Lo sport ti insegna a vivere e a
migliorare in tutte le situazioni di vita
Matteo Simone
Il triathlon è uno sport interessante ma faticoso, bisogna combinare tre discipline sportive che prevedono un approccio diverso alla gara con un abbigliamento che vada bene per tutte e tre le gare: nuoto, bici e corsa a eccezione del full Ironan dove ci si può cambiare e usare la muta per il nuoto di 3,8km, un body abbastanza imbottito per la bici dove si tratta di precorrere 180km in bici e per la maratona di 42,195km ci si può cambiare anche in pantaloncini e canotta.
Di seguito l’esperienza di Giorgio attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual
è stata la gara della dove hai sperimentato le emozioni più belle? “70.3 Turchia 2017.”
La gara più difficile? “70.3 Forte Village Sardegna in quanto avevo spinto troppo in bici.”
Un episodio curioso o divertente della tua
attività sportiva? “Al Forte Village
quando camminavo barcollando senza riuscire a stare dritto.”
Il 70.3 è il mezzo Ironman e consiste in 1,9km di nuoto, 90km di bici e la mezza maratona di 21,97km. Le gare permettono di viaggiare in giro per il mondo e l’atleta approfitta a vivere l’esperienza intensa di gara non solo dal punto di vista della fatica e della riuscita a fine gara ma anche il contesto al di fuori dell’Italia come può essere per esempio la Turchia facendo sport e vacanza le emozioni sono intense.
Il 70.3 è il mezzo Ironman e consiste in 1,9km di nuoto, 90km di bici e la mezza maratona di 21,97km. Le gare permettono di viaggiare in giro per il mondo e l’atleta approfitta a vivere l’esperienza intensa di gara non solo dal punto di vista della fatica e della riuscita a fine gara ma anche il contesto al di fuori dell’Italia come può essere per esempio la Turchia facendo sport e vacanza le emozioni sono intense.
Posso
capire Giorgio quando dice che gli è capitato di barcollare e questa è l’esperienza
che si può capitare agli atleti che si spingono al limite delle loro
possibilità perché quando si tratta di gareggiare si dà il massimo delle proprie
forze fisiche e mentali, si cerca di andare al massimo, di fare la miglior
prestazione soprattutto quando si tratta di full
ironman o mezzo ironman.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport:
pre-gara, in gara, post-gara? “Tensione,
paura, noia, gioia, euforia. Le prime due nel pre-gara, la noia nella gara
quando hai ancora tanti km da fare e devi rimanere concentrato ma nello stesso
tempo se le cose vanno bene divertimento, le ultime due nel dopo gara.”
Lo sport a volte è molto denso e intenso,
soprattutto nel triathlon per la molteplicità delle situazioni in cui si viene
a far fronte. Tutto ciò comporta tante sensazioni ed emozioni dall’attesa per
lo start alla gara vera e propria dove si fatica e si avanza verso la meta con
pensieri e dubbi ma con la consapevolezza che ci si è allenati e quindi si deve
fare del proprio meglio.
Quali sono le
difficoltà e i rischi nel tuo sport? A cosa devi prestare attenzione? “Le difficoltà sono date dalle condizioni
climatiche e atmosferiche… La parte più pericolosa è la bici. Devo prestare
attenzione alla strada e agli altri.”
Si tratta di affrontare prima la prova in
acqua e si può trovare un mare mosso e con corrente e l’atleta deve superare la
prova arrivando a destinazione e cercando di fare del proprio meglio
considerando che ha anche degli avversari da contrastare e poi bisogna
continuare sulla bici facendo le transizioni nel più breve tempo possibile e
correttamente per non rischiare squalifiche per terminare di corsa fino al
traguardo.
Come superi eventuali crisi,
sconfitte, infortuni? “Penso che
riuscirò a rialzarmi come ho fatto altre volte… Senza le sconfitte non si
costruisce nessuna vittoria. Penso solo a non mollare e a fare di tutto per
rialzarmi.”
Il triatleta è consapevole della
molteplicità dei problemi di diversa natura che può avere affrontando le
diverse discipline, sa che possono capitare impedimenti che lo costringono a
fermarsi come una caduta dalla bici o il non superare un cancello di tempo
previsto per problemi vari anche perché si ha a che fare con un mezzo come la
bici che a volte può fare capricci o comunque si può essere distratti o trovare
condizioni meteo avverse e quindi l’atleta non può che rialzarsi ogni volta
altrimenti cambia sport.
Un messaggio
rivolto ai ragazzi per farli avvicinare allo sport? “Lo sport ti insegna a vivere e a migliorare in tutte le situazioni di vita.”
Proprio per le diverse difficoltà che l’atleta
incontra ma continua sempre nel suo percorso di approfondimento di conoscenza
di se stesso che lo sport può essere considerato una scuola pratica di vita, insegna
a stare al mondo in ogni caso e a ogni condizione cercando di trovare sempre
una soluzione pratica per non mollare ma per andare avanti con determinazione.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping?
Un tuo messaggio per sconsigliarne l’uso? “I prodotti dopanti se vuoi li trovi su internet… Quando correvo da élite
nel ciclismo tutti sapevano chi o meno ne faceva uso… A me non è mai
interessato perché mi hanno sempre spaventato gli effetti collaterali…
Doparsi molto spesso vuol dire autodistruggersi… Non critico chi lo usa
perché ognuno è libero di fare ciò che vuole… A me se uno si dopa non fa
nessun torto… Contento lui contenti tutti.”
Purtroppo ci sono atleti che ci cascano nel
problema doping per avere una personalità fragile o per essere spinti da
qualcuno, è un problema molto serio che ammazza prima di tutto l’atleta ma
anche lo sport, il doping diventa un cancro per lo sport da debellare.
Familiari e amici cosa dicono del tuo
sport? “Dicono che è uno sport
durissimo e spesso ti prendono per pazzo.”
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport? “Ho scoperto che con l’allenamento, la
costanza e la gradualità puoi raggiungere obiettivi che magari prima sembravano
impossibili… Basta avere calma e pazienza.”
Per chi è al di fuori del mondo dello
sport e soprattutto al di fuori del triathlon può pensare che è qualcosa di
veramente arduo e complesso, in realtà e così ma come per tutte le cose come
dice Giorgio se c’è una forte passione ci si impegna e si mobilitano le energie
occorrenti per allenarsi e portare a termine mete e obiettivi sfidanti.
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per
quali aspetti e in quali fasi? “Può
essere utile lo psicologo dello sport ma credo solo tra i professionisti nel
caso in cui siano schiacciati troppo dall’ansia del risultato a tutti i costi.”
A volte anche tra i non professionisti c’è
tanta ansia tra gli atleti che vogliono primeggiare a tutti i costi, vogliono
fare gli stessi allenamenti dei professionisti, vogliono partecipare alle
stesse gare dei professionisti, vogliono andare a premio e a volte servirebbe
anche a loro per un lavoro di consapevolezza e gestione di ansie e aspettative
che a volte diventano deleterie per l’atleta e producono demotivazione con
conseguente aggressività o condotte illecite.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “Prossimo obiettivo l’Ironman di Nizza il 30 giugno. Sogni realizzati concludere
un mezzo Ironman… Ne ho fatti otto… Sogni da realizzare finire l’Ironman in
maniera decorosa.”
Nella mente degli atleti ci sono tante
gare sfidanti a conclusione di periodi di allenamento duri e faticosi ma che
comunque producono endorfine e soddisfazioni personali.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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