martedì 25 giugno 2019

Giuseppe Mangione, ultramaratoneta: Si lavora bene si ottengono ottimi risultati

Questa la dedico al mio papà e ai miei figli, cioè quello che ho di più caro
Matteo SIMONE 

Nel Salento ha avuto luogo la 6 Ore di Acaya, organizzata dall’Asd Liberunning, e vinta da Giuseppe Mangione (Barletta Sportiva) che ha totalizzatoo 67,223 km, precedendo Piero Stincone (Asd Cavalli di Razza), 66,303 km e Andrea Morrone (Asd Nest) 65,383 km.

Tra le donne, ottima la prestazione di Pamela Greco (Saracenatletica), che ha totalizzato 64,940 km, arrivando 5^ assoluta e precedendo Emma Dalfine (Nadir On the Road), 59,908 km, completa il podio femminile Addolorata Trisolino 59,685 km.
Di seguito le impressioni del vincitore attraverso risposte ad alcune mie domande.
Come hai trovato questa gara?Ciao Matteo, gara bellissima, affascinante ed emozionante, molto combattuta con all'inizio 2 maratoneti da 2h45’ che purtroppo hanno pagato un ritmo iniziale forte con un caldo intenso, poi combattuta con il forte Andrea Morrone salentino M45 e il triatleta Piero Stincone, poi alla distanza son venuto fuori con 2 giri di vantaggio su entrambi, atleti davvero validi.”

Le gare di Giuseppe sono sempre studiate durante tutto il tempo di gara con attenzione a se stesso e agli altri avversari ma anche agli altri partecipanti. Giuseppe è uno strategico, sa quando accelerare, quando spingere, quando colpire cambiando passo non subito ma certamente dopo metà gara come ho visto fare in altre gare.
Ti è piaciuto il percorso? “Percorso molto molto bello, piatto in un bellissimo borgo adiacente il castello di Acaya, un vero spettacolo.”
Ristori adeguati? “Ristori per quanto mi riguarda eccellenti, Mauro Ingrosso con una grande macchina organizzatrice.”

Gare di ultramaratona permettono di focalizzarsi non solo sul gesto atletico e sulla fatica della gara ma anche cu ciò che circonda l’ambiente che cambia di ora in ora attraversando periodi della giornata dove ci può essere caldo o freddo.
A chi dedichi questa vittoria?Io credo in certe cose, ho un rituale, sono molto cattolico, prima della gara prego sulla tomba di mio padre e mia madre. Da ragazzo, ai giochi della gioventù vinsi i 1500mt, fase provinciale, mio padre assistette a quella gara e alla fine mi sollevò come un fuscello. Penso che lui mi è vicino in ogni gara, era un uomo molto molto forte, questa la dedico al mio papà e ai miei figli, cioè quello che ho di più caro, nonché le mie ragioni di vita.”

Giuseppe ha sempre fatto sport, soprattutto da ragazzo era un grande mezzofondista, e ha nella usa mente sempre i suoi cari a cui tiene a cuore e ciò diventa una marcia in più in gara, una spinta motivazione in più per far bene, per ringraziare loro di esserci sempre accanto a supportare.
Prossimi obiettivi? Entro l'anno cosa vuoi fare?6 luglio andrò in provincia di Ancona, Serra de Conti per la 6 ore, poi cercherò di fare un bel 10000mt su strada ad Adelfia perché mi piace correre un po' tutte le distanze e mi difendo anche bene, poi per fine anno vedremo.”

Sempre ricca l’agenda sportiva di Giuseppe, lui che è uno specialista della 6 ore non potrà mancare alla 6 ore organizzata dll’ultramaratoneta Franco Draicchio dove approfitterà oltre che a fare un’ottima gara anche a degustare i ghiaccioli offerti dagli organizzatori come ristori in gara oltre a tante altre prelibatezze.
La consiglieresti? Cosa consiglieresti agli organizzatori?Consiglierei senz'altro a tutti gli ultrarunner la 6 ore di Acaya, non mi sento di dare consigli all'organizzazione perché non hanno sbagliato nulla, percorso chiuso e liquidi freschi sempre, con annessi spugnaggi. 10 e lode a Mauro Ingrosso e tutto lo staff, inoltre devo segnalare la sua ospitalità, a fine gara io, Mimmo Martino e Piero Ancora siamo stati ospiti in una villa con piscina messa a disposizione dal papà di Mauro Ingrosso, non credevamo ai nostri occhi, fantastico!

Si è sempre benvenuti e coccolati al sud, soprattutto in Salento conosciuto in tutto il mondo. Gli organizzatori sanno che devono trattare bene i loro atleti soprattutto i top runner che rendono la gara interessante anche dal punto di vista atletico con prestazioni straordinarie e con un’eleganza anche nel correre.
Ti ha aiutato qualcuno?Non ho avuto aiuto di nessuno in quanto come abitualmente faccio mi sono organizzato in una postazione con i miei gel e le mie bottigliette con maltodestrine.”

Giuseppe è collaudato nel tempo, sa cosa ingerire durante le 6 ore di gara.
Gli amici di squadra che dicono?Ho ricevuto una telefonata molto gradita dal presidente Enzo Cascella e molti commenti graditi.” 
Un messaggio ai ragazzi che si avvicinano all' ultramaratona?Il messaggio che mando hai giovani che si avvicinano all'ultramaratona è quello in primis di rispettare la salute e sempre fare giusti controlli, poi divertirsi e se qualche risultato positivo viene fuori è sempre ben accetto poi per migliorarlo bisogna lavorarci su e sicuramente se si lavora bene si ottengono ottimi risultati, per cui buon lavoro a tutti.

“L'Ultramaratoneta di Corato” è il libro scritto a quattro mani da Giuseppe Mangione e dal sottoscritto. 
L’intento del libro, scritto da uno psicologo e da un atleta di corsa nelle lunghe distanze, è di esprimere il senso dello sport, della corsa in particolare.  
Interviste a Giuseppe sono riportate nei libri:  
“Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline 
“Cosa spinge le persone a fare sport?”, edito da Aracne Editrice. 
 

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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