando al nostro organismo non solo a
produrre energia anche in condizioni di esaurimento energetico, attraverso una
miscela di glicogeno e grassi, (giacché le nostre riserve di glicogeno tendono
inesorabilmente a ridursi drasticamente in prossimità dei trenta km), le
esperienze generate da questa tipologia di allenamento, ci abitueranno anche da
un punto di vista psicologico a ciò che incontreremo negli ultimi km della
maratona, aiutandoci a superare eventuali momenti di crisi propri di questa
distanza, che non bisogna assolutamente sottovalutare”.
La maratona non si può improvvisare
altrimenti si rischia di avere danni fisici ma anche esperienze quasi
traumatiche che possono incrinare l’autoefficacia. E’ consigliabile arrivarci
gradualmente, come dice Luca, simulando non tutta la gara ma una gran parte di
essa, dove si può incontrare la crisi, la stanchezza, e provare anche
l’abbigliamento adatto, l’integrazione ideale. Adattarsi gradualmente alla
distanza della maratona.
Cosa
consigli a chi predilige il divano? “A chi predilige il divano dico che la vita è una sola e non vale la
pena di sprecarla così. Il divano sarà anche comodo e magari ci si beve e
mangia un pacchetto di patatine con una birra, guardando lo smartphone o la
televisione, dopo aver lavorato durante la giornata, è ci può stare, ma non
dovrebbe costituire una abitudine consolidata! Ci sta un mondo là fuori da
scoprire anche attraverso lo sport, non necessariamente attraverso la corsa.
Per iniziare bastano poche e semplici azioni che sono; la prima di fare una
visita di idoneità da un medico sportivo per accertarsi delle condizioni di
salute, in secondo luogo di rivolgersi a un tecnico qualificato per svolgere la
pratica sportiva che preferisce. Personalmente ho cambiato tanti sport prima di
passare definitivamente alla corsa. Sé non si vuole praticare sport a livello
agonistico, perché non andare a camminare o correre per fatti propri? Nessuno
lo vieta! Bastano un buon paio di scarpe e l’abbigliamento idoneo anche al
periodo dell’anno. Fare sport anche solo per stare in armonia con sé stessi,
senza la ricerca della competizione, può essere una validissima alternativa e
il fisico e la psiche ne guadagneranno sicuramente in salute e non molto tempo
dopo odierete stare seduti sul divano!”.
Concordo con Luca, il divano è comodo
per un congruo periodo ma forse sarebbe meglio allontanarsi per vedere cosa c’è
oltre, non solo corsa, non solo sport, ma anche altre opportunità per capire
cosa significa vivere ogni giorno cercando mete, avventure, sfide che stimolano
e aiutano a sentire il proprio corpo.
Da
qui a 1 anno cosa ci dobbiamo aspettare da te?
“Il 2020 come già ho avuto modo di dire
anche in altre occasioni è stato un anno particolare a causa della pandemia, e ha
visto alterare e compromettere tutti i piani previsti, come correre la maratona
di Roma e quella di Londra. Ci si è messo anche qualche imprevisto, ma con
rinnovato entusiasmo di mettermi continuamente in gioco mi sono posto la sfida
di riuscire nei prossimi mesi di arrivare a correre la maratona nel tempo di
2h16’ che ciò avvenga da solo, piuttosto che in una maratona vera. Certo sarebbe
meglio poter correre come facevamo prima, svolgere quindi una maratona
ufficiale, ma in questo momento storico non bisogna arrendersi e continuare a
inseguire i propri sogni nella speranza chissà, che un giorno torneremo alla
normalità. In questo periodo sto evitando di svolgere i miei allenamenti in
pista, prediligendo soprattutto l’allenamento in contesti naturali e mediante
l’ausilio del Fartlek, un mezzo di allenamento che usava il grande Emil
Zatopek, è a lui che mi sto ispirando per pianificare la prossima maratona!
Chicca è d’accordo con me e mi incentiva a fare sempre meglio, ricordandomi di
non esagerare mai tra un allenamento e un altro, perché è l’insieme di mesi e
mesi di lavoro che daranno il risultato finale non il singolo allenamento.
Questo ultimo concetto ogni tanto me lo dimentico ma ci sta lei a riportarmi
sulla giusta strada! Vediamo dove ci porterà il metodo Zatopek. Un saluto a tutti e buone feste”.
Luca è un ricercatore di metodi e
opportunità di allenamento per portare al massimo la sua forma fisica e mentale
cercando di abbassare sempre i suoi personali e competere ad altissimi livelli
e ha al suo fianco la sua supporter di fiducia che è allo stesso tempo atleta e
sostenitrice del grande Luca.
Un’intervista
a Luca è riportata nel libro “Il piacere di correre oltre di Matteo
Simone.
Editore:
Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere.
Data
di Pubblicazione: novembre 2022.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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