L'esperienza si costruisce anche da momenti di
difficoltà imparando a superarli
Matteo SIMONE 21163@tiscali.it
Lo sport di lunga distanza mette a dura prova, si tratta di allenarsi duramente e costantemente con carichi di lavoro notevoli e chilometraggio elevato e a volte c’è bisogno di trovare la motivazione giusta e le energie sufficienti, fisiche e mentali, per non mollare.
Di seguito Stefano (Cambiaso Risso
Running Team GE) racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. Nel 2021 Stefano correrà con l’Athletic Club 96 Alperia - Bolzano, vincitori di due Titoli Italiani di società nel 2019 e nel 2020.
Qual
è stato il tuo percorso nello sport? “Dall'età di 4 anni mi sono appassionato e ho praticato il calcio a
livello semi professionistico arrivando a giocare nella squadra del Pavia delle
giovani promesse. Ricevendo premi dalla lega calcio dilettanti e raggiungendo
ottimi risultati. Dopo un infortunio abbastanza grave al ginocchio sinistro ho
giocato nei dilettanti ancora per qualche anno fino alla svolta.
Una domenica
d'estate la mia fidanzata Ambra (attuale moglie) mi portò ad una gara di corsa
su strada a livello amatoriale e avendo ottenuto subito un buon risultato mi
appassionai alla corsa su strada e decisi di rimanere in questo campo ponendomi
nuovi obbiettivi sempre più stimolanti e difficili”.
Chi
ha contribuito al tuo benessere e/o performance?
“Sin dall'inizio ho studiato già abbinamenti
di allenamento più efficaci e altri aspetti dell'atletica insieme a mio suocero
Gatti Massimo che mi segue e mi consiglia tuttora. Negli anni realizzando
ottimi risultati e vincendo molte gare su tracciati diversi e vincendo titoli
provinciali e regionali poi ho costruito un vero e proprio team di
professionisti che curano gli aspetti supplementari: il fisioterapista di
fiducia Alberto Gambarin e il mio fitness coach Alessio Firullo che abbinato
alla AMP Motonautica Pavese mi è di molto sostegno nelle fasi di preparazione
in palestra e poi sono arrivati gli sponsor”.
Per essere atleta di alto livello è preferibile e importante avere a disposizione persone di fiducia competenti e preparati che sostengono, aiutano, consigliano, suggeriscono, finanziano e pare che Stefano abbia una moglie e un suocero che lo hanno introdotto in questo mondo di ultrarunner considerato bizzarro e inoltre si avvale di altri professioni per cercare di essere a livello nazionale e cercare anche di eccellere in gare internazionali con la maglia azzurra che è il sogno di tanti.
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva?
“I miei familiari sono orgogliosi dei
risultati che ottengo e mi sostengono nelle trasferte che prevedono anche
lunghi viaggi. Un racconto molto significativo su quanto tengono alla mia
salute e mi sostengono durante le fasi che precedono le gare risale al 2019. Mi
iscrissi alla gara notturna che da Ovada arriva a Genova Nervi (poco più di 50
km). In preparazione a quella gara ogni settimana nei 2 mesi precedenti mi
accompagnavano in macchina durante sessioni notturne di allenamento in collina
dalle ore 11:00 alla 1:30 di notte. Mi accompagnarono anche la notte della gara
che vinsi realizzando anche il nuovo record del percorso. Con gli amici della
corsa mi alleno spesso ed è un gruppo con persone che mi sostengono e mi danno
sempre qualche buon consiglio su come affrontare le varie gare”.
Per ottenere prestazioni eccellenti e per vincere sui diretti avversari non bisogna trascurare nulla e gli allenamenti più importanti, soprattutto per le gare di corsa di lunga distanza, sono quelle che simulano la gara, quindi fare il percorso nelle ore previste di gara è senza dubbio un ottimo modo per presentarsi in gara più sicuri. E tutto ciò Stefano lo sa bene e avendo a disposizione persone che lo sostengono meglio sperimentare i più possibile ciò che accadrà in gara per essere pronti a gestire il tutto.
A
cosa devi prestare attenzione nella pratica dello sport?
“Devo prestare attenzione a come mi
alimento sia in preparazione di una gara, sia durante di essa. Soprattutto
nell'ambito delle ultramaratone uno degli aspetti a cui devo sempre stare
attento è l’integrazione durante la gara che varia a seconda del chilometraggio
da affrontare e da moltissimi altri fattori”.
In gare di lunga distanza l’integrazione alimentare è fondamentale perché il fisico è messo a dura prova e le scorte di glicogeno si scaricano facilmente pertanto c’è bisogno di avere ristori adeguati durante il lungo percorso di gara per non compromettere la prestazioni e per stare bene in salute.
Hai
rischiato di mollare? “Sono
una persona molto costante e anche se ho dei momenti di scoraggiamento, riesco
sempre a trovare la forza di rialzarmi, continuare e di sfruttare il momento
per migliorarmi. Lo stesso faccio in gara, raramente mi ritiro dalla
competizione se ho dei problemi, anzi cerco sempre di superare i momenti di
crisi in gara e di non pensare se il risultato finale non è quello che avrei
voluto. L'esperienza si costruisce anche da questi momenti di difficoltà
imparando a superarli”.
Per eccellere in gara di ultramaratona bisogna essere forti fisicamente e mentalmente, bisogna mettere in conto periodi o momenti di crisi, difficoltà, avversità ma si apprende da tutto ciò a focalizzarsi su se stesso, avendo sempre una passione e motivazione elevata e voglia di andare fino in fondo con fiducia e resilienza.
Ritieni
utile lo psicologo nel tuo sport? “Personalmente non seguo il supporto di uno psicologo”.
L’evento
sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle?
“L’esperienza più bella che ho vissuto e
sperimentato è la mia prima gara sulla distanza di 50 km valida come campionato
italiano di ultra maratona. Era metà novembre e venivo da un anno di
allenamenti molto impegnativi e di gare miste: asfalto, trail, montagna e
sterrato. Mi sentivo abbastanza in forma da poter affrontare per la prima volta
questa distanza, senza però avere obbiettivi in mente. Partii con entusiasmo
cercando di non staccarmi dal gruppo di testa per gran parte della gara ero
terzo ma agli ultimi 2km persi la terza posizione mi superò Marco
Menegardi al termine della gara arrivai
4 assoluto e 4 italiano. All'arrivo durante l’attesa delle premiazioni ebbi la
fortuna di conoscere due nuovi ragazzi che da quel momento diventammo amici e
veri appassionati sulle ultramaratona, chi sono i due atleti? Sono Marco
Menegardi e Matteo Lucchese”.
Un bel battesimo per Stefano gareggiare accanto ad atleti di livello Nazionale e arrivare giù dal podio dietro a un Campione Italiano della 100km Marco Menegardi che nel 2019 ha vinto la classica 100km del Passatore. Ora per lui è importante far parte del gruppo, di un grande team di professionisti delle ultramaratone per poter puntare a indossare la maglia azzurra in qualche competizione internazionale, dimostrando di valere quanto loro.
La
tua situazione sportiva più difficile? “La situazione più difficile che mi sono trovato ad affrontare nella mia
carriera da atleta è stata durante un Trail in Val Taleggio nel 2018. La Val
Taleggio Trail a Vedeseta ( BG ) è un trail impostato sulla distanza di 25 km
con un dislivello di 1700 m e una percentuale di sterrato pari al 90% . Io,
seppur la mia famiglia sia di origini bergamasche, sono nato e cresciuto a
Pavia in piena pianura e quindi nel periodo precedente alla gara avevo
effettuato molti allenamenti fuori sede sulle colline appenniniche dell'Oltrepò
Pavese, ma niente mi avrebbe potuto preparare alla situazione difficile che
dovetti affrontare. Alla partenza mi mantenni nelle prime posizioni e
mantenendo un ritmo in salita arrivai a metà del percorso in testa alla gara.
La
difficoltà arrivò in discesa con il sentiero roccioso scivoloso dovuto alle
piogge dei giorni precedenti e con l'intensificarsi della difficoltà del
percorso irregolare. Mi trovai in difficoltà perché penso che per affrontare
certi percorsi di montagna in maniera temeraria bisogna essere molto esperti e
probabilmente il mio lato conservatore mi ha sopraffatto, facendomi rallentare
con il conseguente superamento degli atleti che erano subito dietro di me.
Conclusi la gara arrivando 3° assoluto, con il tifo sempre presente della mia
famiglia”.
Nonostante tutto, nonostante le difficoltà Stefano riesce a guadagnarsi la terza posizione e ad apprendere tantissimo in una gara impegnativa, questo è il bello e la ricchezza di questo sport delle ultramaratona, dove bisogna mettersi in gioco e sperimentarsi.
Come
hai superato crisi, sconfitte, infortuni? “Le crisi sono un passaggio obbligatorio per
un atleta che vuole gareggiare e migliorarsi, spesso perché si parte troppo
forte rispetto al ritmo prestabilito oppure l'opposto cioè trovarsi ad avere
impostato male una gara e sapere che potevi dare di più ma essere ormai in
ritardo sulla tabella di marcia. In quel momento la crisi può sfociare in un
male generico con dei dolori muscolari oppure semplicemente ad un indebolimento
mentale e di conseguenza fisico delle gambe. In quel caso io cerco sempre di
prendere fiato e cercare di superare la crisi e se riesco a superarla cerco di
dare il massimo e aumentare il ritmo per riprendere i miei avversari, se non
riesco a superarla cerco di mantenere almeno il ritmo comfort che mi permette
di arrivare sempre a fine gara.
Le sconfitte sono parte integrante dello
sportivo, sono quelle situazioni che purtroppo accadono e con il quale bisogna
convivere. I periodi di grinta in allenamento più forti che ho provato fino ad
ora e che mi hanno portato a dei miglioramenti significativi sono tutti
preceduti da un momento nel quale ho provato la sensazione della sconfitta o
dell'insoddisfazione del mio risultato, spinto dalla voglia di rimettermi in
gioco. Ho affrontato degli infortuni molto gravi quando praticavo il calcio,
mentre nell'atletica ho affrontato qualche infortunio minore, che si è
sistemato con riposo e costanza nel
approcciarmi alle cure. Proprio perché anche l'infortunio è sempre dietro
l'angolo io seguo tutti i consigli del mio tecnico e del personal trainer e mi
sottopongo molto frequentemente a trattamenti dal fisioterapista”.
Le crisi come arrivano possono passare se le accettiamo e cerchiamo di gestirle senza farci sopraffare e, in ambito nazionale, a volte è importante arrivare al traguardo anche se si incontra la crisi perché a volte è importante comunque la prestazione di un compagno di squadra ai fini della classifica a squadre.
Un
messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? Cosa hai scoperto di te stesso
nello sport? “L'atletica
ha molte varianti e questo può essere di aiuto ad un ragazzo che si approccia
ad un nuovo sport anche con l'obiettivo di divertirsi insieme ai coetanei e nel
frattempo scoprire la variante nel quale è più portato e che gli piace di più. Il
percorso che ho intrapreso con l'atletica all'età di 23 anni mi ha portato ad essere più sicuro di me
stesso sia nello sport sia nella vita di tutti i giorni ed è questo
miglioramento che mi ha dato la spinta per i miglioramenti sportivi e non che
ho effettuato in questi anni. Con l'atletica ho riscoperto e confermato la
persona grintosa che mi sentivo di essere e che mi ha portato in questi anni a
lottare per mantenere e migliorare sempre i miei risultati e a non sottovalutarmi
mai come persona”.
Lo sport è una grande opportunità per conoscersi, per confrontarsi con gli altri, per apprendere dall’esperienza, per diventare più sicuri e fiduciosi.
Ti
ispiri a qualcuno? “Ho
la fortuna di essere amico con il campione del mondo di corsa in montagna 2015,
Tommaso Vaccina. Lui mi ha ispirato fin da quando ci siamo conosciuti, ci siamo
sempre sostenuti a vicenda e mi ispira tuttora raccontandomi di episodi e della
sua esperienza di atleta”.
E’ importante avere un modello di
riferimento, è una delle 4 fonti dell’autoefficaia, aiuta a scoprire come fare
per eccellere ed è importante avere amici con la stessa passione.
Una
parola o una frase che ti aiuta a credere e impegnarti?
“La frase che mi ispira e che mi da la
carica e supporto anche negli anni difficili come questo 2020 è: ‘Segui la tua
passione’. Questa frase mi ha ispirato in maniera così netta che ho voluto
anche inserire nel logo della gara regionale che organizzo, la Speed Run 10k. ‘Segui
la tua passione’ per me significa realizzare e inseguire sempre i propri sogni,
ascoltare i consigli ma pensare sempre con la propria testa”.
Prossimi
obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “Il prossimo obiettivo è arrivate nel 2021
pronto per le gare di selezione per i prossimi mondiali. Il mio più grande
sogno è sempre stato partecipare ad uno sport in rappresentanza dell'Italia,
sin da quando ero piccolo”.
Questo Covid, questa pandemia ha
azzerato un po’ tutto e spento un po’ di entusiasmo ma bisogna trovare la forza
per rialzarsi e riprendere le redini della propria vita inseguendo propri sogni
ambiziosi come quello di Stefano di indossare la maglia azzurra rappresentando la
nazione Italia in gare di ultramaratone insieme ad altri atleti validi più o
meno quando lui.
Come
ti vedi a 50 anni? “Mi
vedo a sostenere e accrescere a livello sportivo le nuove generazioni di atleti
cercando di trasmettere i valori che reputo importante nell'atletica: la
passione, la competitività, il sacrificio, il divertimento e lo spirito
sportivo”.
Stefano pare essere molto consapevole
con l’intenzione di restare nel modo delle utlramaratone per tanto tempo oltre
le sue imprese sportive metterà a disposizione dei più giovani i suoi
apprendimenti grazie alle tante sue esperienze maturare in gare e allenamenti.
Ringrazio Stefano per la sua cortesia e
disponibilità a raccontare e anche il celebre fotografo Sandro Marconi
“Scrotofoto” per la sua foto che cattura il gesto atletico di Stefano.
Un’intervista a Stefano è riportata nel libro “Il piacere di correre oltre”.
Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
Nel nuovo libro di Matteo Simone "Il piacere di correre oltre", l’autore riprende la sua consuetudine di parlarci di sport soprattutto attraverso il dialogo con gli atleti.
Leggere il testo di Matteo Simone ci permette di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per lo meno di cui non siamo consapevoli.
L’autore nota che ciascuno di noi, se lo vuole, può riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella vita, e così diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura; al contempo si rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si sviluppa la resilienza.
Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Nessun commento:
Posta un commento