E’ stato anche Primatista Italiano
dei 50 Km in 2h 59’44”
Matteo Simone
La 100km del Passatore da Firenze a Faenza sempre più una gara obiettivo di tanti runner e ultrarunner.
Si corre
ogni anno l’ultimo fine settimana di maggio da oltre 40 anni, decine di anni fa
i protagonisti erano Vito Melito (classe 1945) che l’ha vinta 4
volte e i tre fratelli Gennari di cui 2 gemelli Elvino e Loris che arrivavano
spesso a podio, soprattutto Elvino più volte arrivato secondo.
Il 30 maggio 1976, Vito vinse la 100 km
del Passatore in 7h07’46”, precedendo Elvino
Gennari 7h23’08” e Aldo Novacco 7h33’31”, quarto Erio Rurini 7h45’30”. La prima donna è
stata Renata Ortolani in 12h56’51”.
Anche l’anno successivo, il 28 maggio 1977,
Vito è stato il più forte alla 100km del Passatore. Una gara spettacolare con
tanti colpi di scena dove Elvino era al comando a Brisighella con 5’23” di
vantaggio su Vito e al passaggio del 100°km ottenne anche la miglior
prestazione al mondo con un crono di 6h20’35”. Ma la gara era di 107km e
nell’ultimo chilometro fu sorpassato da uno splendido Vito Melito che ha
bissato la vittoria dell’anno precedente.
Interessanti le parole di Renato Cavina in
un articolo del 28 maggio 1977: “Una
conclusione incredibile! Vito Melito, staccato di 5’23” a Brisighella e di 4’
ad Errano, è riuscito a bruciare nell’ultimo chilometro un Elvino Gennari che
aveva dato l’impressione di tenere la corsa in pugno e che invece è giunto
all’arrivo stremato, quasi a far ricordare l’episodio olimpico di Londra legato
a Dorando Petri. Tre uomini sotto le sette ore in questa galoppata di 107
chilometri, tre uomini a tempo di record con vito Melito che, per la prima
volta nella storia della 100 chilometri del Passatore, ha bissato il successo,
ripetendo - anzi migliorandola – la formidabile impresa di un anno fa.”
Quell’anno tre atleti riuscirono a concludere la gara di 107 chilometri sotto le 7 ore: Vito Melito in 6h50’02”, Elvino Gennari 6h52’12” e Paolinelli Olimpio 6h58’12”.
Olimpio Paolinelli (classe 1936), nell’edizione precedente del Passatore del 1976 aveva condotto la gara fino alla maratona con un vantaggio di 15’ e poi si è fermato. Ex ciclista professionista, era il più giovane di 12 fratelli e doveva coniugare l'attività ciclistica con il lavoro nei campi. Iniziò a dedicarsi alle corse podistiche con il G.S. Orecchiella, conquistando nel 1972, 1973 e 1975 il titolo italiano corsa in montagna in staffetta assieme a D. Santi e G. Tagliasacchi.
Olimpio Paolinelli venne più volte convocato nella nazionale italiana, vinse la settima edizione della Scalata al Monte Faudo il 9 giugno 1974, valida anche come campionato italiano di corsa in montagna per la categoria amatori, in 1h36’46”, precedendo Galizzi Pietro (Libertas Sesto S. Giovanni) 1h38’54” e Lotti Roberto (G.S.Orecchiella Garfagnana Lucca) 1h 41’02”. Il 14 novembre 1976 vinse la maratona di Firenze in 2h22’51”.
Il 28 maggio 1978, Vito vinse per la
terza volta consecutiva il Passatore con l’ottimo crono di 6h40’31”, precedendo
per tre volte consecutive Elvino 6h45’31”, completa il podio Loris 7h06’35”. Vince
la gara femminile la svizzera Edith Holdener, classe 1932, in 9h30’01”.
Il 26 maggio 1979, Vito si classifica al
2° posto al Passatore, in 6h52’33”, stesso tempo ci mette il vincitore Donald
A. Ritchie, completa il podio il canadese Richard Chouinard 7h10’41”, resta giù
dal podio Loris 7h13’41”. Vince la gara femminile, bissando la vittoria dell’anno
precedente, Edith Holdener (47 anni) in 9h31’22”.
Il 30 maggio 1981, Vito fa poker
vincendo per la 4^ volta il Passatore in 6h53’15”, a seguire i gemelli Elvino e Loris con i crono
rispettivamente di 7h11’24” e 7h25’57”. Vince la gara femminile Giuseppina Randi
in 9h59’43”, precedendo Giovanna Gaiardi 11h20’ e Anna Messina 11h39’.
Il
26 maggio 1984, Fausto Coletti vinse la 12^ edizione del Passatore in 6h52’44”
precedendo Jean-Marc Bellocq 6h56’00” ed Elvino Gennari 7h11’58”, a seguire
Pietro Gennari 7h23’53”. Vito
Melito si è classificato in 12^ posizione in 8h03’09”. La prima donna è stata
Anna Zacchi in 9h29’51”.
Vito Melito si era trasferito a Bologna e aveva fondato l’Atletica Melito. Il 22 luglio 2023, all’interno del parco Nicholas Green, dove allenava i suoi ragazzi, gli è stata dedicata una targa alla presenza dell’assessora allo sport Roberta Li Calzi.
Di seguito le parole di Duccio Nicola Cerfogli: “Ieri, 22 luglio, è stata una giornata che rimarrà nella storia. Sì, ieri è stata inaugurata la targa in memoria di Vito Melito nel parco Nicholas Green… cerimonia ove hanno partecipato la Presidente del quartiere Elena Gaggioli, l’Assessora allo Sport del Comune di Bologna Roberta Li Calzi quali rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, ma anche Rita, la moglie di Vito con i figli e i nipoti, oltre che i fratelli Elvino, Loris e Pietro Gennari che sono stati degli atleti che gareggiavamo assieme a Vito… Oltre a tutto questo, ieri sono stati presenti tutti gli atleti della ex Atletica Melito, con la loro canottiera arancione, anche loro a testimoniare il loro affetto per quell’uomo che è stato molto più di un Allenatore. Ed ecco che, in questa cornice unica c’è stato spazio anche per noi, per la nostra Podistica Pontelungo che ha fortemente voluto questa targa in memoria di Vito assieme a tutti gli ex tesserati dell’Atletica Melito che sono venuti a fare parte della nostra squadra …”.
Insomma, l’Italia può vantare dei campioni
del passato e dei campioni attuali, importante e renderne merito e fare in modo che le loro esperienze siano di insegnamento alle nuove leve
trasmettendo il messaggio che la fatica ti permette di sperimentare successo, fiducia in se stessi, incrementare autoefficacia.
La fatica, l’impegno, la determinazione
permettono di superare anche momenti di sconforto quando si subisce una
sconfitta o un infortunio ma si può sviluppare la resilienza e andare avanti
cavalcando l’onda del cambiamento apprendendo dall’esperienza.
Il pensiero di fare una 100km si innesta
in alcuni atleti come un virus anche se gli allenatori li scoraggiano perché la
preparazione è lunga, dura e faticosa e dispiace vederli rallentare i ritmi di
corsa, i ritmi per forza di cosa devono rallentare. Ma l’essere umano è strano
cerca sfide con se stesso, vuole esplorare il mondo che lo circonda ma anche il
suo mondo interno.
Le gare di ultramaratona mettono alla
prova fisico e testa, si tratta di praticare sport per ore continuate
affrontando fatica estrema e a volte anche salite lunghe che lasciano sfiniti
alla fine della lunga gara.
A volte lo sport fa sentire campioni, a
volte si fanno degli incontri preziosi, a volte per raggiungere risultati
bisogna affidarsi a bravi preparatori e avere un team che sostiene e supporta.
Francesco
Lupo ha incontrato sulla sua strada Vito Melito e anche grazie a lui è riuscito
a indossare la maglia azzurra della nazionale 100km:
Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Ho sempre amato lo sport, soprattutto
l’atletica. Anche se mi sono avvicinato a quest’ultima soltanto 6 anni fa. Ho
iniziato come tanti, le prime corsette, qualche “tabella” di allenamento fai da
te, la prima 21km fatta insieme a un’amica come sfida. Poi la passione per la
corsa è cresciuta sempre più e nel 2013 mi sono tesserato per una squadra
(l’Atletica Melito). Lì ho conosciuto Vito Melito che mi ha trasmesso ancor più
voglia di macinare km, seguendomi per 4 anni e insegnandomi tanto.”
Dietro grandi prestazioni ci sono grandi
atleti ma è vero anche che dietro grandi atleti ci sono grandi ex atleti che
hanno fatto parte la storia dello sport e in particolare della 100km. Ho avuto
l’onore e la sorpresa di conoscere Vito Melito il 29 settembre 2013 alla 34^
Corsa podistica Città di Lugo - km 9,80 dove ho comprato un paio di scarpe da
lui che poi ho scoperto essere un recordman della 100km e scrittore di un libro
sulla 100km che ho visto in una libreria dove presentavo un mio libro.
Vito Melito è nato ad Ariano Irpino
(Avellino) il 24.4.1945, si è laureato in Filosofia, ha iniziato l’attività
sportiva con la maglia del C.S.I. Ariano.
Vito è stato anche Primatista Italiano
dei 50 Km in 2h 59’44”.
Vito ha scritto i seguenti testi: “Invito alla corsa. Vademecum tecnico-culturale per il corridore dilettante e non”, Melito Vito, Orzeszko C. (cur.) edizioni Bud Press, 2018 e “Cento chilometri: allenamento e alimentazione”, Melito Vito, Somenzini Lorenzo, edizioni Sport Italia.
Vito è menzionato nei libri:
“Il piacere di correre oltre”. Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
In linea di massima, la passione della corsa permette alle persone di mettersi alla prova, di condurre un sano stile di vita, di salire su un treno fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e obiettivi da costruire, di situazioni da sperimentare. Bisogna sviluppare consapevolezza delle proprie risorse e capacità, ma anche dei propri limiti: è necessario consolidare questi concetti per mantenere un buon equilibrio.
Nel nuovo libro di Matteo Simone Il piacere di correre oltre, l’autore riprende la sua consuetudine di parlarci di sport soprattutto attraverso il dialogo con gli atleti.
Leggere il testo di Matteo Simone ci permette di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per lo meno di cui non siamo consapevoli. L’autore nota che ciascuno di noi, se lo vuole, può riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella vita, e così diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura; al contempo si rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si sviluppa la resilienza.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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