La nostra squadra è nata anche grazie a Michele
Spagnuolo di Manfredonia
Matteo SIMONE
C’è sempre la possibilità di mettersi in cammino da soli o in compagnia, allontanandosi da divani, tavole e zone di confort.
Ruggiero Graniero ha messo su una grande squadra che cammina in giro
per la Puglia e per l’Italia, coinvolgendo gente a seguirlo, a mettersi in
movimento, a seguire le sue orme.
Se vuoi camminare cerca gli “Amici del
Cammino di Barletta” per far parte di un grande gruppo sempre in movimento
felici, determinati e resilienti.
Cosa
ti spinge a fare sport e a far camminare le persone?
“Lo sport è una passione che porto dentro
da moltissimi anni e come tutte le passioni le coltivo cercando il meglio che
mi possono offrire. Far camminare le persone mi gratifica soprattutto quando osservo
i loro volti stupiti dinnanzi a uno spettacolo della natura oppure quando
scoprono posti nuovi”.
Sperimenti
più benessere o performance? In che modo? “Per i dilettanti come me lo sport è
benessere, le performance sono fatte per gli atleti professionisti”.
Ruggiero è un atleta che corre e
cammina, partecipa a gare di corsa,
maratone e ultramaratone ma la sua vera specificità è organizzare eventi
di cammino, di aggregazione per trasportare gente in giro per monti, parchi,
castelli, posti naturali per stupirsi di quello che riescono a fare insieme e di
quello che ottengono in termini di salute fisica e psicologica.
Cosa
hai scoperto di chi ti circonda nello sport? “Ho scoperto che tanta gente ha bisogno di
fare attività perché ne è motivo di Vita”.
Cosa
stai raccogliendo nello sport e nel cammino? “Tanta umiltà nel saper ascoltare le persone
e soprattutto nel sapermi rapportare con tutti”.
Prossimi
obiettivi? Sogni realizzati? “Il mio obbiettivo resta sempre il raduno dei camminatori nella mia
città. Il sogno realizzato è stato quello di aver formato un gruppo di
persone che si stimano e si rispettano e soprattutto si cercano. Questi siamo
noi”.
Per mettere in movimento tante persone
bisogna saperci fare, dare l’esempio, mostrare come e cosa fare per avanzare
chilometro dopo chilometro cercando di arrivare a destinazione godendo ciò che
si è riusciti a fare e ottenere insieme.
Un
messaggio per avvicinare gli adulti allo sport e al cammino?
“Fate sport non importa quale ma fate
qualcosa. La natura ha sempre qualcosa da offrivi senza volere nulla in cambio”.
Una
parola o una frase che ti aiuta reclutare camminatori?
“Venite a camminare perché vi attendono
esperienze che sicuramente porterete sempre nel vostro cuore”.
Ce
la puoi fare ancora a coinvolgere sempre più gente nel cammino? Come?
“Certo che posso, la gente ha bisogno di
scoprire sempre posti nuovi e soprattutto ha bisogno di confrontarsi con altre
persone. Io cerco sempre di proporre qualcosa di nuovo e di solito funzione
sempre”.
Sempre allettanti e stimolanti sono le
idee e le proposte di Ruggiero rivolte a persone di ogni età e con ogni modalità
per mettersi in cammino all’alba, al tramonto, di sera, in giro per la città o
per sentieri naturali di montagna.
Familiari
e amici ti incitano a continuare o ti ostacolano? “Nello sport ho sempre deciso da solo e molte
volte ho fatto scelte che mi hanno messo in contrasto con i familiari”.
Lo sport è come un orto da coltivare che
permette di rilassarsi, sperimentare benessere e ottenere frutti con le cure
adeguate.
Un
episodio divertente, curioso, triste, bizzarro nel tuo sport e cammini?
“Un episodio divertente è stato quando un
mio amico alla conclusione della una mezza maratona di Monopoli mi è venuto a
prendere con il cellulare acceso facendo un video troppo bello, quello curioso
è stato quello di aver partecipato alla mia prima 6 ore ad Ascoli Satriano su
un percorso di 850mt. Non avendo fatto mai 6 ore mi sembrava troppo strano
girare per molto tempo su un circuito così piccolo.
Un episodio triste, ricordo
quando a 50 metri dal traguardo (Sorrento Amalfi 32km) un crampo mi ha
costretto a restare per terra per 15 minuti rinunciando così a un record
personale. Bizzarro è stato fare la maratona di Roma insieme al mio amico
Eligio Lomuscio, un’esperienza unica che mi ha fatto riscuotere in parte gli
applausi destinati al Grande Senatore di Roma. Nei miei cammini le emozioni si susseguono
ogni istante e ci vorrebbe un giorno per raccontarle tutte”.
Lo sport permette di fare esperienze
ricche e intense, soprattutto le gare di ultramaratone o i lunghi cammini dove
c’è da trascorrere tanto tempo in movimento insieme o da soli.
Ritieni
utile lo psicologo nel coinvolgere le persone a fare sport o a camminare?
“Il sostegno dello psicologo è
importantissimo perché molta gente pensa di non farcela sottovalutando le
proprie qualità, che molte volte sono nascoste. Solo un professionista come lo
psicologo può riuscire a tirarle fuori”.
Ti
senti un riferimento per le istituzioni locali?
“Al momento no, penso che devo crescere
ancora e acquisire tantissima esperienza ancora”.
In effetti bisogna che si alleino atleti
che coinvolgono gente a fare sport, psicologi che stimolano e motivano, medici
che consigliano e invitano, per fare dello sport una terapia benefica senza
effetti collaterali, a costi ridotti.
L’evento
sportivo o il cammino dove hai sperimentato le emozioni più belle?
“L’evento sportivo, è stato l’arrivo al
traguardo della 100km del passatore nel 2013, mentre il cammino che mi ha
emozionato di più è stato il pellegrinaggio a piedi da Barletta alla Basilica
Santuario della Madonna dell’Incoronata 77km di emozioni ineguagliabili”.
Tante cose in comune con Ruggiero, la
voglia di stare in movimento camminando o correndo la partecipazione alla
maratona di Roma e al Passatore del 2013 c’ero anch’io, l’amicizia con Eligo
Lomuscio, esperienze intense che danno gioia nonostante la fatica.
La
tua situazione sportiva o il cammino più difficile?
“La situazione sportiva più difficile è
stata quando mi sono operato al ginocchio, costringendomi ad un lungo stop
sportivo, il cammino più difficile è stato quello iniziato da Manfredonia,
passando da Monte Sant’Angelo e attraversando il Sentiero del Pellegrino fino
ad arrivare a Vieste”.
Come
ti rapporti alle crisi, sconfitte, infortuni, COVID?
“Lo sport t’insegna che devi saper
attendere e non dare mai nulla per scontato. Dipende sempre dalla nostra
saggezza ed esperienza nell’affrontare tutte le situazioni”.
Concordo con Ruggiero, in effetti le
corse di lunga distanza e i lunghi cammini insegnano a non pensare troppo
all’arrivo ma godersi il lungo viaggio passo dopo passo, chilometro dopo
chilometro, ora dopo ora, ristoro dopo ristoro, bisogna essere pazienti,
tolleranti e tanto resilienti per non mollare.
Come
ti vedi a 70 anni? “Innanzi
tutto spero di arrivarci, per il momento l’anno prossimo se Dio vorrà
taglieremo il traguardo dei 50 poi semmai inizieremo a pensare eventualmente
come si prospetterà il traguardo dei 60”.
Come
hai costruito la tua squadra? “Io non ho una squadra poiché ogni persona deve sentirsi libera e non legata
a nessuno. La nostra squadra è nata anche grazie ad una persona che mi ha molto
stimolato nella sua realizzazione.
Parlo di Michele Spagnuolo di Manfredonia
grande camminatore e soprattutto grande Amico, grazie a lui ho conosciuto
tantissima bella gente che mi stima e mi apprezza per la persona che sono.
Manfredonia comunque è stata la città trampolino che mi ha lanciato nel mondo
del Cammino”.
Grande umiltà da parte di Ruggiero per i
ringraziamenti al precursore del cammino, l’ultramaratoneta e ultracamminatore
Michele Spagnuolo per aver coinvolto e trascinato tante persone al cammino ed
essere stato da modello per tanti altri gruppi di cammino e di escursioni nella
stessa città di Manfredonia ma anche fuori provincia.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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