Ho cercato di curare ogni aspetto insieme
al mio allenatore Tito Tiberti
I prossimi Campionati Mondiali di Trail si svolgeranno domani 8 Giugno a
Miranda do Corvo in Portogallo e l’Italia è rappresentata da dodici atleti, 6
donne: Silvia Rampazzo, Gloria Giudici, Barbara Bani, Lidia Mongelli, Sara
Palfrader, Emma Quaglia, e 6 uomini: Marco De Gasperi, Alessandro Rambaldini,
Francesco Puppi, Luca Cagnati, Davide Cheraz e Andreas Reiterer.
Tra i convocati anche la filosofa ex
calciatrice Barbara Bani, tesserata FIDAL con Free-Zone, che ha già indossato
la maglia azzurra nel 2016, in occasione dei Campionati Mondiali lunghe
distanze a Podbdro in Slovenia e nel 2017 in occasione dei Campionati Mondiali
di trail a Badia Prataglia dove,
arrivando 15^, ha contribuito all’argento della squadra azzurra.
Di seguito, le impressioni di Barbara
prima del suo impegno ai Mondiali attraverso risposte ad alcune mie domande: Sensazioni, emozioni, pensieri prima del
grande giorno? “Il sogno di vestire
la maglia azzurra, anche se magari non è la prima volta, comunque è un’emozione
sempre nuova e non diminuisce di intensità, anzi si accresce di consapevolezza,
c’è il privilegio di rappresentare un paese e tutte le persone che a ogni
livello si appassionano a questo sport che ha tanti valori da insegnare.”
Se una persona ci crede in quello che fa, non può che esserci l’ambizione di puntare sempre in alto e cosa meglio c’è che partecipare a una competizione mondiale rappresentando l’Italia, un sogno che molti hanno da ragazzi e per tanti va maturando man mano che la forma cresce nel corso degli anni: Ti senti pronta per sabato? Quali tue caratteristiche, qualità, risorse ti permetteranno di fare un ottima gara? “Per quanto riguarda la gara, io e i miei compagni siamo un gruppo affiatato che abbiamo cercato di prepararci al meglio. Io personalmente ho cercato di curare ogni aspetto insieme al mio allenatore anzi sotto la sua guida e anche grazie a lui perché è comunque un lavoro a due e con Tito Tiberti, abbiamo lavorato credo molto bene cercando di curare ogni dettaglio. Ho sempre avuto la fortuna comunque di star bene, di non interrompere il mio percorso con infortuni o altre cose, mi sono molto divertita è stato comunque un lavoro costruttivo e molto intenso che spero mi faccia arrivare pronta a questa gara.”
Partecipare a una gara mondiale significa
presentarsi con la consapevolezza di aver fatto bene i compiti a casa, di
essersi preparati nel miglior modo possibile da soli e grazie all’aiuto di
professionisti che curano aspetti importanti della performance come la
preparazione fisica, si diventa una piccola squadra atleta allenatore che
definiscono l’obiettivo e tirano giù un programma di allenamento periodico da
rimodulare man mano che si procede avanti nel tempo testandosi e valutando gli
aspetti da migliorare: Conosci bene
tutti gli altri atleti donne e uomini? Conosci le tue avversarie? “Conosco le mie avversarie nel senso che
comunque ho già disputato sia i mondiali di lunga distanza che i mondiali di
trail quindi so comunque che ci sono squadre molto competitive anche a livello
individuale. Ci sono atlete di grande valore, anche noi ne abbiamo in casa
nostra, se penso a Silvia Rampazo, Emma Quaglia, Gloria Giudici, piuttosto che
Rambaldini, Francesco Puppi, ecc. sono persone che possono dire la loro. Io nel
mio piccolo cercando di dare il mio contribuito cercando di dare il meglio.”
La partecipazione a un mondiale prevede un
acclimatamento del luogo ma anche dei componenti dei due gruppi di ragazze Italia
e anche intero gruppo di atleti e direi di più anche tutto il team compresi lo
staff. Si fa parte di gruppi con i quali condividere sogni e passioni, si
definiscono obiettivi individuali e di squadra, ci si confronta con compagni
donne e uomini per apprezzare feedback, per acquisire informazioni, per far
gruppo, per distrarsi con lo staff che conosce le dinamiche degli atleti in
vista di competizioni internazionali, che sanno consigliare, che nel tempo
hanno acquisito esperienza per accompagnare atleti dall’Italia in giro per il
mondo attraversando le fasi di pre gara, preparazione, attese, valutazione
percorsi e atattiche di gara: Consapevolezze
e aspettative? “Abbiamo visualizzato
alcune parti dei percorsi nei giorni scorsi per cercare di focalizzarci su
alcuni punti che potevano essere interessanti non l’abbiamo provato ma i nostri
tecnici l’avevano provato a tempo debito su quello abbiamo cercato di lavorare
e di adattare il nostro percorso di allenamento. Di squadre competitive ce ne sono tantissime quindi sarà importante sia
la prova individuale che la prova di squadra sappiamo quanto siano forti gli Stati
Uniti, la Gran Bretagna, la Romania, la Spagna, l’Inghilterra, sono tutte
squadre che hanno atlete di grande valore, a maggior ragione quest’anno il
livello credo si sia alzato anche molto.”
E’ sempre una grande sfida partecipare a
un mondiale, ogni atleta di qualsiasi nazionale vuol fare del proprio meglio
per rappresentare la propria nazione e l’Italia sta crescendo grazie a grandi
atleti che diventano modelli di riferimento e grazie al movimento che spinge a
impegnarsi in queste gare dove non c’è guadagno economico ma si guadagna in
esperienze che fanno crescere, maturano, incrementano consapevolezze, fiducia
in sé e resilienza: Hai una parola o
frase che ti aiuterà prima e durante la gara? “Per quanto riguarda il mio motto, mi sono tatuata tempo fa una frase che
secondo me è molto significativa e mi accompagna sempre ‘sogna in grande, osa
fallire’, puntare sempre l’asticella in grande, cercare sempre di mettersi in
discussione, credere sempre in qualcosa, fare di tutto per perseguirlo cercando
di capire che comunque tutto dipende da noi e le cose più importanti e preziosi
si acquisiscono con fatica. Osa fallire, sogna in grande e osa fallire, perché c’è
anche la consapevolezza che le cose, visto che tutto dipende da noi, non vadano
come vorremmo, vale sempre la pena tentare, perseguire i nostri sogni
mettendoci tutto noi stessi.”
Si cerca sempre di fare del proprio
meglio, di dimostrare a se stessi e agli altri quanto si vale, di alzare sempre
un po’ di più l’asticella delle difficoltà e delle sfide ma sempre con la consapevolezza
che se vogliamo possiamo riuscire, che tanto dipende da noi se ce la vogliamo
mettere tutta se ci vogliamo impegnare al massimo, se ci vogliamo credere di
poter riuscire a fare cose eccezionali e straordinarie e poi si accetta quello
che viene sempre disposti a continuare e apprendere dall’esperienza portando a
casa ricca esperienza e con la consapevolezza che si è fatto tutto non solo con
fatica ma anche con divertimento apprezzando il lungo percorso.
Ringrazio Barbara per la sua voglia di
raccontare le sue impressioni pre gara, dando l’opportunità a chi segue il
mondo trail di comprendere cosa c’è
dietro la partecipazione a un mondiale.
https://www.facebook.com/theheartofkenyanrunning/
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